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BOLOGNA – Anche la casa del rapper Emis Killa è stata visitata ieri mattina dalle forze dell’ordine mentre scattavano arresti e perquisizioni per l’inchiesta che ha accertato metodi violenti e mafiosi tra le tifoserie degli ultras della Curva Sud dello stadio Meazza, accusati di estorsioni, di chiedere ‘pizzo’ per il parcheggio in zona stadio e anche di gestire in modo dubbio la vendita di bibite tra gli spalti. A quanto si apprende ieri mattina, gli inquirenti hanno bussato anche alla porta di Emis Killa, il rapper che di vero nome fa Rudolf Emiliano Giambelli: la sua casa di Bernareggio, in provincia di Monza, è stata perquisita ieri mattina (in quanto perquisizione ‘presso terzi’) per il suo legame con Luca Lucci, il capo ultras della Curva Sud finito in carcere ieri con l’accusa di associazione per delinquere (aggravata dal metodo mafioso), estorsioni e lesioni. Il cantante non è indagato, ma risulterebbe molto vicino a Lucci.
In casa di Emis Killa sarebbero stati sequestrati 40 mila euro e poi anche sette coltelli e tirapugni. Lo scorso aprile il rapper (autore insieme a Fedez del brano tormentone dell’estate Sexy Shop) era stato identificato dalla Questura ai tornelli dello stadio il giorno in cui un tifoso aveva aggredito uno steward.
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(Foto da Instagram)
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