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Salvini non ha dubbi: “Il Ponte sullo Stretto non è più rinviabile. E i porti restino pubblici”

Il ministro delle Infrastrutture illustra le linee programmatiche del suo dicastero in commissione Ambiente al Senato

Pubblicato:01-12-2022 09:00
Ultimo aggiornamento:05-12-2022 15:14

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ROMA – “Il ponte sullo Stretto di Messina è un’opera non piu rinviabile di assoluta strategicità per l’Italia e l’Europa” perché “senza ponte a cosa serva l’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria e il potenziamento delle linee ferroviarie siciliane”, che sono “interventi altrettanto importanti se non di più”. Opere che insieme alle linee Ten-T europee fanno parte di “un sistema, senza un pezzo non serve”. Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e Trasporti, lo dice in audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero in commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica del Senato.

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Per questo nella Manovra, ricorda Salvini, c’è “una norma per accelerare la sua realizzazione” e “si avvia il percorso per revocare lo stato di liquidazione della società Stretto di Messina e superare il contenzioso precedente. Il ponte sullo Stretto di Messina non è uno scherzo, è una cosa assolutamente seria”, assicura il ministro.


SALVINI: “PORTI ITALIANI DEVONO RIMANERE PUBBLICI”

Ci sarà “massima attenzione ai porti italiani, che devono rimanere pubblici”, spiega Salvini in Commissione. Il ministro intende “lavorare sulla governance” dei porti “anche per le richieste delle istituzioni europee e garantire la concorrenza tra gli operatori”, ma “comunque vigileremo sulle operazioni societarie”.

SALVINI: “AMBIZIOSO CHIUDERE TUTTO PNRR AL 2026, A UE PARLERÒ DI AGGIORNARLO”

“Lunedi sarò a Bruxelles per la mia prima riunione dei ministri dei Trasporti europei, e con loro condividerò la necessità che su alcuni temi si dovrà aggiornare il Pnrr alla vita reale“, osserva Salvini. Per il ministro infatti “firmare che chiudiamo tutto al 2026 è molto ambizioso. Credo che anche loro abbiano avuto i nostri stessi problemi”, il Covid, “gli aumenti dell’energia e delle materie prime ci sono stati anche da loro”, nota il titolare del Mit.

SALVINI: “SU MOBILITÀ DOLCE APPROCCIO IDEOLOGICO, AGIREMO SU CODICE STRADA”

Il Mit pensa a un intervento sulle “nuove forme di mobilità anche mettendo mano al Codice della Strada”, perché secondo Salvini l’introduzione della “mobilità dolce ha visto un approccio ideologico e non ha tenuto conto dello stato nostre strade, basti pensare a Roma, e del livello di incidentalità”. Infatti “molti Comuni hanno previsto la realizzazione di piste ciclabili senza tenere conto della segnaletica e mettendo in difficoltà ciclisti, automobilisti e anche polizia municipale”.

“Noi siamo per la libertà in tutte le sue forme” ma “la sicurezza stradale va seriamente ripensata alla luce dei nuovi mezzi di mobilità urbana” che “richiedono chiarezza e sistematicità nella normativa“, a fronte anche di una “segnaletica non prevista dalle norme”, osserva Salvini. La revisione avverrà quindi “se servirà anche riprendendo in mano il Codice della Strada da diversi punti di vista”, precisa il ministro, codice sul quale “sono le stesse associazioni dei consumatori che chiedono interventi“, aggiunge nelle risposte, e “sulla mobilità sostenibile ho incontrato diversi rappresentanti, va pensato come un sistema integrato che comprende anche il trasporto su gomma”.

IL PROBLEMA DELLA RICARICA DELLE AUTO ELETTRICHE

Chi vive a Roma e ha l’auto elettrica come me la lascia a casa un giorno su due, perché non sa dove ricaricarla, a meno che non abbia la villa col garage”, sottolinea Salvini in audizione alla commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica del Senato.

IL 13 DICEMBRE INCONTRO SULLA TAV CON LA FRANCIA

Per quanto riguarda la realizzazione della contestata linea ad alta velocità Torino-Lione, il ministro delle Infrastrutture annuncia: “Il 13 dicembre ci sarà una riunione al Mit sulla TAV, il ministro francese sarà in collegamento e io in presenza. Voglio essere fiducioso, i programmi sono assolutamente seguiti“.

SALVINI: “NO AUMENTO PEDAGGI AUTOSTRADA A24-A25”

“Abbiamo già fatto cinque riunioni” sull’autostrada A24-A25, ricorda Salvini a proposito della mobilitazione dei sindaci laziali e abruzzesi, “molte notturne. Non entro nel merito” dell’infrastruttura né “sul piano economico finanziario non particolarmente azzeccato“, ma “mi è chiesto di scongiurare l’aumento di pedaggio e non ci sarà”.

Per le autostrade A24 e A25, rispetto a una proposta giunta in passato da FdI, “l’esenzione per categorie la vedo molto difficile, non si può chiedere a ognuno perché le sta usando“. Ciò detto, aggiunge Salvini, “il piano economico in campo assegnato a Anas, che non è li per guadagnarci, potrebbe avere anche un segno meno davanti. Ieri ho chiesto un serio piano riduzione non per categorie, ci vorrà qualche giorno, l’obiettivo è ridurre il pedaggiamento“.

SALVINI SPINGE IL NUCLEARE: “DA ME INDIRIZZO POLITICO”

Durante l’audizione Salvini parla anche di energia: “Sul nucleare dovrò lavorare con altri colleghi, perché non è una mia diretta, esclusiva competenza. Io sono convinto e assoluto sostenitore della necessità dell’Italia, non può privarsi di una fonte energetica importante come le altre, perché diventeremmo l’unico grande Paese al mondo a non averne”.

Ciò detto, precisa il ministro, “non faccio né l’ingegnere né il geologo, quindi sul dove e come è meglio farlo, su tempi e costi”, dunque, “io do l’indirizzo politico. Gli esperti mi dicono sette anni di necessità lavorativa per arrivare al prodotto, poi c’è il dibattito sopra terra o sotto terra, le zone sismiche”, spiega Salvini, “io dico che se tutto il mondo dice sì al nucleare noi non possiamo essere gli unici in direzione contraria, poi i tecnici dovranno dirci quanto costa, dove farlo, e dove è più sicuro farlo”.

IL CAMBIO DI NOME DEL MINISTERO: “SOSTENIBILITÀ SARÀ NEI FATTI”

In audizione Salvini spiega anche perché il dicastero che guida ha ‘perso’ la mobilità sostenibile, tornando a chiamarsi ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: “Il cambio di nome più che una scelta contenutistica è una scelta di efficacia e di efficienza, c’era una voce di bilancio con 800mila euro per cambiare server, nome della carta e quant’altro. Ho preferito che venissero dedicati altrove. La sostenibilità la esperiremo con i fatti e non con l’aggettivazione del nome del ministero che torna a essere il ministero delle Infrastrututre e dei Trasporti”.

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