Getting your Trinity Audio player ready...
|
ROMA – Sebastián Marset è un calciatore uruguaiano. O, anche, un signore della droga. Lo chiamano “El Rey del Sur”. Non è uno qualunque, a 33 anni è uno dei più importanti trafficanti di droga del Sud America ed una delle figure chiave del mercato di cocaina verso l’Europa occidentale. Ad un certo punto è andato a giocare nel Deportivo Capiatá, in Paraguay. Un po’ un sogno, un po’ un paravento: quando si dice unire l’utile al dilettevole.
Marset usa il calcio per nascondere e riciclare denaro. Invece di nascondersi dalle autorità sfrutta la sua influenza e i milioni di euro guadagnati grazie alla droga per acquistare e sponsorizzare squadre di calcio, che poi “usava” ricicla come lavanderie dei proventi illeciti. Ha colto la palla al balzo: gli piaceva giocare, e ha preso a giocarci. Chi l’avrebbe mai cacciato?
E così ha pagato più di 10.000 dollari in contanti per indossare la maglia numero 10 del Deportivo Capiatá, che militava in Seconda Divisione prima di retrocedere in Terza. Il Washington Post, che a luglio ha raccontato questa storia, scrive che gli arbitri non hanno mai osato fischiare falli contro di lui.
Secondo la Procura Generale del Paraguay “uccideva i suoi nemici senza rimorsi, chiedendo consigli su come far sparire i loro corpi”, e ora è latitante. Il Daily Mail riporta che le ultime informazioni su di lui risalgono al 2023 e si ritiene che ora viva in Bolivia con il nome di Luis Amorim, e controlli la squadra del Los Leones El Torno FC.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it