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Vendevano viaggi verso resort fantasma: la Guardia di Finanza smaschera la truffa

Smascherata un'agenzia di viaggi truffaldina con sedi operative a Bologna e Asti, che con sofisticati stratagemmi vendeva biglietti aerei e pacchetti turistici inesistenti

Pubblicato:02-03-2021 12:21
Ultimo aggiornamento:02-03-2021 12:21
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BOLOGNA – Beni sequestrati a tre indagati residenti ad Asti, Milano e Roma (una 41enne, un 28enne e una 23enne), per un valore di oltre 500.000 euro, e due persone, operanti tra Emilia-Romagna e Lombardia (una 45enne milanese residente a Bologna con piccoli precedenti non specifici, madre dell’indagata 23enne, e un altro 45enne, arrestato a Milano ma residente a Bologna) agli arresti domiciliari su disposizione del gip di Bologna, Roberta Dioguardi. Questo il bilancio dell’operazione ‘Fake travels’, con cui il Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza bolognese ha smascherato, sotto la direzione del pm Antonella Scandellari, un’agenzia di viaggi truffaldina con sede legale a Cernusco Lombardone, in provincia di Lecco, e sedi operative a Bologna e Asti. Agli indagati, fanno sapere le Fiamme gialle, sono contestati i reati di truffa, indebito utilizzo di carte di credito, simulazione di reato e autoriciclaggio.

Gli elementi raccolti nelle indagini, si legge in una nota, hanno portato alla luce “innumerevoli truffe perpetrate dagli indagati i quali, attraverso sofisticati stratagemmi legati prevalentemente alla vendita di biglietti aerei e pacchetti turistici a privati, hanno messo a punto un collaudato meccanismo fraudolento, estremamente redditizio, per trarre in inganno numerosi clienti”. In particolare, è stato accertato “l’invio a vari tour operator di ricevute di bonifici bancari, poi revocati, al fine di ottenere l’indebita erogazione di servizi turistici”. Nel dettaglio, gli operatori turistici truffati, che avevano chiesto all’agenzia di pagare con carta di credito, si sono in realtà “visti corrispondere quanto dovuto tramite bonifici bancari che, una volta ottenuti voucher e altri documenti di viaggio, gli indagati provvedevano puntualmente a revocare”.

Oltre a questo, proseguono i finanzieri, è stata accertata la vendita di pacchetti turistici inesistenti. Sul punto, infatti, sono state raccolte numerose denunce da parte di persone che, “a fronte del versamento di ingenti somme per il soggiorno in lussuosi resort su isole esotiche, una volta giunti a destinazione hanno purtroppo scoperto di essere stati truffati”. Tra le vittime del tour operator figurano anche istituti bancari, visto che gli indagati “hanno simulato la stipula di un accordo commerciale con un albergo compiacente, consistente nella fornitura di servizi di ospitalità che, benché inesistenti, sono stati pagati con carte di credito”. L’agenzia provvedeva poi a “disconoscere sistematicamente tali transazioni per ottenerne il rimborso del controvalore dagli istituti bancari che gestivano le carte di credito, per un importo complessivo di circa 100.000 euro”.


La truffa più rilevante ha però riguardato “la sottoscrizione di contratti di fornitura di biglietteria aerea con agenzie munite di licenza Iata (International air transport association)”, grazie ai quali gli indagati “hanno ottenuto le ‘chiavi di accesso’ necessarie per poter acquistare biglietti per conto dei clienti finali“. Avvalendosi di queste credenziali, l’agenzia “ha acquistato biglietti aerei attraverso il gestionale Iata, ha incassato il prezzo dei titoli di viaggio dagli acquirenti finali, ma successivamente ha inserito nella piattaforma di acquisto informatizzata strumenti di pagamento non idonei (vale a dire carte di credito incapienti, revocate o clonate)”. In questo modo, gli ingenti costi dei biglietti dovuti alle compagnie aeree “ricadevano sulle ignare agenzie licenziatarie Iata, uniche chiamate a rispondere nei confronti delle stesse compagnie”.

Infine, la Guardia di finanza fa sapere che nel corso della perquisizione eseguita a Milano “il 45enne arrestato è risultato in possesso di un falso documento di identità, probabilmente utilizzato per rendersi irreperibile dinanzi alle continue e pressanti richieste di rimborso da parte dei truffati che, nel tempo, hanno interessato anche il Tg satirico ‘Striscia la Notizia’. Per questo l’uomo è stato denunciato all’Autorità giudiziaria anche per possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.

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