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Lodovico Mazzolin nuovo dg dell’Istituto per il Credito Sportivo

Romano, 50 anni, subentra a Paolo D'Alessio

Pubblicato:01-10-2020 09:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:59
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ROMA – Il nuovo direttore generale dell’Istituto per il Credito Sportivo, Lodovico Mazzolin, nominato il 5 agosto scorso dal Consiglio di amministrazione della banca pubblica per lo Sport e la Cultura, dopo un’articolata selezione che ha coinvolto 48 candidati, ha formalmente assunto oggi l’incarico. Lo fa sapere l’Ics in una nota.

CHI E’ LODOVICO MAZZOLIN

Cinquanta anni, romano, milanese di adozione, profondo conoscitore del business bancario, ha sviluppato un’importante esperienza a livello corporate e nel mondo della finanza. Negli ultimi 20 anni ha ricoperto diversi ruoli rilevanti all’interno di due dei maggiori gruppi bancari italiani, nel Private Equity, in consulenza strategica e nell’executive search. Le posizioni di general management, sales e marketing, finanza e consulenza maturate in prestigiose realta’ nazionali ed internazionali, lo hanno reso tra i piu’ acuti analisti delle esigenze del mercato ed esperto manager nella definizione e sviluppo delle strategie di marketing e finanziarie. Il suo “elevato standing professionale e la sua visione del mercato sono coerenti con il progetto di crescita del Credito Sportivo, che si candida a consolidare e sviluppare il suo ruolo di impresa bancaria alla quale il Legislatore ha affidato la missione di promuovere, favorire e sostenere lo sviluppo delle infrastrutture – fisiche e immateriali – del nostro Paese, in ambito sportivo e culturale”.

L’Istituto, infatti, con la recente approvazione del Piano Industriale 2020-2023, si appresta ad affrontare “nuove e importanti sfide, che metteranno sempre piu’ al centro le esigenze del Cliente, pubblico e privato, in tutte le sue variegate forme determinate dai diversi settori che compongono i rispettivi mondi dello Sport e della Cultura”. Lodovico Mazzolin, conclude la nota, subentra a Paolo D’Alessio, al quale va la “profonda riconoscenza” dell’Istituto, “a tutti i livelli, per il modo con il quale ha ben gestito la banca per quasi nove anni, prima da Commissario Straordinario e poi da Direttore Generale, raggiungendo ottimi risultati che hanno permesso al Credito Sportivo di affermarsi nel suo ruolo di banca sociale, capace di produrre utili e di essere utile al Paese”.


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