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Rai taglia finale del film ‘La stagione della caccia’. Polemica tra il regista e Bruno Vespa

Il regista del film tratto dal libro di Camilleri attacca: "È stato tagliato per non fare andare troppo tardi 'Porta a Porta". Il conduttore: "Non ne sapevo niente, tanta gente si è ridotta allo stato selvatico"

Pubblicato:01-12-2021 14:54
Ultimo aggiornamento:01-12-2021 14:57
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andrea camilleri
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ROMA – La Rai taglia il finale del film in prima serata ‘La stagione della caccia’, tratto dall’omonimo romanzo storico di Andrea Camilleri e in onda su Rai 1, e fa infuriare il regista e i telespettatori. Roan Johnson, che ha diretto il film interrotto sul più bello, attacca su Facebook: “Come si fa a commentare il fatto che in prima serata su Rai 1 un film venga tagliato a 15 minuti dalla fine perché – immagino eh – ‘Porta a Porta’ sennò va troppo in là? Come si fa a scusarsi con gli spettatori, con tutti quelli che hanno lavorato al film e con Camilleri? Forse ‘La Stagione Della Caccia’ dovrebbe essere aperta per trovare il responsabile in Rai (che a mio parere è la prima ad essere stata danneggiata ieri sera)”. Il direttore di Rai 1 Stefano Coletta si è scusato per l’episodio, definito “un incidente materiale molto sgradevole” e ha promesso che il tv movie tornerà in onda nei prossimi giorni.

LA REPLICA DI BRUNO VESPA

Un’accusa che a Bruno Vespa proprio non è andata giù. “Solo persone profondamente incompetenti o in clamorosa malafede – dichiara il conduttore di ‘Porta a Porta’ – possono immaginare che io abbia l’autorità o la semplice intenzione di tagliare il programma che precede Porta a Porta per andare in onda in anticipo. Spiace vedere tra queste anche il regista del film di Camilleri, Roan Johnson. Bastava che Johnson telefonasse al produttore Carlo degli Esposti che mi ha chiamato amichevolmente di prima mattina per sapere che cosa fosse successo. E ovviamente gli ho risposto che non ne sapevo niente. Aggredire un professionista prima di avere un briciolo di informazione dimostra lo stato selvatico al quale purtroppo si è ridotta tanta gente“, conclude Vespa.


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