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Manovra, è assalto alla diligenza: torna la detassazione delle ostriche

Emendamento della Lega nella selva di richieste a Palazzo Madama

Pubblicato:01-12-2021 17:50
Ultimo aggiornamento:01-12-2021 17:50
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ostriche pixabay
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di Alfonso Raimo e Federico Sorrentino

ROMA – I partiti all’assalto della manovra con 6290 emendamenti: anche Mario Draghi deve assistere alla scena più western della politica italiana, coi gruppi parlamentari aggrappati alla diligenza della legge di bilancio, determinati a strappare un brandello di finanziamento per questo o quel capitolo di spesa, questo o quel gruppo di interesse.

Nella selva di richieste depositate a Palazzo Madama torna anche la proposta di detassare le ostriche. L’impresa, già tentata e fallita due anni fa, riappare ora con un emendamento della Lega che propone di cancellare l’esclusione dei preziosi molluschi da quelli che non usufruiscono del regime Iva agevolato al 10 per cento. La modifica, a firma di Bergesio, Vallardi ed altri senatori leghisti, prevede la soppressione delle parole “e’ ostriche” dalla tabella del Dpr che fissa le agevolazioni dell’imposta (n.633/72). Nell’elenco si legge che l’Iva al 10 per cento vale per “crostacei e molluschi compresi i testacei (anche separati dal loro guscio o dalla loro conchiglia), freschi, refrigerati, congelati o surgelati, secchi, salati o in salamoia, esclusi astici, aragoste e ostriche”. Con la modifica proposta dal Carroccio anche gli ambiti crostacei accedono alla detassazione. Nel palmares leghista dei cibi esclusivi, i prestigiosi molluschi staccano aragoste e astici, che invece restano tra i cibi tassati. E dunque proibiti. Non pervenuti emendamenti a favore delle più popolari cozze.


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