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Calcio, Sileri: “Positivi in una sola squadra? Non serve stop al campionato”

Il viceministro della Salute è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus

Pubblicato:01-10-2020 09:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:58
Autore:

sileri
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ROMA – “Se c’è una squadra con molti positivi, quella squadra ovviamente avrà dei problemi per giocare, ben diverso è avere altri positivi in tutte le altre squadre al momento il rischio di sospensione del campionato non c’è, perché il problema riguarda un’unica squadra. Se solamente una squadra ha questi problemi, bisognerà trovare una soluzione per quella squadra, se invece dovessero esserci tanti positivi in tante squadre allora il problema è più ampio. Non credo che oggi debba essere sospeso il campionato, a meno che non si trovino nei prossimi giorni altri positivi in altre squadre. Giocare al calcio è un lavoro e comporta dei rischi, il rischio non potrà mai essere zero. Lo ha detto Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

“Chi gioca a calcio ha un contatto fisico che pone un certo grado di rischio, i giocatori hanno accettato questo rischio. Bisognerebbe però evitare i contatti non necessari, come gli abbracci durante le esultanze– ha aggiunto il viceministro- Anche in politica, qualcuno avrà esultato perché è andato al ballottaggio per le elezioni comunali e ho visto colleghi che si sono abbracciati contenti, questa cosa non si può fare, non va fatta”.  

“Bisogna evitare il più possibile le occasioni di rischio. Anche i pranzi in famiglia pongono dei rischi, dobbiamo imparare a mantenere un po’ le distanze. Basta un po’ di buon senso, non dico di tenere la mascherina quando si fa un pranzo in famiglia, ma cercare di limitarsi e usare il buon senso”, ha concluso.


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