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Papa Francesco in ritardo all’Angelus: “Sono rimasto chiuso in ascensore”

Piccola disavventura per il Pontefice, che ha invitato la folla ad applaudire i Vigili del Fuoco che lo hanno soccorso. Poi il discorso su giovani e clima

Pubblicato:01-09-2019 11:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:39
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ROMA – Fuori programma per Papa Francesco, arrivato con alcuni minuti di ritardo alla finestra del Palazzo apostolico in Vaticano per la recita dell’Angelus: “Devo scusarmi per il ritardo, sono rimasto chiuso nell’ascensore 25 minuti, per un calo di tensione”, ha detto ai fedeli presenti a San Pietro. “Sono venuti i vigili del fuoco e dopo 25 minuti l’ascensore è riuscito a ripartire. Ringrazio i Vigili del Fuoco. Facciamogli un applauso“, ha aggiunto.

IL DISCORSO SUL CLIMA

“Molti giovani stanno alzando la voce in tutto il mondo, invocando scelte coraggiose. Sono delusi da troppe promesse disattese, da impegni presi e trascurati per interessi e convenienze di parte. I giovani ci ricordano che la Terra non è un bene da sciupare, ma un’eredità da trasmettere; che sperare nel domani non è un bel sentimento, ma un compito che richiede azioni concrete oggi. A loro dobbiamo risposte vere, non parole vuote; fatti, non illusioni”, ha detto poi Papa Francesco durante l’Angelus.

“Le nostre preghiere e i nostri appelli sono volti soprattutto a sensibilizzare i responsabili politici e civili. Penso in particolare ai Governi che nei prossimi mesi si riuniranno per rinnovare impegni decisivi a orientare il pianeta verso la vita anziché incontro alla morte”, ha aggiunto il Pontefice che poi ha ricordato “l’imminente Vertice delle Nazioni Unite per l’azione sul clima, durante il quale i Governi avranno il compito di mostrare la volontà politica di accelerare drasticamente i provvedimenti per raggiungere quanto prima emissioni nette di gas serra pari a zero e di contenere l’aumento medio della temperatura globale a 1,5° C rispetto ai livelli preindustriali, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Nel prossimo mese di ottobre, poi, l’Amazzonia, la cui integrità è gravemente minacciata, sarà al centro di un’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi. Cogliamo queste opportunità per rispondere al grido dei poveri e della Terra!”.


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