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Beux (Federazione ordini professioni sanitarie e radiologi): “Anno importante”

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Pubblicato:01-07-2019 16:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:28
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ROMA – Un anno fa tantissimi professionisti non avevano un albo a cui iscriversi. Oggi esiste una Federazione nazionale che li raggruppa: la Federazione nazionale degli Ordini TSrm Pstrp (Federazione nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione).

‘Stiamo costruendo la cattedrale delle professioni sanitarie- ha commentato Alessandro Beux, presidente della Federazione-. A distanza di un anno abbiamo posto le fondamenta della nostra casa istituzionale. La nostra costruzione dovrà avere una navata sufficientemente robusta e ampia da consentire a ognuna delle professioni di erigere la propria guglia, visibile in modo distinto da lontano e da ogni angolazione. 19 guglie, una diversa dall’altra, pertanto uniche- ha continuato Beux- ma tutte poggiate sulla stessa base comune’. Nei confronti di un progetto di questa portata e complessità non è ancora possibile fare valutazioni, ‘tantomeno esprimere giudizi. È passato troppo poco tempo, lo faranno coloro che verranno dopo di noi, pertanto qui ci limitiamo a fornire qualche dato e a consegnare alcune considerazioni’, ha spiegato Beux.


Un anno fa, il 1 luglio 2018, si sono aperte le iscrizioni agli albi di cui al Dm 13 marzo 2018. Dei 192mila professionisti stimati da censire, attualmente al portale se ne sono registrati 150mila, dei quali 110mila hanno terminato l’iter e risultano iscritti ai relativi albi. Vale la pena di ricordare che ‘il processo è completamente dematerializzato, attraverso un portale progettato e realizzato con le sole risorse dei TSRM disponibili nella primavera del 2018. Un portale in costante implementazione, che ha iniziato a essere punto di riferimento per attività e servizi che vanno al di là della funzione per la quale è stato inizialmente pensato’, ha continuato. Per questo risultato ‘è doveroso complimentarsi e ringraziare ancora una volta i presidenti degli Ordini e i componenti dei Consigli direttivi che, col prezioso supporto delle Associazioni maggiormente rappresentative (AMR) e dei loro referenti, in questi dodici mesi hanno egregiamente retto il forte impatto che su di loro ha avuto l’attuazione del Dm 13 marzo 2018. Agli stessi Presidenti e componenti dei Consigli direttivi degli Ordini- ha aggiunto il presidente della Federazione nazionale degli Ordini TSRM PSTRP- deve andare tutto il nostro rispetto, sia per il tanto lavoro che hanno fatto e stanno facendo, sia perché loro rappresentano l’Istituzione’.

Fatta salva l’eventualità che le stime iniziali potessero essere sovradimensionate, la maggior parte dei 40mila professionisti che mancano all’appello appartiene a poche professioni: tecnici sanitari di laboratorio biomedico (stimati 28mila, registrati al portale quasi 21.300, di cui 14.715 iscritti all’albo, pari al 52,5%) e, in modo più importante, educatori professionali (stimati poco più di 31mila, registrati al portale quasi 12mila, di cui 5.264 iscritti, pari al 17%) e tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (stimati 16.450, registrati al portale 8.600, di cui 5.768 iscritti, pari al 35%).

Il prossimo decreto di costituzione degli elenchi speciali per le 17 professioni di cui al Dm 13 marzo 2018, e la recente sentenza del Consiglio di Stato a favore dei bandi per l’equivalenza degli Educatori professionali – da affiancare alla riapertura di quelli per le altre 16 professioni – ‘consegneranno al sistema i due percorsi che sin dallo scorso autunno abbiamo ritenuto essere indispensabili per poter regolarizzare la posizione di quei professionisti che, non possedendo un titolo universitario abilitante ovvero un titolo a questo equipollente o equivalente, non hanno potuto e non potranno iscriversi ai relativi albi’.

‘Siamo convinti- ha continuato Beux- che la maggior parte dei 40mila professionisti a oggi mancanti stia aspettando gli elenchi speciali ai quali iscriversi temporaneamente, in attesa di poter chiedere e vedersi riconoscere l’equivalenza, quindi di transitare nell’albo’. Non sono mancate, poi, le criticità, dovute soprattutto ai quattro seguenti fattori: (1) la numerosità e l’eterogeneità delle professioni coinvolte, (2) la mancanza di un modello istituzionale di riferimento per dimensioni e complessità, (3) una distanza significativa tra l’organizzazione concretamente disponibile all’inizio della procedure di iscrizione e quella che sarebbe stata necessaria per una loro miglior gestione e (4) lo scarto esistente tra il consolidato profilo istituzionale di Assistenti sanitari e TSRM e quello tutto da coltivare delle altre 17 professioni.

Relativamente a quest’ultimo aspetto, ‘va infatti rilevato e tenuto in considerazione che la legge 3/2018 ha previsto che 17 professioni si ordinassero all’interno di un contesto istituzionale già consolidato, nel quale, ancora oggi, solo i TSRM sono direttamente coinvolti e responsabilizzati’. Tale condizione ‘ha certamente determinato situazioni e comportamenti che qualcuno può aver vissuto come eccessivamente rapidi e determinati- ha puntualizzato Beux- nonostante per chi li avesse posti in essere siano stati la mera applicazione alle nuove popolazioni professionali di ciò a cui da decenni sono sottoposti i TSRM e gli assistenti sanitari, al pari di farmacisti, infermieri, medici, ostetriche, psicologi, veterinari, etc…’ I decreti sulla composizione delle commissioni d’albo e dei Consigli direttivi, già sottoscritti dal Ministro della salute e di prossima pubblicazione, ‘consentiranno a tutti i professionisti di partecipare direttamente e attivamente alla vita dell’Ordine, contribuendo a far sì che ognuno di loro possa apportare il suo contributo per renderlo così come lo vorrebbe’.

Con l’attuazione dei due decreti, negli Ordini entreranno circa 5.800 professionisti per le commissioni d’albo e quasi 800 per i Consigli direttivi, per un totale di quasi 6.600 persone. ‘Se riusciranno a coordinarsi in modo efficace, non saranno una zavorra che appesantisce l’Istituzione, bensì la sua componente propulsiva, quella necessaria a consentirle di realizzare il suo principale obiettivo che non è la tutela degli interessi delle professioni rappresentate, bensì quella delle persone da loro assistite’, ha illustrato il presidente.

L’ingresso di questi professionisti, ognuno portatore di specifiche sensibilità e competenze, sarà la precondizione per realizzare i sei obiettivi prioritari nei prossimi 12 mesi: 1. concludere il censimento; 2. intraprendere iniziative a favore di una corretta conoscenza e una piena valorizzare delle professioni rappresentate, a beneficio del Sistema socio-sanitario, quindi delle persone da questo assistite; 3. favorire l’interprofessionalità e imbastire un codice etico comune, anche a supporto della conciliazione; 4. attivare percorsi di qualificazione della classe dirigente: componenti delle commissioni d’albo e dei Consigli direttivi; 5. progettare un sistema per la certificazione periodica dei professionisti fondato sulla formazione continua; 6. rafforzare i servizi agli iscritti: sedi, attività di segreteria, assistenza legale e fiscale, sistema di protezione e relativa polizza assicurativa, formazione, etc…

‘Infine- continua Beux- invitiamo i 110mila colleghi iscritti a partecipare al primo Congresso nazionale della Fno Tsrm Pstrp, che si terrà a Rimini dall’11 al 13 ottobre 2019, e sarà ‘la prima occasione di incontro e confronto tra i professionisti appartenenti ai 19 profili che la legge 3/2018 ha ricondotto ad un unico contesto istituzionale’. L’evento è stato organizzato in plenaria, con il contributo delle Amr, su temi d’interesse generale: competenze avanzate e specialistiche, Ordine professionale, promozione della salute, fragilità, Pdta, tecnologie digitali, conflitto d’interessi, aspetti etici, deontologici, giuridici, medico-legali e gestionali’. Un primo ‘importante riconoscimento dell’iniziativa è rappresentato dai patrocini sinora ricevuti’, a partire da quello del ministero della Salute, ma anche della Conferenza delle Regioni e Province autonome, dell’Istituto superiore di sanità, AgeNaS, Fiaso, Illuminiamo la salute, Regione Emilia-Romagna e tutte le Associazioni maggiormente rappresentative e scientifiche delle 19 professioni sanitarie coinvolte.





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