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A Bologna sigilli a corte locale: “Vietato chiacchierare”

Il locale sta per riaprire dopo le ferie e si è ritrovato una multa da 2.000 euro

Pubblicato:01-09-2018 15:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:30

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BOLOGNA – “A quanto pare chiacchierare alle 18.30 del mese di luglio in un cortile, a Bologna, è severamente vietato. Ringraziamo il Comune di Bologna e l’Arpae per averci imposto la chiusura della nostra corte interna e averci comminato una sanzione di 2.000 euro“. E’ lo sfogo de ‘La Confraternita dell’uva‘, una libreria-caffetteria-wine bar di Bologna, in via Cartoleria. Aperto da quasi due anni, il locale (che ha uno spazio al chiuso oltre che una corte interna) è sempre molto frequentato, grazie anche alle numerose presentazioni di libri che ospita.

Stiamo lavorando per rimuovere questo divieto perché sembra che a Bologna la convivialità e la cultura non siano più gradite”, prosegue il post su Facebook. “La nostra città sta chiudendo tutte le finestre per diventare un’ordinata e silenziosa cartolina per turisti”, è l’accusa. “Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della situazione, è in momenti difficili come questi che abbiamo bisogno della vostra partecipazione e collaborazione, dei vostri volti e sorrisi”, conclude La Confraternita rivolgendosi ai suoi clienti e pubblicando anche una foto del cortile con il cartello “STOP”.

Il locale, ora chiuso per la pausa estiva, riaprirà lunedì. Numerosi i commenti di solidarietà. Fra i tanti anche quelli dello scrittore Gianluca Morozzi, che a “La Confraternita” ha partecipato a numerosi eventi. “Cioè- scrive Morozzi-, abbiamo fatto le presentazioni senza microfono per non disturbare quelli là che in cambio ci bombardavano con Striscia la notizia a finestre aperte e non è servito a niente? Cosa possiamo fare?”.



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