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Green pass illimitato con la terza dose e niente zona rossa per i vaccinati

Decise le nuove misure del Governo per la gestione della pandemia: non ci saranno restrizioni in zona rossa per chi si è immunizzato. Ma la Lega non vota in Cdm

Pubblicato:02-02-2022 18:11
Ultimo aggiornamento:03-02-2022 16:03

draghi conferenza
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ROMA – “I provvedimenti di oggi vanno nella direzione di una ancora maggiore riapertura del Paese”. Così il premier Mario Draghi, aprendo il Consiglio dei ministri. “Oggi ci occupiamo della scuola in presenza, che è da sempre la priorità di questo Governo. Veniamo incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo”, ha aggiunto il presidente del Consiglio. Draghi ha spiegato che il Governo vuole “limitare di molto l’uso della didattica a distanza, per permettere a un numero sempre maggiore dei nostri bambini e ragazzi di andare in classe”.

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IL NO DELLA LEGA: “NORME SONO DISCRIMINATORIE”

A quanto si apprende, i ministri della Lega non hanno votato le nuove norme anti Covid, approvate con un decreto in Consiglio dei ministri. La Lega sostiene che le norme sono discriminatorie nei confronti dei non vaccinati nelle scuole. Il ministro Massimo Garavaglia, pur restando in Cdm, non ha dato l’ok al decreto.


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GREEN PASS ILLIMITATO PER CHI HA LA TERZA DOSE

Prima del Consiglio dei ministri, si è riunita la cabina di regia, che ha trovato l’accordo su nuove misure per la gestione della pandemia da Covid-19 che entreranno in vigore da lunedì. È stato deciso che il green pass dopo la la terza dose ha efficacia senza limiti. Chi si è contagiato dopo la seconda dose è equiparato a chi ha fatto il booster.

NIENTE ZONA ROSSA PER I VACCINATI

La cabina di regia ha anche deciso che resta la zona rossa ma solo per i non vaccinati. Chi è vaccinato con booster, anche se si trova in zona rossa, potrà seguire le regole previste nelle aree di rischio inferiore, e cioè la zona bianca, gialla e arancione. Per loro non potrà scattare il lockdown. Per chi non è vaccinato invece valgono le regole della zona rossa.

OK A STATUS VACCINALE STRANIERI, TAMPONE SE NORME NON UGUALI

In conferenza stampa, il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato un’altra novità: “La terza misura riguarda gli stranieri che arrivano in Italia: noi riconosciamo lo status vaccinale del Paese di origine della persona straniera in Italia e qualora le norme del Paese di provenienza non siano identiche alle nostre, chiediamo alla persona un tampone supplementare. Questo consentirà la risoluzione di molti problemi e al nostro turismo di avere un riscontro importante”.

SPERANZA: “SI APRE UNA NUOVA FASE”

“Questo Consiglio dei ministri è stato molto importante perché apre una fase nuova della gestione della pandemia: abbiamo ancora un’incidenza molto alta dei casi ma le ospedalizzazioni segnalano per la prima volta il segno ‘meno’, ed è un segnale positivo e importante”. Lo afferma Roberto Speranza, ministro della Salute, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, per illustrare le nuove misure decise in Cdm. “Questo ci consegna la possibilità di costruire un tempo nuovo: la prima misura che abbiamo assunto è il prolungamento della vigenza del green pass dopo il booster. La valutazione del Governo è di non porre limiti alla sua durata dopo il booster, già 34 milioni di italiani hanno fatto il richiamo“.

“Veniamo alla scuola, su di essa facciamo scelte importanti che testimoniano il clima diverso che stiamo vivendo: noi vogliamo lavorare per ridurre il più possibile la didattica a distanza. Con questo spirito di significativa apertura, in una fase diversa dalle precedenti, decidiamo che i bambini e ragazzi vaccinati non vadano più in dad; decidiamo inoltre che per i pochi casi che andranno ancora in dad, di limitare lo spazio temporale a cinque giorni, rispetto ai dieci previsti attualmente quando c’è la quarantena”.

I cambiamenti riguardano sia la scuola primaria che la secondari, ha precisato Speranza: “Ora la dad scatterà solo al quinto caso di Covid-19 nelle classi della scuola primaria, e in dad andrà solo la popolazione non vaccinata. Lo stesso meccanismo per la scuola secondaria: alle superiori la dad scatterà ancora al secondo caso ma con la differenza che andranno in dad solo gli studenti non vaccinati, mentre i vaccinati resteranno in classe. Questo è un messaggio forte che vogliamo mandare, di un tempo nuovo che vogliamo costruire, il primo passo lo facciamo riaprendo in modo più marcato proprio la scuola”.

I TAMPONI FAI DA TE PER LA SCUOLA

L’autosorveglianza può prevedere anche il tampone fai da te, l’ipotesi su cui lavoriamo è sull’investimento della nuova tecnologia, ovvero il tampone in autotest, lo utilizzeremo ovviamente per la scuola”, ha osservato Speranza. Lo strumento dell’autotesting sarà utilizzato nelle classi in cui non verrà raggiunto il numero dei casi di alunni positivi per cui scatta la dad: “Chi avverte un sintomo può rientrare in classe portando la certificazione di un autotesting negativo, ma questo strumento non verrà utilizzato oltre il limite dei cinque studenti positivi in classe per la scuola primaria e dei due studenti positivi in classe per la secondaria”, ha precisato il ministro della Salute.

BIANCHI: “ABBIAMO SCELTO DI PRIVILEGIARE LA DIDATTICA IN PRESENZA”

La formazione a distanza non è il male assoluto, ha permesso di mantenere il collegamento continuo con i nostri studenti nei momenti di difficoltà. Non stiamo demonizzando uno strumento che è stato fondamentale in questi due anni difficilissimi. Ma l’opzione che abbiamo scelto è quella di privilegiare le attività in presenza. Dando anche il messaggio forte che il vero elemento di sicurezza è la vaccinazione. Questo è stato il segno che ha guidato tutta la nostra azione”. Così il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, durante la conferenza stampa sui provvedimenti per la frequenza scolastica e il green pass. “Stiamo marciando verso una nuova normalità, ma con tutta la cautela che ci deve essere, perché il virus c’è ancora. È presente nelle nostre scuole e nelle nostre vite, ma le scuole non sono un luogo separato rispetto al resto del Paese”.

Poi il ministro è sceso nel dettaglio dei numeri: “Ad oggi, con una copertura di quasi il 70% rispetto al totale di alunni e docenti, abbiamo l’81,3% di alunni in presenza, il 92% dei docenti e il 93,5% del personale tecnico-amministrativo. Tra i ragazzi è positivo o in quarantena il il 23,3% dell’infanzia, il 22,5% nella primaria (positivi o in Dad) e il 15,8% per la secondaria (Dad o Ddi)”. Bianchi ha osservato: “C’è stato un aumento di casi e quarantene nei dieci giorni successivi alla riapertura. Il segno di quanto i nostri ragazzi erano stati esposti nel periodo di mancanza della scuola. I dati di questa settimana ci dicono che siamo arrivati ad un plateau, un mutamento dovuto anche agli interventi che abbiamo realizzato fino ad ora. È stato questo che ci ha spinto a questi interventi”.

“NESSUNA POLEMICA CON LA LEGA, MA NON CI SONO DISCRIMINAZIONI”

Per quanto riguarda le frizioni con la Lega, che in Consiglio dei ministri non ha votato le nuove norme, Bianchi ha dichiarato: “La discussione è stata straordinariamente responsabile da parte di tutti. Non c’è stato né scontro né polemica ma solo una precisazione da parte dei colleghi della Lega, registrata con la massima attenzione e responsabilità da parte di tutti. Il clima sempre aperto e disponibile a un confronto sereno e responsabile è alla base del nostro lavoro“.

Il ministro dell’Istruzione ha aggiunto: “Per gli studenti piccoli abbiamo ragionato molto, c’è stata una lunga riflessione. Non c’è nessuna attitudine a discriminare tra bambini vaccinati e no, c’è però una chiara indicazione e un riconoscimento nei confronti delle famiglie che già hanno fatto questa scelta. E c’è la necessità di accelerare la disponibilità di vaccini. Nel concetto di vaccinati ci sono poi anche i guariti, che sono immunizzati. Una percentuale cresciuta molto negli ultimi giorni”. Bianchi ha sottolineato che si tratta di un “segnale importante. C’è stato un dibattito importante, nel massimo rispetto di tutti – ha concluso – Ma stiamo riportando il Paese verso una nuova normalità, che pone i nostri bambini al centro”.

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