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Di Maio: “Attivata Corte penale internazionale per crimini di guerra russi”

Il ministro degli Esteri: "Non stiamo entrando in guerra, stiamo rispondendo a una richiesta di aiuto fornendo supporto per legittima difesa"

Pubblicato:02-03-2022 11:36
Ultimo aggiornamento:02-03-2022 19:11

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ROMA -“Ho appena sottoscritto, insieme ad altri Paesi, la procedura di attivazione della Corte penale internazionale, per identificare la sussistenza di eventuali crimini di guerra in Ucraina“. Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

“UCRAINA ULTIMA BARRIERA PER LA NOSTRA SICUREZZA”

“L’unica cosa che deve sapere sempre Putin, è che dietro Zelensky c’è tutto l’Occidente compatto, che lui ha provato a dividere e non c’è riuscito”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervistato a ‘Mattino 5’. Per il capo della Farnesina, “gli ucraini sono l’ultima barriera per la sicurezza dei nostri Paesi. Sostenere loro significa sostenere noi. L’Ucraina è Europa, sono cittadini europei e stanno resistendo all’armata russa”, è “il fronte europeo contro l’esercito russo”.

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“SUPPORTO ALL’UCRAINA PER LA LEGITTIMA DIFESA”

Di Maio è tornato sulle decisioni del Governo sul conflitto tra Russia e Ucraina sottolineando che “no, non stiamo entrando in guerra. Noi stiamo stiamo semplicemente” rispondendo a “una richiesta di aiuto fornendo supporto e strumenti per difendersi“. Si tratta “di un Paese invaso da Putin, è legittima difesa. Non stiamo entrando in guerra – ha ribadito il ministro -, stiamo facendo arretrare Putin” che “deve arrivare a un tavolo di pace, ma non ci arriverà con la gentilezza, le sanzioni gli stanno facendo del male. Solo così possiamo farlo arretrare, ma lavoriamo per la pace e per un cessate il fuoco“.

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LA RICERCA DI NUOVE FONTI ENERGETICHE

Sui problemi di forniture energetiche che potrebbero scaturire per l’Europa e per l’Italia in caso di ulteriore inasprimento delle sanzioni verso Mosca, il titolare della Farnesina ha spiegato: “Se qualcuno pensava di ricattarci con il gas ha sbagliato Paese. Perché noi, grazie alla nostra storia, abbiamo una grande opportunità di diversificare le nostre fonti energetiche”. Negli scorsi giorni, Di Maio è stato in visita in Algeria per rinsaldare i legami commerciali: “Con l’Algeria avremo una partnership energetica più forte che ci consentirà di mitigare gli effetti delle sanzioni alla Russia. C’è una grande disponibilità da parte dell’Algeria a sostenerci sia nel breve, che nel medio e lungo termine. Dopo l’Algeria – ha aggiunto Di Maio -, nei prossimi giorni andrò in altri Paesi per nuovi negoziati sugli approvvigionamenti“.

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Il ministro degli Esteri ha anche fatto il punto sulle richieste del presidente ucraino Volodymyr Zelensky all’Europa e all’Occidente. “Ingresso nella Nato? Finora, l’unica cosa che ho visto in discussione è che ieri il presidente Zelensky ha chiesto l’adesione all’Unione europea – ha affermato Di Maio -. Noi a volte diamo per scontato il fatto di essere cittadini della Ue, ma non solo gli ucraini, ma anche nei Balcani ci sono tanti giovani che sperano di poter diventare un giorno cittadini con il passaporto della Ue. Noi questa ambizione la dobbiamo assecondare, questa prospettiva la dobbiamo creare: è un segnale da dare al popolo ucraino”.

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Intanto, per l’escalation degli scontri a Kiev l’Italia ha deciso di trasferire gli uffici dell’ambasciata dalla capitale a L’viv. “Stavo sentendo l’ambasciatore Zazo, che stanotte ha portato fuori dall’Ucraina 100 nostri connazionali, tra cui 20 minori e circa 10 neonati. Lo ha fatto grazie al suo coraggio – ha detto il ministro degli Esteri -, Zazo è stato uno degli ultimi ambasciatori a lasciare Kiev. Ora sta andando a Leopoli dove ricostituiamo l’ambasciata e ripartiamo per gestire l’emergenza, non lasciamo l’Ucraina“, ha assicurato Di Maio.

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