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Tortellini gate, Prodi a Salvini: “La nostra tradizione è libertà”. La destra si barrica: “Non si toccano”

Infuria la polemica dopo la proposta di monsignor Zuppi, presto cardinale, di cucinare tortellini ripieni di pollo

Pubblicato:01-10-2019 12:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:46
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ROMA – L’idea del “tortellino dell’accoglienza” con ripieno di pollo, lanciata dall’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi per la festa di San Petronio, è facoltativa, quindi “perfetta“. Lo sottolinea Romano Prodi, a margine di un’iniziativa a Firenze. E a Matteo Salvini, che sul tema attacca (“stanno cercando di cancellare la nostra storia, la nostra cultura”), replica: “Le nostre sono tradizioni di libertà, se Salvini dice che con la libertà si offendono le tradizioni…”. L’importante, aggiunge, è che il tortellino di pollo “non sia obbligatorio”. Libertà di scelta, insomma. Da cattolici adulti, gli chiedono i giornalisti? “No, da islamici adulti”, risponde sorridendo, con una battuta.

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DESTRA SULLE BARRICATE: NON TOCCATE IL TORTELLINO

Dalle parti della destra il tortellino con pollo è proprio indigesto. Contro il ripieno rivisitato che troverà spazio nei festeggiamenti a Bologna per San Petronio, rivolto anche a chi non mangia maiale per motivi religiosi, si scaglia il parlamentare Galeazzo Bignami di Fdi: “Il rispetto passa dalla accettazione da parte di chi arriva anche delle piccole tradizioni locali, non della loro rinuncia da parte della comunità che accoglie”. E a ben guardare “è più colpevole chi rinuncia a quelle identità, di chi chiede di rinunciarvi. Perché chi cede oggi sulle piccole identità, a maggior ragione cederà domani sulle grandi identità. Semplicemente perché non ha identità”, attacca il parlamentare bolognese che nelle ultime settimane, dopo il passaggio da Fi a Fdi, non ha nascosto di essere anche pronto a correre per la presidenza della Regione Emilia-Romagna. “Poi per chi non è di Bologna o emiliano o romagnolo- continua Bignami- capisco che la cosa possa apparire poco seria. Ma in fin dei conti non è così sciocca come qualcuno cercherà di far credere“. Scrive il parlamentare: “Io non ho invitato nessuno di queste persone che oggi dovremmo accogliere. Se bussa alla mia porta un affamato per carità, nessuno nega un piatto di pasta. Ma se ci si mette a opinare su cosa gli do da mangiare significa che non ha poi tutta questa fame e può tornare da dove è venuto. Non mancherà”. In più, “tutto ciò avviene il giorno di San Petronio. Ma come? Se non vogliono offendere la tradizione religiosa di qualcuno ci aspettiamo che quel qualcuno coerentemente neanche lo festeggi San Petronio. Non vorrei offenderlo regalandogli un giorno di festa…”, conclude Bignami. 


Sempre da Fdi, interviene anche il consigliere comunale Francesco Sassone: “Anche il tortellino, che rappresenta Bologna nel mondo, dobbiamo sacrificare nel nome dell’integrazione e del dialogo interreligioso? E’ mai possibile che dobbiamo essere sempre noi a rinunciare alle nostre tradizioni (persino quelle culinarie)?“. Per Sassone, al contrario, valgono le “parole sante” di monsignor Ernesto Vecchi, vescovo ausiliare emerito di Bologna: “Il tortellino se lo tocchi lo uccidi: servono gli ingredienti classici, tutti, a partire dalla mortadella, se no non é più il tortellino ma un altra cosa”. Per la Lega, dopo che ha già detto la sua Matteo Salvini, è la parlamentare (e aspirante governatrice regionale) Lucia Borgonzoni a rincarare: “Snaturano anche i tortellini, pure di ammiccare all’Islam, che vergogna… Questa per certi è integrazione, per me è un’offesa alle nostre tradizioni che nulla ha a che fare con l’integrazione”. Per la leghista, poi, “alle anime belle che cercano sempre titoli ad effetto” bisognerebbe spiegare “che bastava fare i tortelloni se volevano essere più islam friendly…. ma poi non avrebbero avuto un po’ di polemica da esibire e non avrebbero offeso la cultura di un’intera città”. Sempre dal Carroccio, il consigliere regionale Daniele Marchetti punta direttamente il dito contro il capo della Curia bolognese, don Matteo Zuppi, tra pochi giorni cardinale: “Ecco la proposta dell’arcivescovo di Bologna. Follia pura”. Tira in ballo il prelato anche Manes Bernardini di Insieme Bologna, che concorda con chi parla di “forzatura” e scrive: “Zuppi serve venerdì 4 ottobre in piazza Maggiore il tortellino al pollo… ma il venerdi non si dovrebbe evitare la carne?”.

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