Trucco e tè. Potrebbe sembrare un abbinamento strano, ma il profumo e il sapore di un buon infuso trasmettono al nostro corpo e al nostro spirito buone sensazioni. Così come il nostro bel viso curato allo specchio dà alla giornata quel qualcosa in più per affrontarla. In questa rubrica ho cercato di abbinare, quindi, le più diffuse varietà di tè a un trucco particolare e a un consiglio per la nostra beauty routine.
Tè rosso alla cannella e all’arancia – Non è vero e proprio tè, ma rooibos, conosciuto anche il ‘Tè dei Masai’ perchè originario del Sud Africa. E’ gustoso, meno aspro del tè, dolce ma non troppo. Le proprietà benefiche di questo infuso abbinato alla cannella e all’arancia? Non ha caffeina, ha effetti rinfrescanti, digestivi, antispasmodici e calmanti, ed è ricco di ferro, magnesio, zinco, sodio, calcio, manganese e vitamina C che contribuiscono a rendere questa bevanda molto dissetante sia calda che fresca.
Tè bianco alla vaniglia – Detto anche il ‘Tè dell’Imperatore’ è originario della Cina. Cosa lo rende speciale? E’ la zona di provenienza, la provincia cinese del Fujian, e la tecnica di produzione: a essere raccolti – rigorosamente a mano, con una sorta di rito solo due volte all’anno (all’inizio di aprile e all’inizio di settembre) in soli due soli giorni – sono esclusivamente i germogli apicali della pianta, prima che si schiudano. La quasi totale assenza di lavorazioni permette al tè bianco non solo di assumere un gusto particolare e delicatissimo, ma anche di conservare i suoi principi nutrizionali e le sue benefiche proprietà antiossidanti, contro i radicali liberi, responsabili dei principali fenomeni di invecchiamento e aiuta a prevenire e combattere osteoporosi e artriti.
Tè verde alla menta – Prodotto grazie all’infuso di acqua bollente su foglie di tè verde e menta, accompagnato da molto zucchero, è il tè tradizionale dei paesi del Maghreb, in particolar modo il Marocco. Il suo contenuto di mentolo rende questa tisana adatta a favorire la digestione e rilassare la muscolatura dell’intestino. È una bevanda consigliata per chi studia e ha bisogno di stimolare il cervello e promuovere la messa a fuoco. Inoltre, aiuta la diuresi, facilita la digestione e l’eliminazione delle scorie in eccesso presenti nel nostro organismo, regolarizzando le funzioni intestinali. Aiuta a eliminare i gonfiori ed è considerato un toccasana per bruciare i grassi. Decongestionante, questa bevanda è un ottimo alleato per alleviare la tosse secca, il raffreddore e il mal di gola. Un consiglio in più? Aggiungete nel tè alla menta delle gocce o una fetta di limone. Infine, ecco l’ultima proprietà del tè alla menta: è un ottimo analgesico, utile anche contro il mal di testa, grazie alla funzione svolta dal mentolo.
Tè nero ai frutti di bosco– Viene prodotto dalla stessa pianta del tè verde ma differisce da questo solo per il processo di lavorazione delle foglie che dopo essere state raccolte e fatte macerare, vengono essiccate, arrotolate e tritate. Questo processo porta all’ossidazione del tè, reazione che invece non avviene nel processo di lavorazione del tè verde. Le sue proprietà benefiche? Un suo consumo regolare fa bene alle ossa, ai denti, e favorisce una corretta dilatazione dei grossi vasi sanguigni, migliorando notevolmente le condizioni di salute del cuore. Il tè nero, e in generale ogni varietà di questa pianta, reca benefici alla salute e al benessere dato che aiuta a combattere anche vizi come il fumo e problemi alimentari come l’obesità. E’ inoltre una bevanda povera di calorie e dunque indicata per chi tiene alla linea. L’aggiunta dei frutti di bosco regala a questa bevanda proprietà dissetanti e digestive, sono senza caffeina o teina e sono profondamente rilassanti, sono piacevoli da sorseggiare anche cromaticamente, visto il loro vivace colore rosso, e organoletticamente, hanno un gusto dolciastro, a tratti leggermente asprognolo, che può essere mitigato con l’aggiunta di spezie
Leggi anche:
di Serena Tropea – giornalista
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it