Strage di New Orleans, Fbi: “Il killer ha agito solo, nessun collegamento con Las Vegas”

In conferenza stampa l'Fbi fa il punto sulle indagini volte a fare luce sull'attacco avvenuto nella notte di Capodanno, è stato un "atto terroristico malvagio e premeditato"

Pubblicato:02-01-2025 19:06
Ultimo aggiornamento:03-01-2025 09:18

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ROMA – “È stato un atto di terrorismo, un atto malvagio e premeditato“, ma “non riteniamo a questo punto che qualcun altro sia coinvolto in questo attacco, a parte Shamsud-Din Jabbar“: il vicedirettore aggiunto della divisione antiterrorismo dell’FBI, Christopher Raia, fa il punto con la stampa da New Orleans sulle ultime notizie sulle indagini dell'”attacco di massa” condotto nella notte di Capodanno a Bourbon street, nel quartiere francese, il più turistico, della capitale della Louisiana.

“NESSUN COMPLICE, JABBAR HA AGITO SOLO”

A dispetto di quanto sembrava emergere nelle prime ore dopo la strage condotta da Shamsud-Din Jabbar, il 47enne texano, veterano dell’esercito che ha investito con un pick up la folla pronta a festeggiare Capodanno, per poi essere eliminato dagli agenti di polizia, non vi sarebbero altre persone coinvolte. L’Fbi aveva infatti affermato in un primo momento di stare indagando se vi fossero complici che potevano aver aiutato l’attentatore a piazzare esplosivi nelle celle frigorifere del Quartiere Francese. “Siamo fiduciosi, a questo punto, che non ci siano complici” e che “l’attentatore di New Orleans sembra aver agito da solo”, sottolineano invece ora gli investigatori.
La valutazione dell’Fbi si basa sull’esame accurata compiuta sui suoi account dei social media, in centinaia di interviste, registri delle chiamate e una revisione iniziale dei suoi dispositivi elettronici. “Non c’è proprio nulla che indichi, attraverso i registri delle chiamate, attraverso qualsiasi cosa su quei dispositivi, attraverso le interviste, attraverso qualsiasi cosa nei nostri sistemi, che sia stato aiutato in questo attacco da qualcuno”, ha affermato Christopher Raia della divisione antiterrorismo dell’FBI.

“È STATO UN ATTO DI TERRORISMO”

In alcuni video registrati da Jabbar prima dell’attentato, lui stesso ha comunque spiegato di essersi unito allo Stato islamico e di aver pianificato originariamente di fare del male ai suoi parenti e amici, per poi aver cambiato idea per “paura di come ciò sarebbe stato interpretato dai media”. Il vicedirettore dell’Fmi Raia ha definitivamente etichettato l’azione come “un atto di terrorismo”.


RITOCCATO IL NUMERO DELLE VITTIME: SONO 14

Quindi, nella conferenza stampa è stato ‘ritoccato’ il bilancio delle vittime che in un primo momento erano state indicate in 10, poi il numero è salito a 15. “Nell’attacco sono state uccise 14 persone”, più il sospettato attentatore, e i due ordigni esplosivi piazzati nel quartiere “non sono mai esplosi”.

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“AL MOMENTO NESSUN COLLEGAMENTO CON L’ESPLOSIONE A LAS VEGAS”

Inoltre, altro punto su cui è stata fatta chiarezza è la smentita di eventuali collegamenti con i fatti di Las Vegas: Raia ha infatti affermato che “al momento non c’è nessun collegamento definitivo” tra l’attacco di New Orleans e l’esplosione di una Tesla a Las Vegas. Anche se ha poi aggiunto che “gli investigatori sono all’inizio della loro indagine e non hanno escluso questa possibilità”.

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