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Stuppia (Univ. Chieti): “In Abruzzo variante inglese nel 70% dei contagi”

"Necessaria attenzione anche in estate. Sulla sudafricana e la brasiliana problemi con il vaccino sembra ce ne siano. Se arrivano e colpiscono i vaccinati laddove si accertasse la scarsa efficacia, saremmo di fronte ad un grosso problema"

Pubblicato:02-03-2021 14:37
Ultimo aggiornamento:02-03-2021 15:08

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CHIETI – In Abruzzo “la variante inglese ha preso ormai quasi completamente il sopravvento e la riscontriamo su ben più del 70% dei casi in Abruzzo come ormai sappiamo, ma il vero dato, quello importante, è che in quel 30% restante ad oggi non c’è riscontro di altre varianti. Il grosso interrogativo che ci ponevamo era proprio questo: se quel 30% fosse riferibile al vecchio ceppo oppure no. Fortunatamente, ad oggi, non c’è presenza di sudafricana, né di brasiliana il cui unico caso è stato isolato. È un dato importante perché sappiamo che sulla variante inglese il vaccino è efficace, mentre sembrerebbe non essere così per le altre varianti del Covid”. Lo ha detto il direttore di Genetica molecolare dell’università di Chieti, Liborio Stuppia, intervistato dall’agenzia Dire.

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– Professore si è sempre detto che la variante inglese non è più aggressiva del ceppo originario, eppure continuiamo a vedere giovani ammalarsi, anche gravemente. È davvero solo più infettiva, o è anche più aggressiva? In quest’ultimo caso, il fatto che sia inverno può giustificarne la maggiore aggressività?


“Questo non lo so. È chiaro che di inverno i virus stanno meglio che in estate. Qualche dato inizia a rilevare che probabilmente la variante inglese possa essere più aggressiva. In realtà già da settembre-ottobre, proprio sui giovani, abbiamo iniziato a rilevare cariche virali molto più alte rispetto a quello che vedevamo l’anno scorso, cioè a quando abbiamo iniziato ad eseguire i primi studi sul virus. I giovani sono spesso asintomatici e questo porta ad una maggiore diffusione. Possono quindi avere una carica virale più forte e sopportarla meglio. Questo è quello che crediamo, tenendo conto almeno della nostra analisi”. “I giovani sono quelli che vanno di più in giro. Sono quelli che sono tornati dalle vacanze a Malta e in Croazia ad agosto. Sono quelli che durante il lockdown severo non sono andati a scuola e poi ci sono tornati. L’errore è stato fatto dalle famiglie quando hanno concesso loro di andare in determinati Paesi. Andare in Italia era possibile, era tutto molto più controllato. Ma le vacanze a Malta e in Croazia sono state catastrofiche”.

– L’estate 2021 si avvicina. Come ci si dovrà comportare?

“Se ricominciamo a fare quelle che abbiamo fatto vuol dire che ci siamo voluti male e che non abbiamo imparato nulla. Non dimentichiamo che ci è sembrato l’inferno tra aprile ed agosto quando abbiamo avuto oltre 30mila morti, poi altri 70mila e siamo ormai intorno ai 100mila. Evidentemente qualcosa abbiamo sbagliato. Dobbiamo imparare la lezione. Se ai primi segni di rallentamento facciamo di nuovo libera tutti sarà difficile uscirne. Si dovranno fare cose intelligenti e mirate. Non credo che siano pericolosi i cinema all’aperto ad esempio, se si assicura la distanza tra gli spettatori. Ma se si riaprono le discoteche allora davvero non si è capito nulla. Qualcuno dirà, sì ma ci sono i vaccini. Ma prima che tutta la popolazione venga vaccinata ci vuole tempo. E poi non è che tutti i vaccinati saranno immuni, senza considerare il discorso dei vaccini legato alle varianti. Sembra che sulla sudafricana e la brasiliana problemi con il vaccino ce ne siano. Se arrivano e colpiscono i vaccinati laddove si accertasse la scarsa efficacia, saremmo di fronte ad un grosso problema”.

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