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All’Arena di Verona hit anni ’60, ’70 e ’80: la prima volta di Amadeus

Europe, Gazebo, Loredana Bertè e Patty Pravo e Tozzi con Raf sono solo alcuni dei nomi della kermesse in due serate che andrà in onda su Raiuno ad ottobre

Pubblicato:01-07-2021 15:02
Ultimo aggiornamento:01-07-2021 15:02

amadeus
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ROMA – La grande musica torna all’Arena di Verona, con un salto indietro nel tempo, fino agli Anni 60, 70 e 80. Con la conduzione di Amadeus, cresciuto da queste parti ma mai presentatore nello storico anfiteatro romano, per due serate sul palco saliranno artisti che hanno portato al successo canzoni rimaste nella storia in quegli anni.

Ci saranno ospiti nazionali e internazionali. Questi i primi nomi confermati: gli Europe, che con la loro ‘The Final Countdown’ hanno segnato un’epoca, Gazebo, star della disco con brani come ‘I Like Chopin” e “Masterpiece” e poi ancora due Signore della musica italiana del calibro di Loredana Bertè e Patty Pravo e la coppia formata da Umberto Tozzi e Raf che con le sue hit ha fatto ballare intere generazioni. Grandi star, artisti lggendari, ricordi indelebili e canzoni simbolo di un’epoca irripetibile torneranno a riecheggiare in quello che, per la memoria collettiva, è il vero Tempio della Musica: l’Arena di Verona.

“Abbiamo l’occasione di trascorrere due serate di festaha detto un emozionato Amadeus, all’esordio nell’Arena come conduttore– Per me sarà emotivamente importante. La mia avventura è partita da Verona, con una piccola radio locale, ‘Blu Radio Star di Borgo Venezia. Guardavo l’Arena e il mio sogno era condurre il Festivalbar“. Dopo un anno e mezzo di limitazioni e un Festival con la platea vuota, finalmente il pubblico: “Ritrovarlo è estremamente importante. Ce ne siamo resi conto quest’anno. È l’elemento in più, lo vediamo anche per il calcio, ci accorgiamo quanto sia importante il pubblico, il tifo. Il silenzio in uno studio televisivo è terribile. Avere migliaia di persone davanti, credo seimila, è una cosa bellissima, ti aiutano a portare avanti lo spettacolo, fai meno fatica, ti aiuta a condurre. E poi, come si fa ad avere tanta bella musica e poi a non poterla cantare?”.


Questi show porteranno il pubblico a rivivere tre decenni emozionanti della musica in Italia, punteggiati dai racconti del padrone di casa, che faranno da filo conduttore durante le serate. I biglietti per assistere agli spettacoli sono disponibili sul circuito Ticketone i biglietti in prevendita.

Per ‘Arena ’60 ’70 ’80’ Amadeus tornerà nel ruolo del dj: molte di queste canzoni, infatti, sono le stesse che proponeva nelle serate in discoteca all’inizio della sua carriera e poi quando si è fatto strada nel mondo della radio. Da dietro una consolle, che sarà uno dei nuclei fondamentali della scena, Amadeus farà ascoltare il suo repertorio da dj-vocalist, la sua playlist, un meraviglioso diario sentimentale articolato anche dai suoi incontri con gli ospiti. Hit prodotte in Italia diventate successi planetari, canzoni d’autore e brani internazionali che hanno fatto ballare l’Italia e il mondo intero. Sono canzoni con un infallibile potere evocativo, senza tempo e così forte da coinvolgere il pubblico di tutte le generazioni. Radio 2 è la radio ufficiale delle due serate evento condotte da Amadeus.

AMADEUS: “STIAMO RAGIONANDO SULLA TERZA EDIZIONE DI SANREMO”

Una terza edizione di Sanremo? Stiamo parlando“. Lo ha detto Amadeus, a proposito della possibilità di condurre la terza edizione consecutiva del Festival di Sanremo. “Ho un rapporto splendido con la Rai– ha detto il presentatore-. Abbiamo condiviso due Sanremo particolari, belli, importanti, intensi, diversissimi tra loro. Stiamo parlando, per me la priorità è poterlo fare solo se ci sono reali possibilità. Un terzo Sanremo sarebbe importante, quello della rinascita. La gente in strada mi ringrazia per ultimo Sanremo. Abbiamo offerto al pubblico uno spettacolo televisivo importante. Abbiamo evitato di non fare il Festival nel 2020″.

Amadeus ha confermato che “c’è un grande rapporto tra di noi. Dobbiamo capire se posso essere utile per un terzo Sanremo, per farlo come va fatto, cioè alla grande”. In Rai si va verso un cambio ai vertici e per questo, ha detto ancora Amadeus, “bisogna parlare con chi arriverà e capire se il progetto viene condiviso. La fretta è da evitare. È per me un onore quando mi viene chiesto di condurre Sanremo, è sempre un prestigio. Il terzo non deve essere da meno. Deve aggiungere qualcosa di più”.

Conferme dal direttore di Rai1 Stefano Coletta: “Con Amadeus stiamo parlando da un po’ di tempo su Sanremo. Avendo fatto due Sanremo, ci sta riflettendo, bisogna capire quale sarà il potenziale espressivo del Sanremo che torna nella potenzialità piena“. Inoltre, ha detto ancora Coletta, “penso che sia innegabile il lavoro fatto da Amadeus come direttore artistico. Tornare indietro da quel tipo di lavoro sarebbe una regressione della cultura musicale. Quel lavoro dovrebbe continuare. Stiamo ragionando, speriamo di non arrivare a settembre ma di andare in vacanza con decisione presa”.

AMADEUS: “SANREMO 2020 È STATO COME FARNE CINQUE INSIEME”

La prima edizione condotta del Festival “è stata di una facilità incredibile, tutto quello che pensavamo riusciva e c’era un’energia pazzesca”. Al contrario, l’edizione del 2020, quella realizzata in piena pandemia, “è stata come farne 5 contemporaneamente, esattamente l’opposto del primo”. Lo ha detto Amadeus, tornando sulle sue esperienze sanremesi.

Pensavi venti cose e riuscivi a farne due, per colpa della pandemia“, ha detto ancora Amadeus a proposito dell’ultimo Festival. “Ma non ci siamo mai voluti arrendere. È stato il sanremo del ‘ce la dobbiamo fare’. Il pubblico ricorda questo Festival più del precedente. Ha capito le difficoltà. Era più facile non farlo che farlo. Una vittoria nostra, della Rai e di chi era lì“.

Amadeus ha ricordato le tante canzoni venute fuori dai ‘suoi’ due Festival, ma soprattutto le due canzoni vincitrici, ‘Fai Rumore’ di Diodato e ‘Zitti e Buoni’ dei Maneskin, definite “perfette per quegli anni“. Ha definito quella di Diodato “una canzone bellissima”, quella dei Maneskin “di rottura, avevo detto che se avessero vinto avremmo rivoluzionato sanremo”.

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