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“Non ascoltate Sfera Ebbasta, la marijuana non è leggera”: ma il 17% dei minori l’ha provata

E quattro su dieci hanno fatto uso di alcol e droghe. Il sottosegretario Alfredo Mantovano riporta e commenta l'ultimo Report sulle tossicodipendenze del dipartimento Antidroga. Quanto è diffuso il consumo di stupefacenti tra i giovanissimi?

Pubblicato:01-10-2024 16:42
Ultimo aggiornamento:01-10-2024 16:46

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ROMA – “La marijuana che fuma Sfera Ebbasta non è certamente leggera e non fa certamente distendere. Non considerate questi dei meri numeri: dietro alle cifre e ai grafici ci sono persone, adolescenti, le loro famiglie, le tragedie che ogni giorno si consumano grazie all’uso di stupefacenti in centinaia di migliaia di mura domestiche. Vi invito a non leggere questi numeri come mere statistiche”. Lo ha detto il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, commentando i dati dell’ultima relazione annuale sulle tossicodipendenze del dipartimento Antidroga della Presidenza del Consiglio, nel corso dell’audizione a San Macuto da parte della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza. I dati, riconducibili al biennio 2022-2022 segnano il ritorno dei consumi si sostanza stupefacenti ai livelli prepandemici.

TRA UNDER 18 CRESCE IL CONSUMO DI DROGHE: 4 SU 10 NE HANNO GIÀ FATTO USO

Infatti, “nel biennio 2022-2023 è stato registrato un aumento dei consumi di sostanze stupefacenti, che sono tornati ai livelli prepandemici: 4 giovani su 10 tra i 15 e i 19 anni ha assunto una sostanza stupefacente almeno una volta nella vita. Nel 2023 ben 516mila studenti, il 34% di tutti quelli tra i 15 e i 17 anni, ha detto di aver consumato almeno una volta una sostanza illegale, mentre il 4,5% ne fa un uso frequente”. Lo ha detto il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, citando i dati dell’ultima relazione annuale sulle tossicodipendenze del dipartimento Antidroga della Presidenza del Consiglio, nel corso dell’audizione a San Macuto da parte della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nella condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcool, nuove droghe, aggressività e violenza.

IL 69% DEI RAGAZZI FA USO DI ALCOL


L’alcol, ha sottolineato Mantovano, “è la sostanza psicoattiva di più comune utilizzo, assunta dal 69% dei minori nel 2023; le intossicazioni e il binge drinking riguardano rispettivamente il 13 e il 25% dei minori, e sono fonte di pericolo per la correlazione con le condotte antisociali. Nel tempo si è ridotta l’età della prima ubriacatura e c’è stato anche un sorpasso di genere: nel 2023 sono soprattutto le ragazze ad aver consumato in eccesso”.

LA CANNABIS È LA SOSTANZA ILLEGALE PIU’ USATA DAI GIOVANI

Tra le sostanze illegali, ha proseguito il sottosegretario, “la più usata è la cannabis, seguita dalle nuove sostanze psicoattive e poi cannabinoidi, stimolanti, anabolizzanti, oppiacei. Per quanto riguarda la cannabis, 265mila ragazzi tra 15 e 17 anni, il 17% del totale, hanno riferito di averne fatto uso nel corso del 2023, con valori tornati a prima della pandemia.

Un dato su cui richiamo l’attenzione è l‘aumento della percentuale media di principio attivo: 40 anni fa quando ho iniziato fare il giudice il thc viaggiava tra l’1 e il 2%, mentre al naturale non supera il 2,5%. La concentrazione media nei sequestri di hashish è passata dal 17% nel 2018 al 25% nel 2023. Anche l’1% in età evolutiva può avere effetti gravi, invito quindi ad estrema cautela nel definire leggera una sostanza che ha il 25% di principio attivo, sarebbe come mettere sullo stesso piano mezzo litro di birra e mezzo litro di grappa. Anche il ghb, la cosiddetta droga dello stupro, è considerata leggera: si tratta di una sostanza che se somministrata in maniera controllata ha effetti positivi sui disturbi del sonno e sul trattamento dell’alcolismo, mentre è fonte di pericolo l’uso non sotto controllo medico”.
E ancora: “Il numero di studenti che iniziano a fare uso di cannabis a 14 anni è in costante aumento, con un picco nel 2023 in linea con quanto osservato prima della pandemia, confermato anche nei consumi di cocaina, oppiacei e allucinogeni dopo il calo del biennio 2020-2021- ha proseguito Mantovano- Sono in crescita anche i consumi delle nuove sostanze psicoattive, che come fonte principale di acquisto hanno il mercato del web. Un dato di rilievo riguarda anche l’uso di psicofarmaci senza prescrizione, riportato dal 10% studenti tra i 15 e i 17 anni, mentre nel 2021 era il 6,6%”.

NEL 2023 DENUNCIATI PER REATI DROGA 1.246 MINORI

Nel 2023, ha continuato il sottosegretario, “sono stati denunciati per reati correlati alla droga 1.246 minorenni, il 4,5% del totale delle denunce, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente. Nello stesso anno sono stati segnalati 3.799 minorenni, il 12% di tutti i segnalati per possesso di sostanza stupefacente per uso personale. La quasi totalità delle segnalazioni riguarda cannabinoidi”.

IL 10% DEGLI ACCESSI IN PS PER DROGA RIGUARDA RAGAZZI

Sul piano sanitario, “nel 2023 il 10% degli accessi in pronto soccorso per patologie correlate alla droga ha riguardato minorenni. Si è ridotta la percentuale dei minori in carico ai servizi sociali minorili correlati alla droga: nel 2023 erano in trattamento 2.800 giovani under 19, il 2% del totale, per la maggior parte a causa di cannabinoidi”.
Inoltre, ha proseguito Mantovano, “per quanto riguarda il legame tra sostanze psicoattive, incluso l’alcol, e i comportamenti a rischio, compresa la violenza anche digitale, nel 2023 il 40% degli studenti minorenni ha partecipato a risse e il 14% a episodi di violenza collettiva, mentre il 6% danneggiato proposito beni pubblici o privati, rappresentando il 7,6 e il 4,2% del totale di questi reati. L’8,1% dei minori ha già avuto problemi con le forze dell’ordine e il 6,5 ha fatto seriamente male a qualcuno tanto da richiedere un intervento medico. Il 30% dei minorenni è stato coinvolto in fenomeni di cyberbullismo, il 10% ha assistito a una scena di violenza filmata da qualcuno con il cellulare, il 2% l’ha filmata direttamente”.

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