NEWS:

Istat, Fortuna (Unicusano): “Dati importanti, nuovo Governo riparta da qui”

"C'è comunque ancora molto da lavorare"

Pubblicato:02-03-2018 12:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:33
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Per quanto riguarda i dati dell’occupazione ci sono due componenti importanti: la diminuzione del tasso di disoccupazione giovanile, che scende notevolmente, intorno al 31%, ed è un dato che non vedevamo da anni, e poi le donne occupate che sono il 49,3%, ed è un record storico”. Lo ha dichiarato Fabio Fortuna, economista e rettore dell’Università Niccolò Cusano. “Non è un valore che ci riporta ai livelli pre-crisi, ma è un primato- ha continuato a Radio Cusano Campus- Non ci sono mai state in Italia tante donne occupate come in questo periodo. Sono dati su due aspetti fondamentali dell’occupazione: uno per una questione di genere e l’altro per quanto riguarda i ragazzi dai 15 ai 24 anni, dei quali si deve tenere conto. Miglioramenti anche per quanto riguarda il tasso di disoccupazione generale, che si riporta al di sopra dell’11%. Certamente un dato in discesa rispetto ai picchi toccati negli anni precedenti, però è un dato elevato rispetto alla media europea, che si aggira attorno al 9%, e quindi c’è ancora molto da lavorare. Vedremo poi cosa effettivamente porrà in essere il governo che deve nascere per contrastare i fenomeni della disoccupazione. Credo che il lavoro, l’occupazione, insieme al debito pubblico, le pensioni e il fisco siano tutti argomenti su cui il prossimo governo dovrà porre una particolare attenzione, sono anche tematiche ampiamente sfruttate in campagna elettorale, poi però dovremo vedere effettivamente che cosa si farà nel merito”.

“Il Pil è cresciuto notevolmente rispetto alle previsioni “

“Il dato positivo che del resto avevamo annunciato dai nostri microfoni- ha poi aggiunto- è il dato del Pil. Quando uscì il dato provvisorio che stimava la crescita all’1,4% commentammo che ci sarebbe stato un aggiustamento che ci avrebbe portato all’1,5%, ed è andata proprio così. E’ un dato soddisfacente soprattutto considerando che è cresciuto notevolmente rispetto alle previsioni di primavera e di inizio estate, quindi c’è stato un consolidamento della crescita e questo è un dato incontestabile. Ciò che è contestabile è da cosa sia derivato. Indubbiamente da una situazione macroeconomica globale interessante con profili di positività e poi da una forza interna che un po’ c’è stata anche se naturalmente c’è da considerare che l’Europa cresce mediamente al 2,4% e la Germania al 2,9%. La nostra crescita è diventata significativa, ma è ancora insufficiente”.

“Sul debito pubblico abbiamo ancora molto da lavorare”

Per quanto riguarda il debito pubblico “si è detto che il rapporto debito pubblico-Pil è sceso al di sotto delle previsioni del governo. Positivo, ma le previsioni stimavano un 132%, il dato di ieri era 131,5%, se lo confrontiamo con il 60% che è il requisito previsto a livello europeo ci rendiamo conto che è un dato su cui abbiamo ancora molto da lavorare e siamo lontani da una situazione che possa essere soddisfacente. Voglio ricordare il dato definitivo del debito pubblico 2017 è di 2.256 miliardi, in crescita di circa 36 miliardi rispetto all’anno precedente. Molte volte abbiamo sentito dire che il debito pubblico è in calo, ma in realtà non è mai diminuito. E’ un problema da affrontare, non da risolvere, almeno in tempi brevi, però da prendere di petto per attenuarlo. Certamente se la crescita si consoliderà portandoci su livelli ancora più interessanti ciò potrà facilitare un rientro, però 20-30-40 punti percentuali sono obiettivi abbastanza ambiziosi, anche in un arco di tempo di 10 anni. Speriamo di fare ancora meglio- ha concluso Fortuna- ma non è così semplice”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it