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Maira (Civica Popolare): “Facciamo il Made in Italy della scienza”

Il candidato, neurochirurgo, commenta il divario esistente, a livello di prestazioni sanitarie, tra le diverse Regioni

Pubblicato:02-03-2018 14:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:33
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ROMA  – “Più che un problema di denaro è un problema di investimento in organizzazione”. A sostenerlo è il candidato di Civica Popolare, Giulio Maira, intervistato dalla Dire nel corso dell’Open house dell’1 marzo nella nuova sede dell’agenzia a Roma in Corso d’Italia.
Maira commenta il divario esistente, a livello di prestazioni sanitarie, tra le diverse Regioni.
“Mi dispiace- ha aggiunto il neurochirurgo commentando l’emigrazione sanitaria- girare nei corridoi dell’Humanitas, dove lavoro, e sentire parlare in campano o in pugliese. Eppure nel Sud ci sono le eccellenze, ma ci sono anche un pregiudizio e una cattiva organizzazione“. Come per le liste d’attesa: “Quando sono troppe lunghe e un paziente è costretto ad andare nel privato la sua fiducia nell’istituzione cade a prescindere dalla validità. Il governo centrale può agire sulla materia regionale fino a un certo punto. In previsione- ha ricordato Maira- c’è la riforma del titolo V”.
Non si tratta di tornare a come era prima, “l’autonomia regionale è importante, ma si tratta di ridare al centro la prerogativa di poter intervenire su alcuni aspetti. Questo ci permetterà di rendere la sanità veramente competitiva e di esportarla. Siamo al centro del Mediterraneo, per alcuni versi ci ha penalizzati, ma potremmo avere tanti pazienti che vengono in Italia a curarsi. Facciamo il ‘Made in Italy della scienza e della ricerca’, come per le altre nostre bellezze”.

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