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Orlando: “Governo sta lavorando, non ha bisogno degli stimoli di Renzi”

ROMA - Il governo Gentiloni "sta lavorando" e "non ha

Pubblicato:02-03-2017 11:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:58

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ROMA – Il governo Gentiloni “sta lavorando” e “non ha bisogno degli stimoli esterni di Renzi”. Così Andrea Orlando, candidato alla segreteria del Pd e ministro della Giustizia, difende l’operato del governo Gentiloni e allontana, ancora una volta, l’ipotesi del voto anticipato.  “Ci sono alcune cose da fare. Quando si sono fatte si puo’ andare a votare”, ribadisce Orlando ospite a ‘Omnibus’ su La7. “Non mi riferisco solo alla legge elettorale- spiega il ministro-, ma anche alla piena attuazione dei decreti sul contrasto alla poverta’, al ddl poverta’ che e’ fermo al Senato”.

Tra le scadenze che il governo dovrà affrontare ci sarà la manovra corettiva da 3,2 miliardi richiesta da Bruxelles. Secondo il guardasigilli, però, “Ancora non e’ scritto che la manovrina si debba fare. C’e’ un’interlocuzione con l’Europa, cerchiamo di non precludere la forza contrattuale del ministro Padoan. Credo che ci siano i margini per evitare che la manovra voglia dire un inasprimento della pressione fiscale. Ma credo che un ragionamento sulla fiscalita’ vada fatto”, aggiunge Orlando che dice “si'” alla rottamazione delle liti fiscali, “purche’ non sia un condono. Se lo e’, non e’ una buona idea. Io sono contrario a qualunque forma di condono“.


Partendo da queste posizioni, Andrea Orlando presentera’ una piattaforma economica al congresso del Pd, frutto dell’analisi di un gruppo di studiosi che saranno presentati pubblicamente nel corso di una iniziativa pubblica. Tra i temi, annuncia il candidato alla segreteria del Pd, “Presentero’ una mia proposta anche sui voucher, che vanno modificati, ma non aboliti. In alcuni settori sono strumenti utili. Ed anche sulla manovra, e sulle scadenze economiche, presentero’ una serie di proposte”.

La campagna per le primarie, infatti, sta per entrare nel vivo ma già infiammano le polemiche. Come documentato da alcuni video pubblicati da quotidiani nazionali, infatti, si sono verificati episodi di irregolarità nel tesseramento, in particolare nel Partito Democratico della Campania. Per fare chiarezza su questo punto, il Pd ha deciso di inviare il deputato dem Fiano nei territori ‘incriminati’. “Io chiedero’ che la commissione per il congresso si riunisca e dia una risposta complessiva sull’andamento del tesseramento in tutto il paese“, ribadisce Orlando. “Prima di dire che sono casi isolati aspettiamo di vedere il quadro che emerge. Voglio sperare che siano casi isolati e che Orfini abbia gli elementi per dirlo. Vediamo cosa dira’ Fiano dopo la sua ispezione”.

Per il candidato alla segreteria dem, i fatti emersi in questi giorni riguardo al tesseramento sono gravi: “Sia chiaro che se in alcune realta’ non saranno chiarite le dinamiche, io non presentero’ le liste dei miei delegati. Servono segnali, non voglio voti che non so da dove vengono”, precisa Orlando che lancia poi una stoccata anche al “meccanismo delle primarie, che funziona male: sono un fatto positivo ma vanno fatte con un sistema regolato”.

Infine, Orlando non nasconde la propria preoccupazione e le critiche alla gestione di Matteo Renzi: “Qui rischia di sparire il Partito Democratico dall’orizzonte. Se siamo arrivati a questo punto”, e’ perche’ “ci siamo occupati molto delle figurine e dei personaggi invece dei problemi del paese”.

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