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Nuovo digitale terrestre, i televisori non compatibili andranno cambiati entro il 2022

Le disposizioni sono contenute nella Legge di Bilancio 2018

Pubblicato:01-11-2017 15:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:51

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ROMA  – A partire dal 2022 i televisori italiani non compatibili con le nuove bande usate per le trasmissioni andranno sostituiti, oppure integrati con un  decoder. Per questo, sono previsti degli incentivi. 

QUALI TV VANNO SOSTITUITE

Chi ha acquistato un televisore dopo il primo gennaio 2017 può stare tranquillo: a partire da quella data in commercio in Italia c’erano solo apparecchi già con tecnologia T2-HEVC.

PERCHE’ IL NUOVO SWITCH OFF

Le disposizioni sono contenute nella Legge di Bilancio 2018. I canali tv passeranno al nuovo digitale terrestre, chiamato Dvb-T2, quindi smetteranno di funzionare sui televisori che non montano gli ultimi standard tecnologici. Il passaggio sarà graduale, regione per regione ed emittente per emittente. Comincerà nel 2018 e sarà completato nel 2022.


I CHIARIMENTI DEL MISE

“Lo switch off con la liberazione della banda 700Mhz avverrà con una transizione di due anni, dal 2020 al 2022, anche se il governo ha iniziato il percorso già lo scorso anno quando ha previsto che dal primo gennaio del 2017 fosse obbligatoria la commercializzazione esclusivamente di televisori con tecnologia T2-HEVC al fine di avviare con largo anticipo il naturale ricambio degli apparecchi”. Lo precisa una nota del ministero dello Sviluppo economico sullo switch off del 2022 per fare chiarezza sull’iter che porterà alla liberazione della banda 700 MHz “rispetto ad alcune imprecisioni” circolate.

“Solo a partire dal 2020 è previsto lo spegnimento delle frequenze in uso alle emittenti locali e la costruzione del Mux1 della Rai per aree geografiche. Questa fase di transizione, che durerà fino al 2022, non prevede in alcun modo l’introduzione di tecnologia T2-HEVC ma l’uso di tecnologia MPEG-4 già diffusa da qualche anno nei televisori e che nel 2020 sarà disponibile per tutta la popolazione”, spiega la nota del Mise.

Contrariamente a quanto emerso in alcuni articoli di stampa, la tecnologia T2-HEVC sarà introdotta solo nel 2022 quando nello switch off saranno coinvolte tutte le emittenti nazionali. Per quella data si prevede che il naturale ricambio dei televisori con le nuove tecnologie avviato con 5 anni e mezzo di anticipo sarà sufficiente a garantire la transizione senza particolari problemi per le famiglie”.

Ciò detto, “in ogni caso- segnala la nota del Mise- nella legge di stabilità 2018 è stato previsto un costante monitoraggio della diffusione dei televisori di nuova generazione tra le famiglie e sono stati previsti incentivi per 25 milioni di euro all’anno per quattro anni, dal 2019 al 2022, al fine di agevolare e accelerare il processo di ricambio così da garantire nel 2022 a tutta la popolazione le televisioni con la nuova tecnologia”.

“Come si ricorderà- prosegue la nota del ministero dello Sviluppo economico- la Commissione europea, per favorire lo sviluppo del 5G, ha fissato al 2020 per tutta Europa lo swicth off per la liberazione della banda 700 prevedendo la possibilità per gli Stati membri di arrivare al 2022 per completare il percorso. L’Italia ha scelto di arrivare al 2022 anche per garantire il naturale ricambio dei televisori, tenendo conto che, a differenza di altri paesi, la TV é fruita principalmente tramite digitale terrestre”.

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