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Giornata del creato, il Papa si appella ai ‘grandi’: “Ascoltare il grido d’aiuto della Terra”

Quello di papa Francesco è un “urgente appello” al mondo politico, economico e sociale

Pubblicato:01-09-2017 09:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:38

papa francesco
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ROMA – Un “urgente appello” al mondo politico, economico e sociale perché si mettano in ascolto del “grido della terra”. A lanciarlo sono Papa Francesco e il Patriarca ecumenico Bartolomeo nel messaggio congiunto scritto per la Giornata mondiale di preghiera per il creato e diffuso oggi. “Noi rivolgiamo – si legge -, a quanti occupano una posizione di rilievo in ambito sociale, economico, politico e culturale, un urgente appello a prestare responsabilmente ascolto al grido della terra e ad attendere ai bisogni di chi è marginalizzato, ma soprattutto a rispondere alla supplica di tanti e a sostenere il consenso globale perché venga risanato il creato ferito. Siamo convinti che non ci possa essere soluzione genuina e duratura alla sfida della crisi ecologica e dei cambiamenti climatici senza una risposta concertata e collettiva, senza una responsabilità condivisa e in grado di render conto di quanto operato, senza dare priorità alla solidarietà e al servizio”.

Il Papa dell’enciclica Laudato sì e il Patriarca “verde” sono preoccupati per le conseguenze “tragiche e durevoli” dell’agire umano sull’ambiente. “L’ambiente umano e quello naturale si stanno deteriorando insieme, e tale deterioramento del pianeta grava sulle persone più vulnerabili. L’impatto dei cambiamenti climatici si ripercuote, innanzitutto, su quanti vivono poveramente in ogni angolo del globo. Il nostro dovere a usare responsabilmente dei beni della terra implica il riconoscimento e il rispetto di ogni persona e di tutte le creature viventi. La chiamata e la sfida urgenti a prenderci cura del creato costituiscono un invito per tutta l’umanità ad adoperarsi per uno sviluppo sostenibile e integrale”. Da qui l’invito pressante a “tutte le persone di buona volontà a dedicare, il 1° settembre, un tempo di preghiera per l’ambiente” con l’obiettivo di “cambiare il modo in cui percepiamo il mondo allo scopo di cambiare il modo in cui ci relazioniamo col mondo. Il fine di quanto ci proponiamo – concludono Francesco e Bartolomeo – è di essere audaci nell’abbracciare nei nostri stili di vita una semplicità e una solidarietà maggiori.

I VESCOVI USA: SERVE UNA RIVOLUZIONE, RIDURRE CONSUMO ENERGIA

Mentre si fa la conta delle vittime e dei danni dell’uragano Harvey, i vescovi statunitensi in occasione della Giornata del creato chiedono una “rivoluzione energetica” al Paese. In particolare invitano tutti a ridurre il consumo di energia e l’emissione di inquinanti e insistono sulla necessità di “investimenti in infrastrutture e tecnologie che garantiscano la sostenibilità per l’ambiente”. La lettera scritta dal vescovo Frank J. Dewane, presidente della Commissione per la giustizia e lo sviluppo umano, e dal vescovo Oscar Cantù, presidente della Commissione sulla giustizia internazionale e la pace, spiega che “il primo settembre la Chiesa inizia la stagione della creazione fino al 4 ottobre festa di San Francesco”, un tempo in cui tutti, qualunque sia la fede di appartenenza, sono invitati ad atti concreti “di misericordia e tenerezza verso la Terra, nostra casa comune”.


I vescovi sollecitano un esame di coscienza personale e istituzionale per le “tante azioni, grandi e piccole, che contribuiscono al degrado del mondo” e ricordano tutti i lavoratori dell’industria energetica “dai minatori agli ingegneri solari, ai legislatori per concludere con gli scienziati”. Ma è soprattutto ai leader politici che chiedono di “prevedere, a seguito delle innovazioni energetiche, disposizioni che consentano la riqualificazione dei lavoratori” e sollecitano i governanti ad “essere veri amministratori della casa comune e del bene comune”.

Il 25 agosto scorso i vescovi avevano già scritto al Senato contestando il taglio dei finanziamenti alle agenzie di tutela dell’ambiente e al programma di salvaguardia delle acque e dei Parchi Nazionali. “Avete l’obbligo di considerare le crescenti pressioni sulle risorse ambientali e garantire impegni finanziari proporzionati per le agenzie che li proteggono, in particolare per rispetto ai più poveri” avevano dichiarato senza mezzi termini, ricordando ancora una volta che “il bilancio federale è un documento morale” per le conseguenze che avrà sui cittadini e sul territorio.

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