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Tokyo 2020, fantastico Marcell Jacobs: l’azzurro vince l’oro nei 100 metri

Il velocista, primo italiano a raggiungere la finale dei 100 metri ai Giochi, centra uno storico oro e migliora ancora il record europeo con il tempo di 9"80

Pubblicato:01-08-2021 15:03
Ultimo aggiornamento:03-08-2021 09:24

marcell jacobs tokyo 2020
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Dalla nostra inviata Erika Primavera

TOKYO – Marcell Jacobs è oro nei 100 metri ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Ai Giochi di Tokyo il velocista azzurro ha corso con il tempo di 9″80, nuovo record europeo dei 100 metri. Argento per lo statunitense Fred Kerley (9″84), bronzo per il canadese Andre de Grasse (9″89). Alla fine dei 100 metri, sulla pista dello stadio Olimpico c’è stato il bellissimo abbraccio tra Jacobs e Gianmarco Tamberi, oro olimpico di salto in alto. I due azzurri hanno entrambi festeggiato con il Tricolore sulle spalle. “Era il mio sogno da bambino, ho corso più che potevo. Non vedo l’ora di sentire domani l’inno“, sono state le prime parole di Jacobs ai microfoni della Rai.

“HO PENSATO SOLO A ME STESSO E NON AGLI AVVERSARI”

Poi, in conferenza stampa, il velocista nato in Texas e cresciuto a Desenzano del Garda ha svelato: “Nei miei sogni doveva andare così e in effetti è successo. Tra semifinale e finale sono migliorato, ho chiesto al mio corpo di darmi l’ultima chance: ho detto ‘Fammi fare la mia corsa e poi mi riposo. Ho vinto l’Olimpiade, mi ci vorrà una settimana per realizzarlo. È vero che ho fatto il record europeo ma magari arriva qualcuno tra dieci anni e te lo toglie. Una medaglia olimpica nessuno te la toglie più. Guarderò il soffitto per tutta la notte – ha aggiunto Jacobs -, già non prendevo sonno prima… Figuriamoci da campione olimpico”. L’azzurro ha spiegato come è arrivato questo storico oro: “Sono rimasto sempre concentrato su me stesso, mi sono detto di non guardare gli avversari… Poi all’arrivo mi sono trovato Gimbo (Tamberi, ndr) in mezzo alla pista”, racconta ridendo. “Conosco la sua storia, anche io ho preso tante batoste ma ora sono veramente felice“. E ancora: “Mentre facevamo le foto mi dicevano ‘Devi stare in mezzo, sei tu che hai vinto’. È tutto veramente fantastico”.


“QUESTO ORO È SOLO L’INIZIO”

“Cosa si prova a vincere l’oro dopo Bolt? Farlo con il suo tempo è bellissimo, mi ricordo tutte le sue gare – ha continuato Jacobs – Un oro olimpico è l’inizio della carriera… Nella mia testa mi sono ripetuto: ‘Cosa hanno gli altri più di me che io non ho? Niente’. Possiamo fare quello che fanno loro, correre forte anche noi e lo abbiamo fatto”, ha concluso il velocista azzurro.

DAL BASKET AL CALCIO FINO ALL’ATLETICA

Marcell Jacobs è nato 26 anni fa a El Paso in Texas, da madre italiana (Viviana Masini) e padre texano, ed è cresciuto in Italia con l’atletica nel sangue. Si è avvicinato allo sport praticando la pallacanestro e subito dopo si è lasciato conquistare dal calcio, che ha fatto emergere le sue grandi doti da velocista. Sulla pista di Desenzano del Garda ha affinato il suo talento, convogliandolo gradualmente nel salto in lungo: nel 2013, prima di un infortunio al piede, ha migliorato (7.75) un primato juniores che resisteva dal 1976. Nel 2016 ha realizzato il salto più lungo di sempre per un italiano con 8.48 ventoso (+2.8), mentre nel 2018, dopo un problema al ginocchio, è tornato come sprinter.

Nel 2019 è rientrato dopo due anni in gara nel lungo (8″05 indoor) ed è sceso a 10.03 sui 100 metri, terzo azzurro di ogni epoca, prima di siglare ai Mondiali di Doha il record italiano con la staffetta 4×100 (38″11). Nel 2021 ha migliorato più volte il personale nei 60 indoor fino al trionfo europeo di Torun, con il record italiano di 6″47. A Savona, invece, è diventato l’italiano più veloce sui 100 metri fermando il tempo sul 9″95. Record poi migliorati tre volte nel corso delle Olimpiadi di Tokyo: prima il 9″94 in batteria, poi il 9″84 in semifinale e infine il 9″80 nella finale che gli ha regalato l’oro, e che è anche il nuovo record europeo. Papà di 3 bambini, Jacobs ha una predilezione particolari per i tatuaggi.

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I COMPLIMENTI DI MATTARELLA E DRAGHI

Dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella arriva il “grande apprezzamento e la soddisfazione” per i due ori olimpici di oggi. Al Quirinale si ricorda che quando il capo dello Stato ha consegnato agli atleti olimpici e paralimpici le bandiere, si era concordato che quanti avessero conquistato medaglie sarebbero stati invitati al Quirinale per ricevere le congratulazioni e i ringraziamenti. “Questi successi nell’atletica conferiranno – ha aggiunto Mattarella – significato ancora maggiore a quell’appuntamento”. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha sentito al telefono Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs e si è congratulato con loro per gli storici ori olimpici nel salto in alto e nei cento metri. Il premier, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, ha parlato anche con il presidente del Coni Giovanni Malagò e ha invitato gli atleti a Palazzo Chigi, al ritorno da Tokyo, per festeggiare le loro vittorie.

MALAGÒ: “LE PAROLE NON BASTANO E NON SERVONO”

“Le parole non bastano e neanche servono. Avete vinto due ori che valgono la storia e la riscrivono, facendo brillare lo sport italiano nel firmamento olimpico. Complimenti a Jacobs e a Tamberi: sensazionali. Orgoglioso di voi e della Federatletica!”. Lo scrive su Twitter il presidente del Coni Giovanni Malagò, postando le foto dei due campioni dopo gli ori vinti allo Stadio Olimpico di Tokyo.

VEZZALI: “QUESTA È STORIA”. APPLAUSI ALLA CAMERA

Entusiasta la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali, che su Twitter scrive: “Questa è storia! Sembrava impossibile ed invece è tutto vero! Grazie ragazzi! L’Italia in festa per voi. È davvero una estate italiana! Complimenti a Marcell, Gimbo ed anche alla Fidal”. E anche la Camera dei Deputati, al lavoro per l’esame del testo sulla riforma Cartabia, ha omaggiato i due ori azzurri: al momento della vittoria di Jacobs nei 100 metri, è scattato un lungo applauso nell’Aula di Montecitorio, che ha coinvolto tutto l’emiciclo.

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