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373.000 nuovi casi di cancro, è record alla mammella; Allarme allergie: ne soffre 1 italiano su 4

edizione del 1 ottobre 2018

Pubblicato:01-10-2018 08:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:37
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IN ITALIA 373MILA NUOVI CASI DI CANCRO, E’ BOOM MAMMELLA

Nel 2018 si contano 4.300 casi di cancro in più rispetto all’anno precedente per una stima di 373mila nuove diagnosi e un boom per il tumore della mammella che arriva a colpire 52.800 donne. E’ la fotografia dei tumori, presentata al Ministero della salute, nel volume ‘I numeri del cancro in Italia’. Crescono le diagnosi di cancro per pancreas e tiroide; in aumento il melanoma, e, nelle donne, molti più casi per mammella e polmone. Quasi 3 milioni e quattrocentomila cittadini vivono dopo la scoperta della malattia: un numero destinato ad aumentare grazie alla maggiore cronicizzazione della patologia. Ma la sopravvivenza a 5 anni spacca in due il Paese. In testa Emilia Romagna, Toscana e Veneto e fanalino di coda il Sud con Sicilia, Sardegna e Campania, dove l’adesione ai programmi di screening rimane più bassa.


MEDICI SUL PIEDE DI GUERRA: PRONTI ALLO SCIOPERO GIA’ AD OTTOBRE

“Pronti allo sciopero” i medici lanciano un aut aut al governo. E’ l’annuncio che arriva dalla conferenza dell’Intersindacale medica che si è tenuta a Roma e che ha aperto ufficialmente lo stato di agitazione dei camici bianchi. Sul tavolo del negoziato c’è la richiesta di risorse per firmare il tanto atteso accordo sul contratto, che “dopo 9 anni di inerzia- come nei giorni scorsi ha ricordato Giuseppe Ettore, presidente della Federazione Sindacale Medici Dirigenti- rimane un traguardo lontano per 150.000 dirigenti medici”. Ma non solo. Oltre al contratto persistono le criticità di un settore in sofferenza per la carenza di programmazione e di personale con il rischio di un progressivo “smantellamento del Servizio sanitario nazionale ” e lo “spettro del passaggio dei medici dal pubblico al privato”.

PRIMO TRAPIANTO DI FACCIA IN ITALIA FINISCE CON IL TEMUTO RIGETTO

Il primo trapianto di faccia compiuto in Italia, all’Ospedale Sant’Andrea di Roma, dopo 27 ore di sala operatoria e un intervento tecnicamente riuscito, si è concluso con un rigetto.
L’equipe al tavolo operatorio, guidata da Fabio Santanelli di Pompeo e Benedetto Longo, ha dovuto optare per una ricostruzione temporanea con i tessuti autologhi della paziente, dopo le difficoltà di microcircolo e la morte dei lembi trapiantati. Una reazione individuale, quella del rigetto, che rappresenta il rischio più alto in interventi cosi complessi, fino al 90% delle probabilità. La paziente, 49enne, affetta da una malattia genetica degenerativa, dovrà essere sottoposta ad un nuovo trapianto.

TORNA ‘FRECCIAROSA’, IN 7 ANNI LA PREVENZIONE PER 8 MLN PASSEGGERI

Ad ottobre, nelle principali stazioni ferroviarie italiane e sui treni, torna l’appuntamento con la prevenzione. Frecciarosa, campagna di sensibilizzazione sul tumore del seno, è giunta all’ottava edizione. Dopo aver incontrato nei suoi 7 anni di vita 8 milioni di passeggeri, quest’anno raggiungerà le isole e sarà presente anche a bordo dei treni regionali. Promossa da Ferrovie italiane e dall’Associazione IncontraDonna onlus, in partnership con il Ministero della Salute e con il sostegno di Farmindustria, quest’ottava edizione, oltre a colloqui e consulenze con medici e volontari qualificati, prevedrà questionari, la possibilità di sottoporsi ad ecografie e la distribuzione di vademecum con nuove sezioni dedicate a cuore e polmoni, oltre ai consigli alimentari per i bambini. FrecciaRosa non pensa solo alle donne, ma a tutta la famiglia.

ALLARME ALLERGIE: NE SOFFRE UN ITALIANO SU 4 E COSTANO 7,33 MLD

“Le allergie rappresentano ormai un problema sociale”. E’ l’allarme lanciato da Antonino Musarra, Presidente dell’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri, durante il convegno nazionale alla Camera dei Deputati in cui sono stati presentati i numeri su rischi e impatto delle allergie: ne soffre 1 italiano su 4 e la metà non riceve una diagnosi. Dal mese di giugno a quello di settembre sono stati registrati 34 episodi di anafilassi da punture di imenotteri, dei quali 17 mortali, ma sono soltanto 13 le strutture complesse attrezzate e 58 quelle semplici.
Nel 2013 i costi relativi alle allergie hanno superato i 7,33 miliardi: 5,32 attribuibili a costi diretti e 2,02 miliardi per costi indiretti dovuti all’assenteismo causato dalla malattia. Per queste ragioni gli allergologi hanno chiesto un tavolo ministeriale per la prevenzione e la gestione delle allergie.

ASSOCIAZIONI PAZIENTI E ISTITUZIONI. PER DIALOGARE OCCORRE FARE RETE

In Italia il dialogo tra le Associazioni dei Pazienti e le Istituzioni e’ discontinuo e variabile. Per favorire un maggiore scambio 16 associazioni, con Fondazione Roche, hanno presentato un documento con 5 raccomandazioni, elaborate da una ricerca sul campo condotta dalla SDA Bocconi. Se ne e’ parlato in un convegno al Senato in cui si e’ sottolineata tanto l’urgenza di coinvolgere i pazienti nei percorsi di valutazione dei farmaci e in quelli diagnostico-terapeutici, quanto la necessita’ di formarli e aumentare le loro competenze. Decisivo rimane l’obiettivo di ‘mettere in rete’ le associazioni, unirle secondo aree operative, in modo da ridurne la frammentazione. L’ auspicio e’ che il documento sia punto di partenza per i decisori politici. Ai microfoni della Dire Claudio Jommi, ricercatore della Bocconi, ha spiegato il valore inedito della ricerca.

52 ANNI DI PILLOLA: IL CONTRACCETTIVO PIU’ AMATO DALLE ITALIANE

La pillola anticoncezionale compie 52 anni. “Un debutto che assomiglia a un thriller”, come ricorda la Societa’ italiana della contraccezione (Sic). La storia inizia con Margaret Sanger, attivista per i diritti delle donne; Katherine McCormick, un’ereditiera dell’alta societa’; il laboratorio del Dr. Frankestein, al secolo Gregory Pincus, e John Rock. Nel 1957 viene venduta come “Enovid” per il trattamento dei disturbi mestruali e una dicitura ne ricordava l’efficacia per evitare l’ovulazione. In Italia arriva nel 1967 per fini terapeutici e il divieto per la vendita come anticoncezionale cadra’ solo nel 1976. Arriviamo così al successo di oggi. Da un sondaggio su 2.000 persone emerge che è proprio la pillola il metodo maggiormente adottato per evitare il bebè: la sceglie 1 donna italiana su 2, con il 25,9% delle preferenze assolute. Al secondo posto il preservativo.

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