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“Già al lavoro per ricostruire il Brasile” assicura il neopresidente Lula, all’indomani del giuramento

Nella nuova squadra di governo è record di donne. Ieri a migliaia a Brasilia per celebrare il leader di sinistra, mentre Bolsonaro ha disertato

Pubblicato:02-01-2023 18:04
Ultimo aggiornamento:03-01-2023 12:51

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ROMA – “Stiamo già lavorando per ricostruire il Brasile“. Così ha dichiarato su Twitter nelle prime ore della mattinata brasiliana il neopresidente Luis Inacio Lula da Silva, all’indomani della cerimonia di insediamento che lo ha ufficialmente investito per la terza volta della carica di capo di Stato del Brasile. La nuova squadra del governo federale è stata annunciata in via definitiva lo scorso 29 dicembre, quando Lula ha reso noti gli ultimi 16 nomi dei titolari dei 37 dicasteri federali, che prevedono 11 donne, il numero più alto mai registrato nella storia istituzionale del Paese.

TRA I MINISTRI, L’EX SFIDANTE TEBET E LA LEADER GREEN MARINA SILVA

Tra i nomi più rilevanti – e che rispondono alle principali sfide a cui Lula è chiamato a rispondere, vale a dire ripresa economica e tutela ambientale a partire dalla foresta Amazzonica – figura quello di Simone Tebet, uno dei candidati che hanno sfidato Lula al primo turno delle presidenziali per poi sostenerlo nel secondo, e che ha ottenuto l’incarico di ministro della Pianificazione e del Bilancio. Confermata poi all’Ambiente Marina Silva, figura di spicco del movimento per il Clima e già investita di questo ruolo tra il 2003 al 2008.

TRA LE NOVITÀ, IL MINISTERO PER I NATIVI E QUELLO DELLO SPORT

C’è poi Sonia Guajajara, che ricoprirà l’incarico di ministra degli Affari indigeni del Brasile, un dicastero appositamente creato da Lula per la tutela delle popolazioni native e delle loro terre. Rilevante anche il nome di Ana Moser, l’ex campionessa di pallavolo e medaglia olimpica a cui è stato conferito lo Sport, un ministero che l’ex presidente Bolsonaro aveva eliminato per affidarne le deleghe al ministero della Cittadinanza. Tale dicastero, per la prima volta affidato alla guida di una donna, ha visto tra i suoi titolari anche la leggenda del calcio Pelé, scomparso lo scorso 29 dicembre, a cui i tifosi potranno rendere omaggio a partire da oggi a Santos, nello stato di San Paolo, presso lo stadio ‘Vila Belmiro’, meglio noto come ‘Urbano Caldeira’.


UN GOVERNO, 9 PARTITI E 11 INDIPENDENTI

Il nuovo gabinetto creato dal presidente Lula prevede più in generale anche politici che non hanno sostenuto la sua candidatura. In totale, sono nove i partiti compresi nella nuova squadra, che secondo la stampa locale contribuiranno a rafforzare la base alleata al congresso. Altri undici ministri invece non sono affiliati ad alcun partito.

LULA: “INIZIA UN NUOVO CAPITOLO PER IL PAESE”

“Oggi diamo inizio a un nuovo capitolo nella storia del Brasile” è ciò che ieri in un tweet, subito dopo la cerimonia di investitura, ha garantito Lula ai brasiliani. Intanto centinaia di migliaia di persone erano accorse nella capitale carioca per celebrare il nuovo titolare di Palácio do Planalto, sullo sfondo di timori di disordini e tensioni alimentate dai sostenitori del presidente uscente Jair Bolsonaro. Il fatto più allarmante si è registrato il 26 dicembre, quando la polizia ne ha arrestato uno con l’accusa di stare pianificando un attacco bomba per impedire la cerimonia di insediamento.

BOLSONARO GRANDE ASSENTE: VOLA NEGLI STATI UNITI

Il capo di Stato uscente ha invece disertato la cerimonia del passaggio dei poteri: il 28 dicembre, a bordo di un velivolo dell’areonautica militare brasiliana, Bolsonaro si è diretto a Orlando, in Florida. Secondo la stampa locale l’ormai ex presidente dovrebbe restare negli Stati Uniti per almeno tre mesi. Era dal 1988 che un capo di stato uscente decideva di non prendere parte al passaggio della fascia presidenziale.

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