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Ucraina, il Teatro Govi di Genova annulla l’evento per Dostoevskij

Tra gli organizzatori il Consolato russo: "Il teatro Govi è luogo di cultura, pace e speranza che non vuole aprirsi a chi preferisce le bombe alle parole"

Pubblicato:02-03-2022 14:07
Ultimo aggiornamento:02-03-2022 14:30

teatro govi post fb
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ROMA- Dopo il dietrofront dell’Università Bicocca di Milano sulla decisione presa e annunciata nelle scorse ore sui social dallo scrittore Paoli Nori di cancellare il suo corso sullo scrittore russo Dostoevskij, sta facendo ora discutere a Genova la scelta del Teatro Rina e Gilberto Govi di Bolzaneto, storica sala della Valpolcevera, di annullare l’evento per i 200 anni dalla nascita di Dostoevskji previsto nei prossimi giorni. La direzione del teatro ha infatti deciso di non ospitare il Terzo ‘Festival internazionale di musica e letteratura russa’ come presa di posizione contro il conflitto in Ucraina. “Tra gli organizzatori- si legge sulla pagina Facebook del Teatro- spicca il Consolato Russo ed è contro ciò che esso rappresenta politicamente che va la nostra iniziativa, non certo verso gli artisti che si sono dimostrati comprensivi nei nostri confronti e che speriamo di poter ospitare appena la situazione dovesse migliorare”.

Il Teatro Govi, prosegue la direzione, è un “luogo di cultura, pace e speranza che non vuole aprirsi a chi preferisce le bombe alle parole. Siamo consapevoli che essere di nazionalità russa non significhi automaticamente essere guerrafondai e siamo consapevoli che in una guerra a soffrire siano i popoli di tutte le fazioni coinvolte, ma in questo terribile clima mondiale preferiamo prendere una posizione netta, nella speranza che si ritorni alla Pace nel più breve tempo possibile”, concludono. 

IL DIRETTORE DEL TEATRO GOVI: “NULLA CONTRO I RUSSI, MA SIAMO PER LA PACE”

“Il primo commento che posso fare innanzitutto è che ci scusiamo per aver creato tutto questo ‘vespaio’, per carità, è più che comprensibile nei confronti di moltissime persone. Forse ci siamo anche espressi male: noi non abbiamo assolutamente nulla contro la cultura russa né contro qualunque tipo di cultura, altrimenti non gestiremmo un teatro. È solo un’azione che abbiamo voluto fare a favore della pace. Non dimentichiamo, dopo tutto, che la nostra stessa Costituzione all’articolo 11 dice che ‘l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’. Ci siamo attenuti a questo, ripeto: la nostra è una mossa per la pace”. Così Ivaldo Castellani, direttore artistico del Teatro Rina e Gilberto Govi di Bolzaneto (Genova), interpellato dalla Dire in merito alla decisione presa dal Teatro di non ospitare il Terzo ‘Festival internazionale di musica e letteratura russa’, annullando l’evento per i 200 anni dalla nascita di Dostoevskij previsto nei prossimi giorni.


“Ma c’e anche da dire un’altra cosa- ha proseguito Castellani- non abbiamo annullato il festival, probabilmente sarà rimandato, anche perché gli organizzatori in questo momento sono bloccati in Russia a causa della chiusura dei canali aerei. Tra gli organizzatori c’era anche il Consolato russo, ma non possono muoversi, ovviamente c’erano anche attori, cantanti e musicisti, era una cosa piuttosto ampia. Loro ci hanno contattato e comprendono perfettamente le nostre motivazioni. Il festival è stato annullato, ma siamo pronti a riprenderlo non appena le cose si sistemeranno, speriamo presto. Sono molto preoccupati, è una situazione pesante per tutti”.

Intanto, però, sembrano arrivare ‘sanzioni’ contro la Russia anche dal mondo della cultura. È di queste ore la decisione di fatto presa, ma poi subito ritirata, dell’Università Bicocca di Milano di cancellare il corso dello scrittore Paoli Nori sullo scrittore russo Dostoevskij. “Dostoevskij ha trattato la pace ed era contrario alla guerra meglio di chiunque altro, questo non ce lo nascondiamo- ha commentato alla Dire il direttore artistico del Teatro Govi- Quanto alla ‘sanzioni’ contro la Russia da parte del mondo della cultura, purtroppo sì, stanno avvenendo. Ma diciamo che potrebbero essere anche un tentativo di condizionamento nei confronti di chi sta al vertice, in modo che si senta sempre più isolato”. Tornando al Teatro Govi di Genova, il direttore artistico Castellani ha infine tenuto a sottolineare: “La nostra decisione è stata presa dal consiglio direttivo del Teatro, perché abbiamo massima autonomia nella programmazione– ha aggiunto Castellani- ma ha avuto l’avallo del municipio V di Valpolcevera, nostro ‘tutor’ diretto. Mi dispiace moltissimo che ci sia stata questa levata di scudi, peraltro comprensibile, però non abbiamo deciso di fare le cose a modo nostro. Insomma, di fronte a una cosa di tale gravità abbiamo anche dovuto richiedere l’appoggio di chi segue le attività del teatro a livello politico e gestionale”.

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