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In Valle d’Aosta 6 contagi da Aids nel 2021, ma “Covid toglie risorse”

L'appello della responsabile della struttura Malattie infettive dell'Usl nella Giornata mondiale contro l'Aids

Pubblicato:01-12-2021 14:41
Ultimo aggiornamento:01-12-2021 14:44

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AOSTA – Sei nuove diagnosi di infezione da Hiv sono state registrate in Valle d’Aosta nel 2021. Lo comunica l’Usl in una nota, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, fissata il 1 dicembre di ogni anno. La struttura di Malattie infettive dell’Usl specifica si tratti di tre uomini e di tre donne; anche nel 2020 le nuove infezioni erano state in tutto sei. Tre casi sono stati rilevati dall’attività di ambulatorio nel periodo che ha preceduto l’emergenza sanitaria e nel periodo in cui la pressione della pandemia era meno intensa, altri tre sono emersi “dalla diagnostica di pazienti in fase di ricovero ospedaliero per patologie opportunistiche concomitanti, due di questi in fase di malattia troppo avanzata per consentirne la sopravvivenza nonostante l’importante sforzo messo in campo con terapie antiretrovirali e di supporto aggressive”.

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La responsabile delle Malattie infettive, Silvia Magnani, spiega: “Purtroppo l’emergenza sanitaria continua a togliere risorse alla gestione delle malattie croniche. Se da una parte, grazie alle vaccinazioni, il numero di casi, di ricoveri e di occupazione delle terapie intensive per Covid-19 è nettamente inferiore rispetto a un anno fa e se abbiamo la possibilità di agire tempestivamente contro il Covid con gli anticorpi monoclonali, il Remdesivir e le terapie antinfiammatorie specifiche, dall’altro lato il carico sulle spalle delle strutture ospedaliere per la gestione di casi gravi tra i non vaccinati e per la somministrazione di terapie tempestive ed efficaci in pazienti a rischio che non avevano ancora ricevuto la dose booster di vaccino rischia di rallentare la continuità dell’attività ambulatoriale“.


Magnani conclude: “Tutto questo pone i nostri pazienti in difficoltà rispetto alle opzioni terapeutiche successive, nonostante gli ottimi risultati ottenuti anche in Valle d’Aosta come nel resto d’Italia nella gestione di questa grave malattia e nel recupero di questi pazienti alla vita sociale e lavorativa”.

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