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Rifiuti, Morgoni: “Ciclo pieno di illeciti, nel 2014 aperte 150 indagini”

GENOVA - "Esiste in Liguria una compresenza di fenomeni di micro-illegalità che riguardano la gestione dei rifiuti e

Pubblicato:02-02-2016 14:55
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:53

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GENOVA – “Esiste in Liguria una compresenza di fenomeni di micro-illegalità che riguardano la gestione dei rifiuti e che nel 2014 hanno portato all’apertura di circa 150 fascicoli di indagine”. È solo una delle criticità evidenziate questa mattina dal senatore Mario Morgoni nel corso della presentazione della relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Liguria, nella sala del Consiglio della Città metropolitana di Genova.

Liguria - Commissione RifiutiL’intervento del commissario si è concentrato sulle attività di polizia e prevenzione in questo settore ed ha posto l’accento su tre elementi chiave: il trasporto in altre regioni dei rifiuti raccolti, le bonifiche dei terreni e dei siti di raccolta, la gestione dei materiali da scavo. “Nella nostra inchiesta- dice, inoltre, Morgoni- abbiamo riscontrato illeciti ambientali derivanti dalla gestione di impianti di grandi dimensioni, dove in realtà ci si attenderebbero risultati qualitativamente migliori. Un sistema regionale fortemente frammentato è a forte rischio di permeabilità di attività illegali, specie nelle società che si occupano di gestione dei rifiuti per conto dei Comuni e, in particolare, nella gestione non del tutto trasparente degli appalti. L’estrema parcellizzazione rende più difficoltose le attività di contrasto”.

Secondo il parlamentare, un salto di qualità in questo senso è stato rappresentato dal processo “La Svolta” che ha riguardato prevalentemente il ponente ligure, da cui “seppure non appare evidente la presenza organizzata della malavita nella gestione dei rifiuti, ne consegue un grande segnale d’allarme”.
Un allarme che richiede necessariamente di “portare maggiore attenzione sui grandi lavori ora in corso nella Regione come i cantieri per il terzo valico che vedranno la circolazione di circa 5-6 milioni di metri cubi di materiale da scavo che andrà stoccato in oltre una decina di siti”.


di Simone D’Ambrosio, giornalista

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