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Caridi (Inps): “Nessuno indietro nella transizione al digitale”

La sfida del nuovo direttore generale dell'Inps: "Universalità, semplificazione, produttività dei servizi"

Pubblicato:02-03-2022 13:41
Ultimo aggiornamento:02-03-2022 15:19

vincenzo caridi
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ROMA – “Inps è fortemente impegnata nella sua trasformazione che non è solo digitale, o un semplice cambio di tecnologie, ma è soprattutto innovazione di processo e di cultura delle persone. Con questa visione vogliamo percorrere il concetto di universalità, che è quello di considerare tutti e non lasciare nessuno indietro, anche e soprattutto nella transizione al digitale”. È Vincenzo Caridi, nuovo direttore generale dell’Inps, a spiegare all’agenzia Dire le linee di azione che porterà avanti per l’istituto.

Caridi, già alla guida della divisione digitale e innovazione dell’Inps, entra nel dettaglio del suo piano di azione, a partire dall’incontro avuto con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, nelle ultime ore: “L’innovazione ci permetterà di costruire insieme a chi deve utilizzarli, servizi sempre più personalizzati, automatizzati, semplici e proattivi. Servizi che possiamo offrire agli utenti nel momento stesso in cui si creano le condizioni per poterne usufruire e questo Inps lo sa”, sottolinea Caridi. L’incontro con il “ministro Orlando è stato, in questo senso, un riconoscimento del lavoro svolto dai lavoratori Inps e di quello che faremo per la qualità delle soluzioni che saremo in grado di offrire”. Personalizzazione e proattività nella transizione digitale si allineano ai dati, come spiega il nuovo direttore generale: “Noi incameriamo milioni di dati ogni giorno, sulle fragilità, sulle aziende, sui contribuenti; non ha senso pensare di gestirli solo come una biblioteca o come una fondazione studi. Dobbiamo mettere questi dati a disposizione del welfare del Paese e attivare ogni semplificazione e automatismo che faciliti la vita del cittadino e in generale degli utenti“.

Un processo che si costruisce in rete, aggiunge Caridi: “Mettere a disposizione i dati significa parlare anche di sinergie, di interoperabilità, che è essenziale per offrire servizi digitali ai cittadini e quindi mettere a disposizione le banche dati dell’Istituto a supporto delle altre amministrazioni pubbliche. Insomma si tratta di un percorso corale a cui devono partecipare non soltanto le varie Pubbliche amministrazioni ma gli operatori del mercato, le start-up e tutti i portatori di idee per la ricerca di nuove soluzioni o nuove progettualità coerenti con la direzione di sviluppo intrapresa dalla PA, cogliendo l’opportunità di indirizzare correttamente e costruttivamente gli investimenti delle risorse economiche messe a disposizione del PNRR. Organizzazione, competenze, strumenti e processi, oltre che modalità di lavoro, vanno pensati e innovati in funzione delle specifiche territoriali”, continua Caridi. “Molti sono i nostri servizi che possono essere utili anche per offrirne altri alle Pa, come ad esempio l’Isee: l’indicatore economico che va considerato per l’erogazione di alcuni servizi, come l’assegno unico che inizierà ad essere erogato proprio da questo mese. Ecco, l’Isee è utilizzato anche da altre Pa, penso alle università che lo richiedono per calcolare le rette degli studenti o ancora ai Comuni, molti dei loro servizi di welfare e assistenza si basano sull’Isee. Stiamo lavorando con il ministero dell’innovazione per esporre i nostri servizi, tra cui l’Isee- rivela Caridi- su piattaforme comuni, perché si vince se le pubbliche amministrazioni ragionano come un’unica pubblica amministrazione alleata dei cittadini”. Anche dal punto di vista della trasformazione culturale dell’istituto, il nuovo direttore generale ha idee chiare: “Abbiamo intrapreso un percorso di change management, di diffusione dei valori e nuove modalità di lavoro per attuare il cambiamento. E’ un percorso iniziato già da tempo che ci permetterà di coniugare competenze e flessibilità alla semplificazione e fruibilità dei servizi a cui gli utenti accedono”, afferma Caridi. 


“La complessità della macchina dell’istituto non deve essere un limite alla semplicità e all’accessibilità dei servizi da parte degli utenti- rimarca Caridi- è anche per questo che è importante fare rete e confrontarsi con tutti i partner sui progetti d’innovazione. Con il Pnrr abbiamo una grande occasione per realizzare i progetti utili a modernizzare i servizi dell’Inps e sono oltre 100 i progetti che stiamo portando avanti con un finanziamento da 180 milioni di euro: lavoreremo sulla reingegnerizzazione del portale e dei servizi dell’istituto a disposizione degli intermediari delle aziende e dei cittadini”, annuncia il Dg. I progetti rispondono al concetto di once-only, spiega Caridi: “I dati non possono essere richiesti ai cittadini più volte dalla Pa. Nella sezione ‘My Inps’- esemplifica il direttore- l’utente trova un’area personalizzata e dedicata alle sue esigenze e ha l’opportunità di verificare lo stato delle sue richieste. Vogliamo applicare gradualmente a tutti i nostri servizi il concetto di proattività, un esempio è la reversibilità della pensione: come istituto possiamo facilitare la richiesta di domanda di reversibilità, proponendo ad esempio una domanda semplificata al coniuge superstite dal momento in cui sappiamo del decesso del pensionato. Un altro esempio è la Naspi: ci sarà un robot che verificherà i requisiti sulle nostre banche dati per accelerare la domanda e il pagamento. Un ultimo esempio è l’assegno unico, che il cittadino può richiedere dal primo gennaio 2022 e il cui pagamento parte proprio questo mese. Possiamo farlo perché abbiamo semplificato il processo di richiesta e la fruibilità delle informazioni digitali per il cittadino. La domanda si compila in pochi passaggi, i requisiti si verificheranno all’interno dell’istituto in altrettanti pochi passaggi e l’esperienza del cittadino è adeguata alle sue aspettative. Tutto questo ci consentirà di contribuire al processo di modernizzazione della Pa, davvero alleata e vicina ai cittadini”, conclude Caridi.

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