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Legalità, per i giovani peggio il politico corrotto del fannullone. E scaricare online “si può”

RIMINI - Si può chiudere un occhio sulla pirateria online, su chi non fa il bigletto del bus

Pubblicato:02-02-2016 16:05
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:53

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RIMINI – Si può chiudere un occhio sulla pirateria online, su chi non fa il bigletto del bus O non è così attento alla raccolta differenziata, ma ad un mafioso che chiede il pizzo e ad un politico corrotto non si fanno sconti. Quanto all’idraulico che alza il prezzo se si chiede la fattura o l’impiegato che si inventa una malattia per fare un giorno di ferie in più, sono cose sbagliate ma non sbagliatissime. La pensano così gli studenti di 16-18 anni (un centinaio) che frequentano il quarto e il quinto anno delle scuole superiori a Rimini: lo hanno scritto rispondendo ad uno speciale test sulla legalità.

studenti_autobusRealizzato da Comune di Rimini e scuole nell’ambito del programma triennale per la trasparenza e la legalità, il test prevedeva la possibilità di dare un voto a 12 comportamenti illegali, assegnando a ciascuno un punteggio: da 1 (non illegale) a 5 (illegalità molto grave). Tra le possibili attività fuorilegge, c’erano ad esempio le tangenti per ‘comprarsi’ un appalto, le estorsioni mafiose, lo scaricare file musicali da internet, la guida in stato di ebbrezza oppure “il politico che antepone l’interesse personale a quello della collettività”. Ebbene, i ragazzi di sei classi del liceo Einstein e dell’istituto Valturio di Rimini sono risultati più tolleranti verso chi ‘scarica file illegalmente da internet’ e non è rigoroso nella raccolta differenziata, ma non fanno sconti al ‘politico che antepone gli interessi personali a quelli della comunità’. I risultati dell’iniziativa sono stati presentati questa mattina dall’assessore Irina Imola, dal responsabile anticorruzione del Comune di Rimini e segretario Generale, Laura Chiodarelli e da Franco Marzoli, autore del libro “Farla franca. La legge è uguale per tutti”.

I comportamenti considerati altamente illegali dagli studenti sono stati quelli del “mafioso che estorce il pagamento del pizzo ad un negoziante” (ha ottenuto media più alta dei voti, 4,81) e il “politico che antepone l’interesse personale a quello della collettività” (4,77). Anche la guida sotto l’effetto di alcol e droghe è un tema sentito (punteggio di gravità 4,46). In generale, il giudizio degli adolescenti è duro contro chi approfitta dei ruoli di responsabilità o di potere che ricopre, come l’impresa che offre una tangente all’assessore per conquistare un pubblico appalto (4,53), il medico compiacente che rilascia certificati per malattie inesistenti (4,29) o chi sfrutta il lavoro dei migranti sottopagati e fatti lavorare in nero (4,21).
Illegalità “non gravissime”, invece, vengono considerati quei comportamenti cosiddetti ‘furbetti’ ma comunque illegali: ad esempio il dipendente pubblico che invia un certificato di malattia allo scopo di allungare le ferie di Natale (3,85) o l’idraulico che aumenta il prezzo della riparazione se si richiede la fattura (3,61) o ancora chi affitta in nero agli studenti (3,47). Guardando il fondo della classifica, i ragazzi ‘assolvono’ quei comportamenti che più sono vicini alla loro vita quotidiana e di cui conoscono i risvolti concreti in termini di danno alla collettività, come lo scaricare illegalmente file musicali o film da internet (1,72) o chi non fa la raccolta differenziata dell’immondizia (2,50), fino a chi più ‘semplicemente’ non paga il biglietto dei mezzi pubblici (2,90).


Per l’assessore Imola, “è interessante capire quale sia la percezione della legalità da parte dei ragazzi, soprattutto per un’amministrazione che sta investendo tanto sul tema della trasparenza e che ha il compito di coinvolgere e rendere partecipi i più giovani, a cui chiediamo di traghettare la pubblica amministrazione nel futuro”. I ragazzi, prosegue, “devono essere un pungolo per l’amministrazione, a cui si devono avvicinare con spirito costruttivo”, e la sfida per l’ente pubblico è proprio quella di “essere aperto ai cambiamenti e a essere messo in discussione”.
I comportamenti illeciti nella pubblica amministrazione, sottolinea Chiodarelli, “si contrastano prima di tutto rendendo trasparenti e disponibili tutti i processi amministrativi e di verifica e controllo e rendendo la cittadinanza più consapevole e partecipe”. La conferenza di questa mattina fa parte dell’attività formativa promossa dal Comune nell’ambito del Piano triennale di Prevenzione della corruzione 2016-2018, approvato qualche giorno fa dalla Giunta comunale.

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