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Smog, a Bologna nuovo record: valori cinque volte superiori al limite di legge

Anche Modena e Reggio Emilia hanno superato quota 200. Ferrara e la Romagna si sono tenute attorno ai 150, mentre a Piacenza si è fermata a 127

Pubblicato:02-02-2017 12:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:51

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BOLOGNA – Questa mattina a Bologna è caduta un po’ di pioggia, ma la giornata di ieri ha fatto segnare un nuovo record negativo per quanto riguarda le polveri sottili. Le Pm10 hanno raggiunto ieri quota 247, quasi cinque volte il limite di legge di 50 microgrammi per metro cubo. A registrare questa media è stata la centralina di Porta San Felice, mentre ai Giardini Margherita le Pm10 hanno fatto segnare una concentrazione di 238 microgrammi per metro cubo. Malissimo anche San Lazzaro (222 microgrammi) mentre via Chiarini il dato è stato di 165 e a Imola di 157. Anche Modena (207) e Reggio Emilia (201) hanno superato quota 200, mentre poco al di sotto è rimasta Parma (180). Meglio, si fa per dire, l’Emilia occidentale con i 127 microgrammi di Piacenza, che però è la provincia con la più lunga sequenza di sforamenti. Invece Ferrara e la Romagna si sono tenute attorno ai 150: 153 Rimini, 156 Forlì-Cesena, 150 Ravenna, 143 Ferrara.

Tra le centraline, quella di Reggio-Timavo, ha registrato ieri il 22esimo sforamento dell’anno sulle Pm10, su un bonus annuale di 35. Modena-Giardini è arrivata invece a 21 sforamenti. Sull’emergenza smog attacca il Movimento 5 stelle. “In attesa di conoscere quali sono, e soprattutto quando saranno applicate, le norme anti smog annunciate dal ministro Galletti e dall’assessore Gazzolo, l’aria a Bologna come in altre città sta diventando sempre più irrespirabile. Evidentemente la strategia di Governo e Regione è quella di affidarsi alla sorte sperando che prima o poi ci pensi la pioggia a ripulire l’aria”, scrive in una nota la consigliera regionale M5s Silvia Piccinini.

“Il summit di qualche giorno fa a Bologna tra l’assessore Gazzolo, il ministro Galletti e gli assessori di Lombardia Piemonte e Veneto, a parte la solita sfilata a favor di taccuini e telecamere, non ci sembra abbia adottato delle misure concrete per fronteggiare un’emergenza che diventa più grave ogni giorno che passa”, sottolina Piccinini. “Ci aspettavamo un’assunzione di responsabilità chiara e netta a tutela della salute dei cittadini con un impegno che preveda nelle aree interregionali della pianura Padana, per esempio, il divieto di autorizzazione di nuovi impianti che comportino la combustione o un loro ampliamento. Niente di tutto ciò è stato fatto se non comunicati trionfalistici ed un fantomatico piano coordinato tra le regioni interessate ed il ministero. Piano inesistente il giorno prima, che ci pare strano possa essere stato elaborato in poche ore”. Per questo Silvia Piccinini chiede alla Regione di andare “oltre i provvedimenti di facciata come il blocco domenicale delle auto” che, il più delle volte, non è “nemmeno rispettato”. “Non si può continuare ad annunciare provvedimenti e poi aspettare che la pioggia risolva i problemi al posto nostro. Le nostre città stanno soffocando e bisogna agire al più presto. Anche perché a Bologna l’inquinamento nei prossimi anni, con l’arrivo del Passante di mezzo e dei suoi 10 milioni di veicoli in più all’anno, è destinato a toccare vette stratosferiche”.


di Mirko Billi, giornalista professionista

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