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VENEZIA – Si intitola ‘AI in clinical practice – A guide to Artificial Intelligence and Digital Medicine’ ed è il libro, presentato di recente a Venezia nella sede del Consiglio regionale del Veneto, che approfondisce i temi, le opportunità e i rischi dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella medicina e nelle cure cliniche. Lo firmano Renato De Gobbi e Giampaolo Collecchia.
De Gobbi ha illustrato i principali vantaggi dell’applicazione dell’intelligenza artificiale in medicina, “a partire dalla capacità di fare diagnosi, soprattutto in radiologia, in particolare quando non ci siano evidenze di malattie, a supporto della medicina di laboratorio, individuando i valori in difetto o in eccesso, nella diagnostica precoce, anche se sussiste il pericolo della sovra diagnosi, ma anche nelle terapie, consigliando quelle più adeguate per risolvere una determinata problematica, soprattutto nella cura di pazienti multiproblematici e anziani, evitando dannose interazioni tra farmaci, nella riabilitazione, con l’uso di protesi, e nelle cure palliative, ricorrendo ai farmaci più efficaci per far soffrire il meno possibile i pazienti”.
L’intelligenza artificiale, inoltre, “può aiutare a comprendere chi non può più parlare, conosce interessanti applicazioni in psicologia e psichiatria, in particolare per supportare le sindromi depressive e ansiogene, anche grazie alla grande capacità di profilazione dei soggetti, in cardiologia, nella valutazione dei parametri, nelle leucemie e anemie, nell’ambito della medicina territoriale, preparando le dimissioni e consentendo tele-visite, tele- consulti, tele-assistenze”.
I risultati di questo lavoro “sono anche frutto del contesto in cui opero- ha rimarcato De Gobbi- grazie all’impegno per la ricerca e al lavoro continuo che fa parte della cultura del nostro territorio. Purtroppo, l’Intelligenza artificiale è ancora largamente sottovalutata e in Italia accusiamo un ritardo culturale che va colmato perché si tratta di un settore affascinante, ma delicato. Importante è avere una progettualità alle spalle, una gestione consapevole e partecipata, che coinvolga cittadini, professionisti sanitari e finanziatori”.
La presentazione è stata voluta e promossa dalla consigliera regionale di Forza Italia Elisa Venturini, che ha sottolineato come “ancora poco sappiamo dell’Ia e credo che sia molto utile approfondire questo settore, soprattutto in ambito sanitario, per cercare di comprendere come l’intelligenza artificiale possa cambiare in meglio la qualità delle nostre vite, ma anche per saper gestire eventuali problematiche ed evitare che queste possano avere risultanze negative”.
“De Gobbi ha spiegato che le possibilità di usare l’intelligenza artificiale in medicina sono tantissime – continua Venturini – e vanno dalla diagnostica fino all’utilizzo della medicina a distanza passando per alcuni interventi. Un altro aspetto certamente rilevante è la possibilità di utilizzare l’Ai per la raccolta e la gestione dei dati”.
“Quello che dovremo cercare di fare è continuare ad acquisire sempre più competenze specifiche su questo tema che rischia di essere sottovalutato – conclude Venturini – la verità è che si sta creando un apparato tecnologico efficientissimo e potentissimo che viene controllato da poche persone, tra le quali nessun italiano. In questo senso, la classe politica deve svolgere un ruolo di primo piano per governare e gestire questo processo”.
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