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#Ogginonordino, domani il boicottaggio del delivery anche su Instagram

Foto in "Dm" (la modalità di autodistruzione, ndr) a sostegno dei rider: "Salari da fame e nessuno fa nulla"

Pubblicato:01-12-2022 16:53
Ultimo aggiornamento:01-12-2022 16:53

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MILANO- Foto in “Dm” (la modalità di autodistruzione su Instagram, ndr) per lanciare una “giornata di boicottaggio” delle piattaforme di delivery a sostegno dei rider in sciopero. E’ l’idea lanciata da Usb nella giornata dello sciopero generale del 2 dicembre, domani, dei sindacati di base, che colpirà soprattutto il settore del trasporto pubblico. L’invito è a “non ordinare, condividendo una foto con l’hashtag #ogginonordino, taggando fds_lombardia o mandando in “dm” .

“RIDER PAGATI UNA MISERIA, CI SI INDIGNA MA ISTITUZIONI E CONFEDERALI NON FANNO NIENTE”

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Sono anni che si parla e ci si indigna per le condizioni in cui sono costretti a lavorare i rider, senza che né istituzioni né sindacati confederali abbiano concretamente migliorato la situazione– si legge in una nota diffusa dalla sigla Slang Usb- indipendentemente dalla piattaforma per cui lavorano sono pagati una miseria e/o sono spacciati per lavoratori autonomi, nonostante ormai diverse sentenze li abbiano riconosciuti come lavoratori subordinati: solo per citare le ultime, quella del 13 settembre contro Uber e quella del 15 novembre contro Glovo, entrambe del Tribunale di Torino”.

“ALGORITMO IMPONE RITMI ASSURDI NELLE CONSEGNE”

Slang contesta l’algoritmo che assegna le consegne “imponendo dei ritmi assurdi per accedere a più consegne possibili” e cita “il caso di Sebastiano, il giovane rider morto a Firenze ad ottobre in un incidente e licenziato da Glovo il giorno dopo per le mancate consegne”.


USB CHIEDE CONTRATTO LOGISTICA “SENZA DEROGHE DI ALCUN TIPO”

La richiesta resta per tutti i rider l'”applicazione del CCNL logistica senza deroghe di alcun tipo, sia in materia di salario che di altri diritti come la malattia e le ferie pagate; l’obbligo da parte dell’azienda di fornire mezzi di trasporto e di sicurezza, compresa la loro manutenzione; hub logistici con docce, spogliatoi e aria condizionata dove aspettare le consegne; trasparenza dell’algoritmo riguardo all’assegnazione del punteggio; rispetto della Legge Rider da parte dell’ispettorato del lavoro per obbligare le aziende di delivery a fornire i dati dei lavoratori riguardanti gli orari di accesso alla piattaforma e il pagamento dei cedolini”.

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