ROMA – Fuori programma per Papa Francesco, arrivato con alcuni minuti di ritardo alla finestra del Palazzo apostolico in Vaticano per la recita dell’Angelus: “Devo scusarmi per il ritardo, sono rimasto chiuso nell’ascensore 25 minuti, per un calo di tensione”, ha detto ai fedeli presenti a San Pietro. “Sono venuti i vigili del fuoco e dopo 25 minuti l’ascensore è riuscito a ripartire. Ringrazio i Vigili del Fuoco. Facciamogli un applauso“, ha aggiunto.
“Molti giovani stanno alzando la voce in tutto il mondo, invocando scelte coraggiose. Sono delusi da troppe promesse disattese, da impegni presi e trascurati per interessi e convenienze di parte. I giovani ci ricordano che la Terra non è un bene da sciupare, ma un’eredità da trasmettere; che sperare nel domani non è un bel sentimento, ma un compito che richiede azioni concrete oggi. A loro dobbiamo risposte vere, non parole vuote; fatti, non illusioni”, ha detto poi Papa Francesco durante l’Angelus.
“Le nostre preghiere e i nostri appelli sono volti soprattutto a sensibilizzare i responsabili politici e civili. Penso in particolare ai Governi che nei prossimi mesi si riuniranno per rinnovare impegni decisivi a orientare il pianeta verso la vita anziché incontro alla morte”, ha aggiunto il Pontefice che poi ha ricordato “l’imminente Vertice delle Nazioni Unite per l’azione sul clima, durante il quale i Governi avranno il compito di mostrare la volontà politica di accelerare drasticamente i provvedimenti per raggiungere quanto prima emissioni nette di gas serra pari a zero e di contenere l’aumento medio della temperatura globale a 1,5° C rispetto ai livelli preindustriali, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Nel prossimo mese di ottobre, poi, l’Amazzonia, la cui integrità è gravemente minacciata, sarà al centro di un’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi. Cogliamo queste opportunità per rispondere al grido dei poveri e della Terra!”.
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