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RECENSIONE | A Venezia 78 ‘Madres paralelas’: Almodóvar tra maternità e desaparecidos

Il regista spagnolo, insieme a Penélope Cruz, ha aperto la Mostra del Cinema di Venezia presentando il suo nuovo film in concorso alla kermesse

Pubblicato:01-09-2021 20:00
Ultimo aggiornamento:01-09-2021 19:33

pedro_almodovar
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VENEZIA – La Mostra del Cinema di Venezia si è aperta ufficialmente oggi nel segno della Spagna. Protagonista della prima giornata della kermesse Pedro Almodóvar, che ha presentato il suo nuovo film ‘Madres paralelasin concorso nella selezione ufficiale. La pellicola racconta la storia di due donne i cui destini si incrociano in una stanza d’ospedale. Sono entrambe single e al termine di una gravidanza inattesa. La prima, Janis, alla soglia dei 40 anni e felice di diventare madre, è interpretata da Penélope Cruz, musa ispiratrice del regista con il quale collabora per la settima volta. La seconda, Milena Smit, è un’adolescente spaventata.

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“Mi interessano molto le madri imperfette in questo momento che attraversano momenti difficili. Le precedenti erano il contrario, erano molto più ispirate a mia madre e alle donne che mi circondavano, le vicine di casa per esempio. E tutte le madri onnipotenti che ho messo nelle mie pellicole precedenti venivano da questa educazione. Le madri che ho incontrato dopo erano diverse, magari non avevano istinto materno. Volevo parlare di loro”, ha dichiarato il regista oggi in conferenza stampa al Lido, insieme alle due protagoniste e parte del cast (Israel Elejalde, Aitana Sánchez-Gijón).

‘Madres paralelas’ non è però solo un film che parla di maternità, ma una pellicola dal forte sapore politico, che vuole accendere i riflettori sul dramma dei desaparecidos spagnoli. Janis, infatti, ha un desiderio fortissimo: vuole riportare alla luce i resti del suo bisnonno e degli uomini del suo paese natale, che furono gettati in una fossa comune durante la guerra civile spagnola. “La memoria storica è una questione in sospeso in Spagna, credo che la società spagnola abbia un debito morale enorme nei confronti delle famiglie dei desaparecidos. Di queste persone che sono state sepolte in queste fosse indegne”, ha dichiarato il regista. “Questo argomento è sempre stato importante per me. Nel momento in cui abbiamo iniziato a girare il film, questo non era un tema di cui si parlava sulla stampa. C’è stata una legge legata alla memoria storica nel 2007 con Zapatero, ma era molto incompleta. Non c’erano fondi. Volevo dare visibilità al tema, perché credo che dopo 85 anni in Spagna se non paghiamo il debito con i desaparecidos non possiamo chiudere con la storia passata, con tutto quello che è successo nella guerra civile”, ha aggiunto il regista.

Nella nuova pellicola di Almodóvar, i due temi, così diversi si intrecciano in una storia che è melodramma, giallo e ricerca della verità personale e storica al tempo stesso. Una racconto quasi completamente al femminile, dove gli uomini, a parte il compagno di Janis, Arturo (Israel Elejalde), sono inesistenti, quasi fossero tutti stati sepolti nelle fosse comuni dove giace il bisnonno della donna. A dare forza al tema, i continui rimandi alle opere di Federico Garcia Lorca, forse il ‘desaparecido’ più famoso di Spagna, che nella sua opera ‘Donna Rosita nubile’, metateatralmente replica il dramma di un’altra donna, la madre di Ana (Aitana Sánchez-Gijón). Attrice che ha rinunciato alla famiglia per la carriera, la donna, sola, è un’altra ‘delle madri differenti’ che il regista ha voluto raccontare, la cui storia è inscindibilmente legata alla gravidanza indesiderata della figlia. E poi c’è la madre di Janis, una hippie venuta a mancare a 27 anni, ‘come Janis Joplin, per questo mi ha chiamata così’, racconta la protagonista.

‘Madres paralelas’ parla di un universo materno sfaccettato, ma anche di solidarietà femminile, che perde la sua forza solo quando le protagoniste cedono all’istintività. Nel complesso la storia alterna colpi di scena ad avvenimenti prevedibili, senza però che lo spettatore perda interesse. La ricerca della verità storica e l’interpretazione di Cruz (in odore di Coppa Volpi) sono però la vera forza di questo film, imperdibile per tutti gli appassionati del cinema di Almódovar.

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