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“Cospito non lotta per sé ma contro il sistema del 41-bis”. La testimonianza del consigliere Usuelli che lo ha visitato

L'esponente dei Radicali aggiorna sul colloquio avvenuto ieri con l'anarchico detenuto in regime di carcere duro: "Non approva e non condanna i gesti violenti che stanno avvenendo"

Pubblicato:02-02-2023 13:37
Ultimo aggiornamento:03-02-2023 09:56

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MILANO – L’anarchico Alfredo Cospito, detenuto in sciopero della fame da oltre cento giorni per protestare contro il regime del 41-bis a cui è sottoposto dallo scorso maggio, “non sta facendo una battaglia ‘pro domo sua’, ma una battaglia di sistema. L’obiettivo finale è quello di guadagnare una maggiore civiltà a questo Paese“. Così il consigliere regionale dei Radicali in Lombardia, Michele Usuelli, a margine della presentazione dei candidati radicali in sostegno a Pierfrancesco Majorino, dopo la sua visita di ieri sera ad Alfredo Cospito nel carcere di Opera.

Usuelli condivide infatti la battaglia per una modifica al regime di 41-bis. “Lo Stato deve punire con la privazione di libertà le persone che si sono macchiate di gravi reati, impedendogli di parlare con l’esterno, però un trattamento più umano e meno degradante della situazione umana della singola persona un Paese civile lo può guadagnare“. L’esponente radicale racconta poi che Cospito gli ha chiesto “di parlare anche con gli altri malati al 41-bis. Io gli ho detto ‘Signor Cospito, ho già fatto il giro di tutti’. Lui era molto stupito e felice di questo, perché invece mi diceva che quelli del Pd a Sassari sono andati direttamente da lui e lui gli ha chiesto di andare a parlare anche con gli altri. Quindi ho le prove che non sta facendo una battaglia pro domo sua, ma gli interessa l’obiettivo di sistema“.

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COME STA ALFREDO COSPITO

Usuelli aggiorna poi sulle condizioni di salute del 55enne: “Abbiamo parlato in piedi, una sbarra ci divideva. Quindi lui sta in piedi, è lucido, vigile, reattivo, respira bene, e in grado di sostenere un dialogo anche con passaggi complicati. Quindi la carenza di cibo non gli fa perdere la lucidità mentale. Dice che non c’è differenza tra Sassari e Opera (il carcere milanese in cui è stato trasferito tre giorni fa, ndr) al momento per i suoi bisogni”.

“Abbiamo parlato una mezzoretta. Sono rimasto piacevolmente stupito dal fatto che avesse voglia di parlare con un dirigente politico, non lo davo per scontato – osserva il consigliere dei Radicali -. Mi sono presentato, ho provato a rappresentare la mia storia e chi sono e ha voluto volentieri parlare con me”.

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USUELLI: “SÌ ALLO SCIOPERO DELLA FAME, NO ALLE VIOLENZE”

“Abbiamo parlato dell’iniziativa di sciopero della fame, che per noi come Radicali è importante, che condividiamo nel metodo e anche nell’obiettivo finale che è quello che resti il carcere duro, ma non con questo livello di disumanità – rimarca Usuelli – Per ottenere questo, lo sciopero della fame va bene, dove finisce definitivamente la nostra linea di condotta comune è sulle azioni violente, che noi condanniamo. Non è il metodo per ottenere un dialogo, che è complicato con questo governo di destra“.

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L’ESEMPIO DI GANDHI

Usuelli racconta di aver detto a Cospito di prendere esempio da Gandhi: “Abbiamo parlato a lungo del significato che nella teoria e nella pratica non violenta ghandiana si dà allo sciopero della fame. Quando Gandhi venne ingiustamente imprigionato in India, iniziarono violenze indù contro gli inglesi. Gandhi dal carcere iniziò lo sciopero della fame e continuò finché gli indù non smisero di fare azioni violente contro gli inglesi, perché non è quella la tecnica”.

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“COSPITO NON APPROVA E NON CONDANNA LE VIOLENZE ANARCHICHE”

“Il signor Cospito non dice di approvare questi gesti violenti, ma in lui prevale l’anarchico rispetto a quello che sta conducendo un’azione non violenta. Quindi lui dice da anarchico ‘io non sono nessuno per dire agli altri cosa dovrebbero fare’“. Così il consigliere regionale dei Radicali in Lombardia, Michele Usuelli, a margine della presentazione dei candidati radicali in sostegno a Pierfrancesco Majorino, dopo la sua visita di ieri sera ad Alfredo Cospito nel carcere di Opera.

“Io – aggiunge Usuelli – ho cercato di spiegargli che sarebbe importante che lui condannasse queste azioni violente, anzi gli ho proposto di riprendere a mangiare fino a che le violenze all’esterno terminino. Terminate quelle, può riprendere la sua iniziativa di sciopero della fame. Lui dice che in questo momento non se la sente di farlo”, osserva l’esponente dei Radicali.

“CI SONO SPIRAGLI PER FARGLI CAMBIARE IDEA”

“Non so se riandrò a trovarlo. Ci devo riflettere – ammette il consigliere regionale dei Radicali -. Mi sembra che ci siano degli spiragli di dialogo per provare a fare una seconda iniziativa di tentativo, di chiedergli di condannare questi gesti. Onestamente ci devo riflettere. Non vorrei neanche che si pensasse che a tutti i costi s’insegue il clamore mediatico. Noi siamo quelli che lavorano per il detenuto ignoto. È la prima volta nella mia vita che vado a trovare un detenuto noto”, ricorda Usuelli.

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“COSPITO TEME CHE I DETENUTI CREDANO CHE RICEVE TRATTAMENTO DI FAVORE”

Il consigliere dei Radicali afferma poi che “Cospito è focalizzato sulla battaglia per un 41-bis più umano, tanto è che ci teneva a specificare che ha paura che gli altri detenuti possano pensare che riceva trattamenti di favore in quanto detenuto noto, aveva questa forte preoccupazione. Trattamenti di favore – specifica Usuelli – che non ci sono ma non è importante non solo la verità ma anche il percepito. Ha la preoccupazione di quella che può essere la percezione degli altri detenuti. Ora Cospito ha scelto una lotta non violenta contro il regime di carcere duro”.

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