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Vaccino, Moratti ad Arcuri: “Cambiare criteri distribuzione, subito conferenza Stato-Regioni”

L'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, annuncia il piano per la 'fase 2' della campagna di vaccinazione

Pubblicato:02-02-2021 13:14
Ultimo aggiornamento:04-02-2021 13:28
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Di Maria Laura Iazzetti

MILANO – “Abbiamo dei punti da chiarire con il Governo per la campagna vaccinale”. Ad annunciarlo è l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, intervenuta in aula al Pirellone durante il consiglio regionale. Moratti ha chiesto di convocare una conferenza Stato-Regioni per poter discutere una ridefinizione dei criteri di distribuzione dei vaccini.

“In questa prima fase, inizialmente si distribuiva in base ai target- spiega l’assessore-. A seguito di richieste avanzate da alcune Regioni, si è passati a una definizione in base alla popolazione. Questo criterio non ci soddisfa e non soddisfa la maggior parte delle regioni“. Secondo Moratti, il rischio è quello di rimanere scoperti proprio per quelle categorie che dovrebbero avere la priorità generando una contraddizione: “Una regione con un numero maggiore di ultra 80enni o di persone con particolare fragilità potrebbe trovarsi in una condizione diversa rispetto ad altre”. Da qui, la proposta di ristabilire come criterio quello dei “target”, dunque valutare di volta in volta in base al segmento di popolazione da curare.


L’assessore ha chiesto anche al governo e, in particolare al commissario Domenico Arcuri, “di introdurre dei criteri di identificazione delle priorità all’interno delle stesse categorie” in modo da riuscire a vaccinare prima i soggetti più a rischio. “Ad esempio- continua- all’interno della categoria degli ultra 80enni ho chiesto di inserire come prioritaria una sottocategoria che riguarda la polimorbilità e le gravi immunodeficenze”.

L’ultima richiesta avanzata riguarda, invece, Astrazeneca: “Abbiamo chiesto un’esplicitazione dell’associazione tra le categorie e il prodotto vaccinale da utilizzare, anche in base alle recenti indicazioni di Aifa”. L’obiettivo è avere omogeneità sul territorio. Anche perché l’aver suggerito di utilizzare il vaccino solo per gli under 55 “cambia il piano vaccinale”. Pur volendo aspettare dal governo indicazioni, la Regione si sta preparando e ha ipotizzato di somministrare Astrazeneca per “le forze dell’ordine, il personale scolastico in presenza, gli addetti alla giustizia e il trasporto pubblico locale”, conclude Moratti.

VACCINO, MORATTI: FASE 2 CON MMG E PORTALE, SMS E TELEFONATE A ANZIANI

La fase due della campagna vaccinale in Lombardia inizia a prendere forma. L’avvio, come già annunciato, è previsto per il 24 febbraio. Si inizierà dagli ultra 80enni. La Regione immagina un piano di somministrazione multicanale. “Utilizzeremo il canale ospedaliero pubblico e privato accreditato, i medici di medicina generale, le farmacie e le strutture massive dove potranno accedere le persone giovani o che non hanno problemi di mobilità”, spiega l’assessore al Welfare, Letizia Moratti, durante il suo intervento in aula al Pirellone per il consiglio regionale.

Gli strumenti di adesione e di contatto per rintracciare chi deve sottoporsi alle vaccinazioni “saranno un portale dedicato, il portale dei farmacisti e dei medici di medicina generale, e il contatto diretto”. In particolare, per la fascia degli ultra 80enni l’avviso avverrà tramite “i medici di base e l’accesso al portale (anche con il supporto dei familiari)”. Successivamente per le informazioni relative a data, luogo e orario della somministrazione, la persona sarà contattata da un operatore “tramite una telefonata o con un sms”.

Dopo gli ultra 80enni, si passerà volta per volta al resto della popolazione. L’obiettivo anche in questo caso è pianificare una vaccinazione massiva più adatta al territorio. La Regione annuncia di aver ipotizzato quattro tipologie di strutture suddivisibili in base alla grandezza. Si parte dagli spazi più piccoli, come le palestre, di 700 metri; si passa poi a luoghi di “3.700 metri, 6.000 e 13.500”. L’assessore precisa che si tratta di criteri “indicativi” da discutere anche con i diversi enti locali.

Per verificare la fattibilità di questo modello e capire quanto personale impiegare, il Pirellone ha messo in piedi una sperimentazione (già conclusa), a cui hanno partecipato i volontari Areu nel padiglione Fiera del Policlinico. “Sono state vaccinate 2.500 persone in due giorni con 13 medici, 24 inoculatori e 15 amministrativi. Quindi, 125 vaccini all’ora con due unità vaccinali”, riporta Moratti. I risultati sembrano aver soddisfatto la Regione. “Abbiamo visto che questo modello può essere replicato. Può diventare un format”, chiosa l’assessore.

VACCINO, LOMBARDIA CONFERMA SPECIALIZZANDI PER CAMPAGNA MASSIVA

Per la campagna di vaccinazione massiva la Lombardia continua a cercare personale. In aula al Pirellone, durante la seduta del consiglio regionale, l’assessore al Welfare Letizia Moratti annuncia di aver chiesto “al Governo di poter utilizzare gli specializzandi”. Una possibilità che, però, attualmente non c’è, “perché il Governo è fermo a quanto concesso dalla legge di stabilità che prevede l’utilizzo degli specializzandi per un solo mese e senza retribuzione”.

Alla Regione questa disponibilità non convince. “Riteniamo- continua Moratti- che gli specializzandi possano essere retribuiti e messi a disposizione per tutto il periodo della campagna vaccinale (3-4 mesi)“. Per questo motivo, il Pirellone ha chiesto di poter discutere in conferenza Stato-Regioni anche di questa problematica, in modo da avere “personale efficiente in vista della vaccinazione massiva”.

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