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Alla Luiss appunti per l’interesse nazionale: “L’Africa è strategica”

Alla Luiss Business School l'incontro 'Con l’Africa. Quale ruolo per l’Italia e l’Europa?' con ospiti il presidente di Medici con l'Africa Cuamm, don Dante Carraro, e l'ex ministro Marco Minniti

Pubblicato:01-07-2021 10:21
Ultimo aggiornamento:01-07-2021 10:22
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ROMA – “Costruire con i limiti che ci sono”, perché “le risorse non sono illimitate ma sono opportunità da cogliere“: questo l’appello di don Dante Carraro, direttore dell’ong padovana Medici con l’Africa Cuamm, intervenuto a un incontro ospitato dall’università Luiss Guido Carli dal titolo ‘Con l’Africa. Quale ruolo per l’Italia e l’Europa?’. “In tanti Paesi del continente – ha ricordato don Carraro in collegamento video – i sistemi sanitari hanno una disponibilità compresa tra i 25 e i 30 dollari pro capite l’anno mentre in Italia siamo a circa 3mila. La sfida in Africa è gestire la sanità con quei 25 o 30 dollari, tirando fuori tutte le energie, facendo fruttare al meglio quelle poche risorse”.

DON CARRARO: “IMPARIAMO CHE LA SALUTE È UN BENE COMUNE”

Il direttore ha parlato del lavoro della sua ong, impegnata da ormai 70 anni a sud del Sahara, dalla Sierra Leone all’Etiopia, dall’Angola al Mozambico. Un’esperienza ripercorsa in un libro pubblicato a maggio, in dialogo con lo scrittore Paolo Di Paolo, dal titolo ‘Quello che possiamo imparare in Africa. La salute come bene comune’. Al centro la riflessione su ristrettezze e opportunità, senza dimenticare “l’allegria” e partendo dall’assunto che “le ricchezze in Africa sono soprattutto umane”. Don Carraro ha citato il lavoro dei medici missionari presso il Saint Kizito Hospital Matany, nella regione di Karamoja, nel nord-est dell’Uganda. “Abbiamo puntato su cuscini a basso costo che permettono alle mamme di partorire più facilmente” ha ricordato. “Siamo riusciti a ridurre del 15 per cento gli interventi cesarei, mostrando come la frugalità possa diventare stimolo e risorsa”.

MINNITI: “L’EUROPA INVESTA IN AFRICA, AIUTERÀ SE STESSA”

L’Europa che investe in Africa aiuta se stessa: parole di Marco Minniti, ex ministro dell’Interno ora presidente della Fondazione Med-Or, ospite della Luiss Guido Carli per un dibattito che ha attraversato il Mediterraneo toccando nodi di geopolitica, cooperazione e sviluppo. Nel discorso si intrecciano e ritornano più volte le parole Occidente, Europa e Italia. Minniti sottolinea la necessità che Roma mantenga la sua “collocazione salda”, proponendosi allo stesso tempo come “punto più aperto per il dialogo con gli altri Paesi”, anche e non da ultimo sul piano interreligioso come “ospite della Chiesa di Papa Francesco”. Rispetto all’Africa, la tesi del presidente della Fondazione Med-Or è che investendo in Africa “l’Europa aiuta solo se stessa”. A partire da questo assunto, Minniti rivolge un appello perché si “governi la crescita demografica con principi di umanità e legalità” e affinché le stesse migrazioni “non siano subite ma siano governate”.


“L’AFRICA È RICCHISSIMA MA AI POPOLI ARRIVA POCO”

La tesi, in evidenza durante il dibattito, organizzato dalla Luiss Business School, è che l’Europa debba presentare “un piano per la crescita sociale e civile e per l’institution-building in Africa“. Secondo Minniti, “non si tratta di aiutarli a casa loro ma di aiutare le nostre case, perché se non interveniamo lì avremo problemi seri in prospettiva”.
Un altro spunto riguarda il ruolo delle università per la formazione delle classi dirigenti. Secondo l’ex ministro, “l’Africa non è povera ma al contrario potenzialmente ricchissima e il problema è che la ricchezza non va ai popoli”. L’esempio, appena accennato, sono anche il coltan o il cobalto congolesi che alimentano le batterie degli smartphone arricchendo le multinazionali invece delle comunità locali. “Ci vogliono invece classi dirigenti che pensino agli interessi del popolo” l’appello di Minniti. “La nostra sfida per i prossimi 20 anni sarà camminare insieme con l’Africa, garantendoci così un futuro, durante e dopo la pandemia, nel campo della salute e non solo”.

LO STORTO (LUISS): “AFRICA PUÒ DIVENTARE NUOVO MOTORE DELLO SVILUPPO”

“L’Africa è una grande occasione” e per questo “la Luiss l’ha inserita nella sua pianificazione strategica”. Lo ha sottolineato Giovanni Lo Storto, direttore generale dell’ateneo, aprendo un incontro del ciclo ‘Appunti per l’interesse nazionale’. Al centro del suo intervento, guardando a una fase post-pandemia in una prospettiva di sviluppo e sostenibilità, l’esigenza di “accrescere la circolazione delle persone e gli scambi economici tra i Paesi“. L’appuntamento, organizzato dalla Luiss Business School in collaborazione con l’Associazione Davide De Luca – Una vita per l’intelligence, è intitolato ‘Con l’Africa. Quale ruolo per l’Italia e l’Europa?’. Rispetto al continente a sud del Mediterraneo, Lo Storto ha parlato di “una nuova stagione”. Secondo il direttore generale, “oggi l’Africa può cominciare a raccontare una storia diversa, con un timbro di voce diverso”. Centrale il riferimento alle trasformazioni in corso e a venire, affinché la regione subsahariana diventi appieno “nuovo motore dello sviluppo”.

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