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Centrali, domani sindacati in Regione: “Uniti contro il Governo”

CAGLIARI - L'obiettivo è creare un fronte politico unitario sulla vertenza energia legata alla superinterrompibilità. Domani pomeriggio ci

Pubblicato:01-12-2015 13:56
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:39

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CAGLIARI – L’obiettivo è creare un fronte politico unitario sulla vertenza energia legata alla superinterrompibilità. Domani pomeriggio ci sarà in Consiglio regionale l’incontro tra lavoratori ex Alcoa, sindacati e capigruppo regionali per fare il punto della situazione. Quasi certamente ci sarà anche il presidente della Regione Francesco Pigliaru, come richiesto dai sindacati.

F. Pigliaru

F. Pigliaru

“Da qui a breve il problema della superinterrompibilità verrà definito- spiega Rino Barca, segretario della Federazione dei metalmeccanici della Cisl-. Ci è stato detto dal ministro Guidi che le serve ancora qualche giorno, ma abbiamo la consapevolezza che è possibile che non ci sia un risultato positivo. Il problema dell’energia in Italia non è stato gestito in modo corretto nei vari Governi che si sono susseguiti. Mi auguro che domani ci sarà all’incontro anche Pigliaru, perché vogliamo far capire qual’è la situazione che forse si sta sottovalutando a livello politico”.

Un presidente della Regione che secondo il sindacalista, ex dipendente Alcoa ora licenziato, durante l’ultimo incontro al Mise non è stato incisivo: “Pigliaru l’ho visto molto in difficoltà con Guidi e De Vincenti- spiega-. Ora è necessario fare fronte comune nei confronti del Governo. Anche perché nel Sulcis la situazione è drammatica, con intere famiglie costrette ad andarsene”.


“Noi stiamo chiedendo alla politica sarda tutta di assumere una posizione netta, finora è mancata una presa di posizione decisiva- spiega Daniela Piras, segretario Uilm del Sulcis-. Dentro questa vertenza energetica c’è la vertenza Alcoa e noi ne ribadiamo la specificità, basta parlare in generale”. La sindacalista poi non vuole sentir parlare di aiuti di Stato: “Non si tratta di questo, ci sono altri Paesi, come la Spagna e la Germania, che hanno delle condizioni competitive. Quelle condizioni devono esserci anche qui, a maggior ragione considerando le peculiarità della Sardegna”.

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