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Tg Sanità, edizione del 2 marzo 2020

A cura della redazione

Pubblicato:02-03-2020 14:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:04
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CORONAVIRUS. MATTARELLA: SCIENZA FORTE ANTIDOTO A PAURE IRRAZIONALI

“La conoscenza costituisce un forte antidoto a paure irrazionali e immotivate, che inducono a comportamenti senza ragione e senza beneficio, come avviene talvolta anche in questi giorni”. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha colto l’occasione del trentesimo anniversario di Telethon al Quirinale per lanciare un forte appello all’unità e alla fiducia nella scienza di fronte all’allarme Coronavirus. “In Italia abbiamo validissimi ricercatori- ha proseguito Mattarella- e abbiamo grandi scienziati che operano nei nostri laboratori e in quelli di tutto il mondo”. Il Capo dello Stato ha quindi voluto sottolineare come in questi anni la scienza è “stata messa in discussione” e come “abbiamo assistito a teorie antiscientifiche”, e come ora, di fronte alla “comparsa di un nuovo insidioso virus, si apprezza meglio il valore della scienza”.


CORONAVIRUS. OMS E UNIONE EUROPEA: ITALIA STA LAVORANDO BENE

Sul contrasto all’epidemia del nuovo Coronavirus l’Italia incassa piena fiducia dall’Organizzazione mondiale della Sanità e dall’Unione europea. “Apprezziamo tantissimo il lavoro che sta facendo il governo italiano”, ha detto il direttore Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità, Hans Kluge, durante una conferenza stampa organizzata al ministero della Salute al termine di un incontro sul Coronavirus. A partecipare anche la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, e la direttrice dell’European Centre for Disease Prevention and Control, Andrea Ammon. “L’Italia ha messo subito messo in atto misure risolute e veloci per ridurre la minaccia del virus”, ha sottolineato Kyriakides, mentre secondo Ammon, che ha assicurato la “piena collaborazione con l’Italia per fronteggiare l’epidemia”, il nostro Paese è stato in grado di “ridurre l’impatto della malattia, evitando un’ulteriore diffusione”.

CORONAVIRUS. SPERANZA: ISS STA VERIFICANDO CONNESSIONE DUE FOCOLAI

“L’Istituto superiore di sanità sta verificando la connessione tra i due focolai di Coronavirus in Italia, quelli di Lombardia e Veneto”. Lo ha fatto sapere il ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione di una conferenza stampa alla stampa estera. “Lo studio è ancora in corso- ha proseguito Speranza- e siamo sul piano delle possibilità. Ma si sta valutando l’ipotesi di un contatto tra i due focolai”. Speranza ha poi ribadito come l’Italia sia il Paese in cui si stanno effettuando “il maggior numero di controlli”, aggiungendo che il ministero e le istituzioni hanno scelto la strada della “trasparenza”. Ed è proprio su questo, “sul rigore e sulla trasparenza”, ha concluso, che “continueremo a lavorare”.

CORONAVIRUS. SPALLANZANI: COMUNICARE SOLO CASI CLINICI, POSITIVI IN LISTA A PARTE

“In Italia si sta lavorando affinché vengano comunicati solo i casi di nuovo Coronavirus clinicamente rilevanti, cioè i casi clinici di pazienti in rianimazione o morti, come avviene negli altri Paesi del mondo”. Ad annunciarlo il direttore scientifico dell’Istituto per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, in una conferenza stampa alla stampa estera. “I positivi e i tamponi fatti per qualsiasi altro motivo- ha aggiunto- andranno in una lista separata, come è stato fatto per il Giappone”. Questo, secondo Ippolito, è “estremamente importante per la definizione della situazione epidemiologica”. Il direttore scientifico dello Spallanzani ha quindi spiegato che “essere positivo al test del Coronavirus non significa essere contagioso”, ma che “le persone positive devono essere isolate, perché il periodo di contagiosità è diverso da quello di trasmissione, e perché la probabilità massima in cui c’è la trasmissibilità del virus è dal momento in cui la persona è sintomatica”.

CORONAVIRUS. PARLA IMMUNODEPRESSA: LASCIATE MASCHERINE A CHI RISCHIA VITA

Basta con le razzie di disinfettanti e mascherine nelle farmacie per timore del Coronavirus, perché poi chi ne ha veramente bisogno rischia di non trovarne. È questo in sintesi l’appello lanciato su Facebook da una ragazza immunodepressa, Elena Vaccari, che due anni fa ha ricevuto una diagnosi di leucemia. “Sono un’immunodepressa e appartengo proprio a quella categoria di ‘persone a rischio’- scrive- so che avete paura, ma state tranquilli: è ormai chiaro che il Coronavirus non farà niente a voi che state bene, mentre potrebbe fare molto male a quelli che, come me, hanno le difese immunitarie sotto ai piedi a causa di chemioterapie o simili”. Quindi la richiesta: “Chiedo a tutti voi un po’ più di senso civico- dice Elena- Se dovete rinunciare a qualcuna delle vostre abitudini per contenere la diffusione del virus, non fatene una tragedia. Io, e tutti gli altri ‘a rischio’, ve ne saremo grati ‘per sempre”.

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