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Orari dei medici, la protesta si sposta dalle piazze ai tribunali

. La manifestazione di sabato a Roma ha confermato il malessere dei camici bianchi, acuito dalla recente entrata in vigore della Legge 161 che applica la direttiva europea 2003/88 sugli orari di lavoro

Pubblicato:01-12-2015 16:49
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:39

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ROMA – Dalla piazza alle aule dei tribunali è sempre più forte il grido di allarme del personale sanitario. La manifestazione di sabato a Roma ha confermato infatti il malessere dei camici bianchi, acuito dalla recente entrata in vigore della Legge 161 che applica la direttiva europea 2003/88 sugli orari di lavoro. Una violazione, questa, che ha prodotto già oltre 5mila ricorsi affidati ai legali di Consulcesi, ormai punto di riferimento dei medici italiani per la tutela legale.

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Il problema dei turni, dunque, è stato uno dei punti centrali della protesta di piazza Santi Apostoli. A rispondere all’invito della Fnomceo, per la prima volta, sono state tutte le sigle sindacali, che hanno consentito alla Federazione di lanciare con maggiore forza il suo messaggio al governo. “Bisogna prestare più attenzione a quello che succede in sanità- ha detto la presidente, Roberta Chersevani- e affidarsi all’esperienza sul campo di medici e operatori sanitari”. Anche Riccardo Cassi, presidente nazionale di Cimo, principale sindacato dei medici ospedalieri, ha insistito sulla necessità di riportare “il medico al centro del sistema salute”, chiedendo inoltre “un confronto con i cittadini per far capire che stiamo dalla loro parte e che soffriamo gli stessi problemi che soffrono loro”.


Su un altro piano i Giovani Medici della Sigm: “Siamo critici per le scarse proposte messe in campo- hanno detto- e sulla presenza dominante dei sindacati rispetto la stragrande maggioranza dei medici che si riconoscono solo sotto la bandiera della Fnomceo”. Al di là dei sindacati, ha quindi commentato Simona Gori, direttrice generale di Consulcesi Group, vedere il personale sanitario unito in piazza a difendere i propri diritti “è un bel segnale che la categoria lancia alle istituzioni. Come sempre, siamo al loro fianco per supportarli con le iniziative che portiamo avanti da anni e che ci hanno consentito di raggiungere importanti risultati”.

Nel caso specifico dei turni massacranti, hanno sottolineato ancora dalla Consulcesi, “vogliamo riaffermare un principio di giustizia. È già successo con il caso degli ex specializzandi, quando abbiamo cambiato la giurisprudenza con migliaia di vittorie nei Tribunali di tutta Italia ed oltre 400 milioni di euro riconosciuti finora. Ora, proprio per questo, abbiamo lanciato la nuova azione collettiva per far valere anche questo diritto: è in programma il prossimo 15 dicembre e numerosi OMCeO, Enti, Associazioni, Sindacati e Società Scientifiche hanno già convenzionato tutti i loro iscritti. A disposizione mille avvocati e consulenti legali- hanno concluso- che rispondono gratuitamente al numero verde 800.122.777 e sul sito www.consulcesi.it“.

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