Carini schiva le polemiche: “Non è stata una protesta, a Khelif auguro di vincere. Io non giudico nessuno”

Ma il dt Renzini è critico: "Avrei preferito non salire sul ring, Almeno poteva essere una protesta..."

Pubblicato:01-08-2024 14:22
Ultimo aggiornamento:01-08-2024 23:30

Carini
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ROMA – Angela Carini si sfila dalle polemiche. Piange, anche mentre parla con i giornalisti – italiani e stranieri – che le chiedono perché: perché s’è ritirata dopo soli 46 secondi e un destro ben assestato dell’algerina Khelif, la pugile al centro di un caso “politico” perché ammessa al torneo di boxe olimpico femminile nonostante una precedente squalifica ai Mondiali per aver fallito non meglio precisati “gender test”. E lei, la pugile napoletana, schiva. E spiega: “Non me la sono più sentita di combattere dopo il primo minuto. Ho iniziato a sentire un dolore forte al naso. Ho il cuore a pezzi. Io sono una combattente. Non sono riuscita più a combattere. Non è da me arrendermi, ma proprio perché non ci riuscivo ho detto basta e messo fine al match. Questa era la mia Olimpiade”.

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Ho sentito forti le polemiche, ma non sono state una cosa che mi ha bloccata mentalmente. Ero qui per percorrere il mio ultimo chilometro. Sono salita sul ring pensando che avrei dato tutta me stessa a prescindere dalla persona che avevo davanti, che a me non interessa. Le polemiche non mi interessavano. Volevo solo vincere. Anche se mi avessero detto di non combattere non l’avrei accettato. Una volta il mio maestro voleva lanciarmi l’asciugamano ed ero alla prima ripresa, non mi sono mai abbattuta. Quel match l’ho vinto. Mio padre mi ha insegnato ad essere guerriera. Non ce l’ho fatta, avevo troppo dolore al naso. Non respiravo più. Il dolore era troppo forte e ho detto basta, non me la sento. Io con onore mi sono sacrificata, per me non è una sconfitta. Mi sono inginocchiato per mio padre, gli ho detto ‘babbo scusami, ma non ce l’ho fatta’. Quando scavalchi quelle corde sei già un vincente. Io non ho perso, mi sono solo arresa con maturità. Alla mia avversaria auguro di arrivare fino in fondo e che possa essere felice. Io non sono qui per giudicare nessuno. Lottavo per il mio sogno, evidentemente Dio e mio padre hanno voluto così. Lo accetto”.

Più affilato il dt azzurro Emanuele Renzini: “Avrei preferito non salire sul ring, per niente. Almeno poteva essere una protesta. Così veramente mi lascia sconcertato. Probabilmente Angela ha sentito dolore al naso perché aveva un’infiammazione al naso in questi giorni, stava prendendo gli antibiotici per via di un mal di denti, e non se l’è sentita di andare avanti. Mi spiace molto, è un peccato. Avessimo valutato prima questa opportunità non saremmo saliti sul ring creando aspettative, questo movimento di gente che s’è spostata per venire a vedere questo match. Avevo immaginato un’altra fine, questa notte ho sognato di vincerlo questo incontro. E credo che Angela poteva anche batterla, perché non è imbattibile. E’ sicuramente forte fisicamente, colpisce duro ma non è imbattibile. Avevo visto Angela gasata, motivatissima. Avevo pensato: la battiamo e facciamo il colpaccio. E invece è andata diversamente”.

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