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Migranti, Tar di Palermo: “Richiesta audizione della Regione inviata a indirizzo sbagliato”

Dopo la sospensione dell'ordinanza sullo sgombero degli hotspot migranti in Sicilia il governatore Nello Musumeci ha più volte dichiarato che il Tar Palermo ha deciso "senza neppure ascoltare la Regione"

Pubblicato:01-09-2020 18:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:49

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PALERMO – “La richiesta di audizione” della Regione Siciliana davanti al Tar di Palermo – dopo l’istanza di sospensiva dell’ordinanza sullo sgombero degli hotspot migranti in Sicilia avanzata dal governo nazionale, poi accolta dai giudici amministrativi – e’ stata “si’ formalmente presentata, ma ad un indirizzo telematico errato, non idoneo alla ricezione degli atti processuali, e comunque tardivamente, sicche’, per fatto imputabile alla stessa Regione Siciliana, tale richiesta non e’ stata tempestivamente acquisita nel fascicolo processuale”. Lo precisa l’ufficio stampa della Giustizia amministrativa in merito alle affermazioni del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che ha piu’ volte dichiarato che il Tar Palermo ha deciso “senza neppure ascoltare la Regione”. Accuse rincarate nel corso della trasmissione condotta da Stefano Porro, durante la trasmissione ‘Quarta Repubblica’ del 31 agosto, in cui il governatore ha affermato: “Il Tar non ci ha voluti ascoltare… e’ normale che questo possa avvenire all’interno di una strategia…’. La nota dell’ufficio stampa precisa anche che “l’audizione delle parti nel giudizio cautelare monocratico non e’ obbligatoria”.

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