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Torna la Milano da bere, riapre il ristorante di ‘Alfredo’

Uno degli emblemi della cucina tradizionale meneghina, fatta di materie prime di alta qualità e di un tocco di creatività, torna sotto la Madonnina

Pubblicato:01-12-2016 12:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:22

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ristorante_alfredo_MILANO – Alfredo Valli a Milano lo ricordano tutti, con quello storico ristorante nato negli anni Sessanta, “Alfredo Gran San Bernardo”.

La notizia è che uno degli emblemi della cucina tradizionale meneghina, fatta di materie prime di alta qualità e di un tocco di creatività e spirito di innovazione, sta per tornare sotto la Madonnina. In via Borgese, in zona Sempione. E si chiamerà, non a caso, “Alfredo, since 1964”.

Un ritorno al passato e anche un salto nel futuro, con tre imprenditori che dopo aver gestito il ristorante “Baccanale” di Rivolta d’Adda hanno deciso di far convergere i loro desideri in un unico progetto: raccogliere l’eredità di Alfredo, per i milanesi, per togliere la polvere da quella stella Michelin conquistata nel lontano 1968.


cotoletta-alla-milanese“Quando da giovanissimo muovevo i miei primi passi fra le sale e i ristoranti della città, passavo sempre davanti a questo ristorante sognando, un giorno, di poterci entrare”, spiega uno dei tre, Stefano Pini. “E’ stato forse un po’ destino, fatto sta che ora siamo qui, pronti a presentare il nostro menù, il nostro chef, la nostra filosofia“.

Due fratelli “figli d’arte” di uno chef e un appassionato terzo socio che ha fatto il salto dalla sala all’impresa. I tre saranno quindi gli eredi del locale dove cenavano abitualmente personaggi come Maria Callas, Mario Soldati, Gianni Brera nonché tutti gli uomini della Milano da bere, politici compresi. L’anima imprenditoriale unita all’affetto per il proscenio storico si sono poi incontrati con lo chef Fabrizio Frongia e il resto è venuto da sé. Frongia, vissuto in Piemonte prima di sbarcare a Milano, e poco più che trentenne e ha già un’esperienza di quindici anni, oltre che un pallino per quella che definisce una cucina sincera, autentica e rispettosa della stagionalità.

Alfredo amava ripetere che si cucina con il cuore e con l’amore, per me è lo stesso”, racconta lo chef, che spiega come partendo dalla tradizione culinaria meneghina, “quella autentica e povera”, l’obiettivo sia di “condurre gli ospiti a un modo nuovo di gustare i piatti della memoria”. Il menu “si rinnoverà costantemente pur mantenendo alcuni piatti forti”, e “sarà una continua sorpresa”, promette. La sfida di Frongia non può essere che “riguadagnare quella stella Michelin, collegando l’arte culinaria di noi nuove leve con quella dei nostri maestri”.

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