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Studenti del Da Vinci di Maccarese in protesta: “Orari impossibili, a casa alle 17”

"Ingresso alle 9.40 con uscita alle 15.20, situazione ingestibile per i pendolari"

Pubblicato:01-10-2021 11:29
Ultimo aggiornamento:01-10-2021 11:29

sciopero da vinci maccarese
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ROMA – Negli stadi ammucchiati, a scuola scaglionati. Gli studenti dell’istituto ‘Leonardo Da Vinci’ di Maccarese protestano davanti ai cancelli della loro scuola. Questa mattina non sono entrati per manifestare contro un’organizzazione degli orari che li vede, ancora una volta, all’ultimo posto nella lista delle priorità. A causa dello scaglionamento degli orari di ingresso, infatti, la campanella suonerà per loro alle 9.40, con uscita prevista alle 15.20. Gli orari entreranno in vigore dalle prossime settimane, con l’introduzione dell’orario scolastico definitivo.

Così per noi è impossibile: chi prende i mezzi torna a casa alle 16.30 o alle 17– dice Daria, una delle studentesse che questa mattina ha deciso di rimanere fuori dai cancelli dell’Istituto- in questo modo non avremmo neanche il tempo di mangiare, dobbiamo subito metterci a fare i compiti. Il disagio ricadrà soprattutto sulle classi del triennio, mentre il biennio sarà meno interessato dallo scaglionamento perché entrerà nelle prime ore.

sciopero da vinci maccarese

La preside aveva chiesto al prefetto di posticipare l’orario di ingresso al massimo fino alle 9.10 spiega Giorgia Mattiuzzo, rappresentante di istituto- ma purtroppo anche lei non ha potuto fare nulla. Così per chi viene da Fiumicino, Ladispoli o Roma diventa un problema: tornerebbe a casa a pomeriggio inoltrato”. Attualmente le classi del triennio già entrano alle 9.40, ma con l’orario provvisorio sono previste solo 4 o 5 ore, quindi gli studenti riescono ad arrivare a casa ad un orario accettabile.


“Questa mattina siamo più della metà dell’istituto. Stiamo manifestando anche con l’approvazione e il sostegno di alcuni docenti che capiscono che la situazione è ingestibile– continua Giorgia- anche i nostri genitori ci sostengono. Veniamo da un periodo di inattività sociale, e con questi orari tutte le attività ricreative, lo sport ma anche lo studio, sono difficili da conciliare. Vogliamo farci sentire”.

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