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“Fertility day”, anche Renzi prende le distanze

La campagna sul 'Fertility day' continua a far discutere. E, dopo che ieri è arrivata una bocciatura a tutto tondo dai social, oggi è la volta della politica. Che non risparmia critiche

Pubblicato:01-09-2016 14:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:01

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ROMA – “Non sapevo niente di questa campagna”, il ‘fertility day’: “la mia opinione è che se vuoi creare una società che torna a fare i figli devi creare situazioni strutturali come asili nido, tempi di lavoro delle famiglie, servizi. Le società dove c’è un trionfo di passeggini lo fanno non perché c’è campagna dietro, ma perché ci sono queste misure”. Lo afferma Matteo Renzi, ospite di Rtl102.5. “Non conosco nessuno dei miei amici che fa un figlio perché vede un cartellone pubblicitario“, aggiunge.

TAVERNA (M5S): “DONNE NON SONO PRODOTTI CON DATA DI SCADENZA”

“Non può non strapparmi un sorriso leggere che il ministro Lorenzin pensa al fertility day. Proprio nel giorno in cui la disoccupazione giovanile sale di due punti, ci venite a rappresentare le donne come prodotti con la data di scadenza che devono affrettarsi a sfornare bimbi? Tornate con i piedi per terra!”. Lo scrive la senatrice M5s, Paola Taverna, in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo. “Le donne– sottolinea- prima di mettere al mondo un figlio, devono fare i conti con uno Stato che se ne frega delle famiglie e dei bambini. Uno Stato che privatizza la scuola pubblica, che non offre asili nido gratuiti, che costringe i lavoratori al precariato permanente dei voucher e dei finti contratti ‘indeterminati’. Uno Stato che con la ‘buona scuola’ separa le insegnanti dai figli con destinazioni ai confini della realtà. Uno Stato che privatizza la Sanità, che ti consiglia un’ecografia morfologica al quinto mese, ma poi se provi a prenotarla te la danno che tuo figlio ha 5 anni. Uno Stato che, invece di aiutare i nuovi italiani a nascere, sta aiutando i vecchi italiani a morire”.


P. Taverna

“Gentile ministro- continua Paola Taverna (M5s) sul blog di Beppe Grillo- il vostro fertility day dovreste ribattezzarlo ‘hypocrisy day‘. Quella è l’unica dicitura che non vi verrebbe tacciata come milionesima bugia. Il giorno in cui non dovremo più confrontarci con voi non arriverà mai abbastanza presto”. In un Post Scriptum, la senatrice ricorda: “Dal 18 giugno 2014 giace in Senato la nostra mozione di sfiducia e il 17 marzo scorso, il ministro della Salute rispose a una mia interrogazione su un atto di bullismo istituzionale. Volevano scippare i soldi da me ottenuti nelle precedenti leggi di Stabilità per affossare il ddl sugli screening neonatali. Preferivano fare un dispetto al M5S, piuttosto che salvare la vita dei bambini. Acqua passata: ora gli screening sono legge grazie alla testardaggine della sottoscritta e all’immenso aiuto delle associazioni malati rari”.

BRUNETTA: “INIZIATIVA SUONA UN PO’ FASCISTA”

“Che ci sia un problema di rinnovo generazionale e demografico è oggettivo. Che i governi si preoccupino di questo è doveroso, perché tutto questo deve avvenire, per un liberare come me, non in forme d’autorità, perché si toccano corde, sensibilità, libertà, che sono l’essenza stessa della libertà della persona umana”. Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ospite di Radio Cusano Campus, dove ha aggiunto: “Che si mettano in atto meccanismi a favori della famiglia è giusto, non mi sentirei di sposare il fertility day, mi suona male, mi suona autoritario, un po’ fascista, si può fare tutto lo stesso mettendo in atto dei sistemi di incentivo per la famiglia”.

ESPOSITO (PD): “CHI SI E’ INVENTATO QUESTA STRONZATA?”

stefano esposito“Il silenzio è la cosa migliore, ma vi invito a scavare e a scoprire qual è la società di comunicazione che si è inventata questa stronzata e quanto l’abbiamo pagata. Circa 150-200.000 euro”. Lo ha detto Stefano Esposito, senatore del Partito Democratico, intervenendo stamattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano, nel corso del format ECG, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. “Il mio primo figlio- ha aggiunto- è nato attraverso la fecondazione assistita, questo è un tema serio, di una drammaticità che non può essere banalizzata in questo modo. Io l’ho vissuta in prima persona. Serve più sensibilità e meno banalizzazione. Ci è costata circa 200.000 euro. Sarebbe interessante sapere se hanno fatto almeno una gara d’appalto…”.

SPERANZA (PD): “IDEA SBAGLIATA E RETROGRADA”

roberto speranza“In Italia si fanno pochi figli. È un tema vero. Ma non può essere affrontato con una campagna retrograda che esprime un’idea sbagliata e offensiva nei confronti di donne, uomini e famiglie”. Lo scrive il leader della sinistra Pd, Roberto Speranza su Facebook. “Se vogliamo affrontarlo seriamente- aggiunge Speranza- dobbiamo innanzitutto batterci contro l’insicurezza sociale e la paura del futuro che sono la prima ragione per cui in tanti non se la sentono di mettere al mondo un figlio. E poi dobbiamo garantire maggiore sostegno alle tante coppie che hanno difficoltà ad avere figli e che in Italia sono costrette ad affrontare troppi ostacoli”.

GARDINI (FI): “CAMPAGNA COMPLETAMENTE SBAGLIATA”

“Ancora una volta il governo non ha saputo rispondere alle esigenze del nostro Paese, come dimostra la campagna fertility day, voluta dal ministro Lorenzin. Si è affrontato un tema importante come quello della maternità in un modo completamente errato”. Lo dice Elisabetta Gardini, eurodeputata di Fi, che aggiunge: “Sbagliata nei termini, nei contenuti e nei messaggi, questa campagna ricorda tanto la propaganda di stato dei regimi del secolo scorso lontana anni luce dalle tante problematiche che coinvolgono le donne e la loro sfera genitoriale. Se in Italia si concepiscono pochi figli rispetto agli altri paesi europei è perché le donne e i giovani non trovano lavoro e quando lo trovano è un impiego precario e senza garanzie, perché gli aiuti statali alle giovani coppie e alle madri sono pressoché assenti e perché in Italia pianificare una vita di coppia è sempre più difficile. Il ministero avrebbe dovuto concentrare l’attenzione su tutta una serie di altre problematiche e non puntare il dito su quella che erroneamente appare una scelta ponderata delle donne italiane. Mi auguro che il ministro faccia non uno ma due passi indietro rispetto alle linee del fertility day”.

MELONI: “PRINCIPIO GIUSTO, SU CAMPAGNA NON MI ESPRIMO”

Giorgia Meloni (1)“Non giudico lo sviluppo della campagna ‘Fertility day’ lanciata dal ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ma considero giusto il principio di questa iniziativa. In Italia non si fanno più figli e questo è un problema da affrontare a 360 gradi e in modo serio“. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che aggiunge: “Fratelli d’Italia ha fatto da tempo le sue proposte: introduzione del quoziente familiare, ovvero più figli hai meno paghi di tasse e assegno mensile per ogni figlio minore a carico; asilo nido gratuito e per tutti; Iva al 4% sui prodotti della prima infanzia e controllo dei prezzi di latte in polvere e pannolini; priorità nell’inserimento lavorativo delle giovani madri”. “Purtroppo- conclude Meloni- la sinistra che ci governa ha sempre preferito affrontare, invece, il dramma della denatalità degli italiani facendo entrare più immigrati, perché per loro parlare di figli e di natalità è troppo di destra”.

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