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Scaduta l’ordinanza anticenturioni, Maurizio: “Metteteci in regola”

"La gente deve saperlo: gli abusivi veri sono altri- racconta uno dei centurioni all'Agenzia DIRE-, non chi cerca di guadagnare qualcosa per la famiglia"

Pubblicato:01-12-2016 13:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:22

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ROMA – L’ordinanza e’ scaduta ieri, ma al Colosseo stamattina i centurioni non c’erano. Hanno deciso di aspettare, si sono dati appuntamento in largo Agnesi, i borsoni con i costumi per adesso sono chiusi e appoggiati sotto a un albero.

20161201_141507“Noi da oggi in teoria potremmo lavorare, perche’ e’ scaduta l’ordinanza, ma vogliamo farlo senza sentirci abusivi“. Maurizio Di Noia accetta di parlare con i cronisti. E’ in borghese, ha 37 anni e fa il centurione dal 1993. Due figli di 16 e 13 anni. “La gente pensa che ci arricchiamo, ma non e’ così– dice- Abito a Torre vecchia, ho 4 euro in tasca e sono stato per sei mesi a fare l’operaio in Olanda. Sono partito subito dopo l’ordinanza di divieto scattata a dicembre scorso”. Con lui, altri quattro o cinque colleghi che lo ascoltano. “Ho venduto quel poco che avevo per partire e a luglio sono tornato a Roma per la mia famiglia”, aggiunge. Da allora, “ho fatto carico scarico merci, mi davano 5 euro l’ora lorde. Non era sostenibile. Poi ci dicono ‘perche’ non trovate un lavoro normale’? Io devo andarmene per guadagnare due soldi, mentre qui e’ pieno di abusivi che vendono di tutto. Ma allora mi chiedo: che cosa vuol dire essere abusivi, perche’ noi siamo gli unici a non poter lavorare onestamente? La gente deve saperlo: gli abusivi veri sono altri, non chi cerca di guadagnare qualcosa per la sua famiglia. Ma voi pensate che ho voglia di fare questo lavoro? Se trovassi un posto decente ci andrei di corsa, ma non c’e’. Mi accontenterei di un lavoro manuale, mica pretendo di stare dietro a una scrivania”.


E poi la domanda rivolta all’amministrazione: “Perche’ non trovano un modo per metterci in regola e farci pagare le tasse, o in ogni caso un modo legale per fare il nostro lavoro, magari creando una categoria con un bando pubblico che ci dia l’autorizzazione per esercitare? Vogliamo trovare insieme all’amministrazione un modo per regolarizzarci”.

Piu’ volte si e’ detto dell’insistenza di alcuni centurioni verso i turisti. “Io rispondo per me stesso e per il mio lavoro- dice ancora Maurizio- non ho mai chiesto 20 euro a foto, potete spiarmi quanto volete, i turisti con me non sono mai truffati. Il mio soprannome e’ Maurizio ‘tip’, che vuol dire mancia, perche’ chiedo solo offerte libere. Ma se tra di noi ci sono persone che non lo fanno, allora bisogna mettere delle regole e pretendere che vengano rispettate. Ecco perche’ il Comune dovrebbe agire in questo senso e non con le solite ordinanze”. E ancora: “Spiegatemi il motivo per cui ho il permesso da artista di strada, posso vestirmi in ogni modo, anche da alieno come ho fatto domenica scorsa, ma non da centurione. Non e’ sempre un costume? Che cosa cambia? Che legge e’ che mi vieta di travestirmi da centurione?”. Maurizio finisce l’intervista e va verso il borsone, lo apre e decide di cambiarsi insieme ai suoi colleghi. Inizia la sua giornata di lavoro.

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