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Parte l’inchiesta ‘politica’ sulle banche, presto convocati dirigenti e cda

VENEZIA - L'inchiesta 'politica' sulle banche in dissesto o a rischio default può partire. E' stata infatti eletta

Pubblicato:02-03-2016 15:17
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:05

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VENEZIA – L’inchiesta ‘politica’ sulle banche in dissesto o a rischio default può partire. E’ stata infatti eletta oggi la commissione regionale d’inchiesta sulle banche che avrà il compito di analizzare le ‘turbolenze’ che hanno visto coinvolte in particolare le banche popolari. Il consigliere regionale tosiano Maurizio Conte sarà presidente, il leghista Franco Gidoni vice e Sergio Berlato (Fi) segretario. “La commissione nasce per garantire il futuro e dare un sostegno a chi ha visto sparire i suoi risparmi e ha bisogno che le istituzioni siano al suo fianco- dichiara Conte- partiremo già domani per dare un segnale forte e abbozzeremo un programma dei lavori per iniziare subito con le convocazioni“. I primi saranno i vertici delle banche, dirigenti, cda e revisori dei conti attualmente in carica. Il secondo passo sarà l’audizione di azionisti e correntisti, in modo da capire le problematiche e sviluppare misure concrete per tutelarli. Poi verranno ascoltati gli organi deputati ai controlli per capire cosa hanno fatto e cosa avrebbero dovuto fare.

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“Per l’inchiesta giudiziaria si sta già muovendo la Procura- ha specificato Conte- noi cercheremo di capire quali sono stati i punti critici di un sistema creditizio che avrebbe dovuto sostenere una comunità che ha basato sul risparmio i suoi fondamenti economici e sociali. Vogliamo garantire un nuovo sistema veneto che funzioni”. Il fondo di 300.000 euro stanziato a bilancio è simbolico, sostiene Conte, ma la commissione cercherà di individuare il modo in cui la Regione può supportare le azioni dei singoli, magari anche selezionando un pool di esperti che elaborino una strategia uniforme. “Situazioni critiche come questa- afferma il consigliere- rischiano di attirare improvvisatori. Sarà importante dare basi uniformi e sicure per indirizzare l’azione dei singoli e delle associazioni”. Il problema principale, sostiene Conte, è che istituzioni pubbliche si sono trasformate in istituti a gestioni personalistiche.


“Banche popolari e crediti cooperativi avrebbero infatti dovuto essere di supporto a piccoli imprenditori e risparmiatori, invece si sono lanciati nel finanziamento di grandi capitali e investimenti immobiliari con cifre non consone al mandato e alla costituzione dell’istituto”. Brevi i tempi d’azione della commissione, che ha a disposizione due mesi estendibili a quattro e si incontrerà almeno una volta a settimana (ogni venerdì mattina), due nel caso in cui il martedì pomeriggio non venga convocato il consiglio.

di Fabrizio Tommasini, giornalista

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