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Bersani e Pisapia lanciano la nuova casa del centrosinistra FOTO

"Da oggi parte una casa comune per un nuovo centrosinistra progressista e moderno", dice Giuliano Pisapia, parlando dal palco di piazza Santi Apostoli

Pubblicato:01-07-2017 15:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:29

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piazza_pisapia_insieme

ROMA – Piazza Santi Apostoli è gremita: sono tutti lì per Giuliano Pisapia e per costruire la casa per un nuovo centrosinistra.

bersani_pisapia‘INSIEME’

“Perche’ in politica nessuno asfalta nessuno”. Scorrono sugli schermi di ‘Insieme’, questo il nome della manifestazione della Sinistra a Santi Apostoli, le parole del segretario Pd Matteo Renzi. E’ l’unico riferimento al Pd di una piazza che per il resto si richiama all’esperienza dell’Ulivo e che pure ospita alcuni esponenti del Pd, da Andrea Orlando a Cesare Damiano, ad Antonio Bassolino.


Parterre minimal, ai lati del palco, dove trovano posto, tra gli altri oltre a Giuliano Pisapia, la presidente della Camera Laura Boldrini, Pierluigi Bersani, Massimo D’Alema, Valerio Onida, Enrico Rossi, Roberto Speranza, Leoluca Orlando.

Foto di Raffaele Marino

Gad Lerner si alterna sul palco, scandendo gli interventi: “Non saremo il concerto di Vasco, ma anche noi non scherziamo”, dice alla piazza piena. Sui maxischermi intanto scorrono le immagini dei militanti. Onida e’ il primo big a prendere la parola: “Non siamo alla ricerca di un nuovo capo, non siamo la corte di fedelissimi di nessuno”, dice.

Quanto al programma, il giurista legge i primi articoli della Costituzione: “Una buona fonte di ispirazione”, spiega e aggiunge: “Vorremmo una politica che abbandoni le aspirazioni a fare una nuova Costituzione”.

Giuliano PisapiaPISAPIA: “OGGI NASCE UNA CASA COMUNE DEL CENTROSINISTRA”

“L’anti-leader per eccellenza, il leader riluttante”. Gad Lerner passa la parola a Giuliano Pisapia.

“Ci davano per matti, eppure con coraggio e determinazione ce l’abbiamo fatta. Abbiamo vinto la sfida. Per dire ‘basta’ alle divisioni. Uscire dai problemi da soli e’ avarizia. Uscirne insieme e’ buona politica, insieme”, dice l’ex sindaco di Milano citando don Milani.

“Da oggi parte una casa comune per un nuovo centrosinistra progressista e moderno“, chiarisce. “Una casa comune radicalmente innovativa e inclusiva- aggiunge- senza dimenticare ciò che di buono ci insegna il passato”.

“Da soli non si va da nessuna parte. Non c’è altra strada che quella che stiamo percorrendo, insieme. Sono terrorizzato perché la strada della divisione rischia di dare il paese alle destre. Ci vuole discontinuità col passato per un futuro più serio, capace di dare risposte a tutti”.

“Divisi si perde e noi non possiamo far vincere gli altri, coloro che non hanno principi“, dice ancora Giuliano Pisapia.

“La sinistra- spiega- non e’ autosufficiente, ha bisogno della cittadinanza attiva che si fa protagonista. La politica non e’ avere tanti ‘like’, non e’ l’io ma il noi. E oggi lo stiamo dimostrando”.

L’ex sindaco di Milano sottolinea poi che, “dopo la crisi economica, l’Italia ha bisogno di giustizia e eguaglianza sociale. Serve discontinuita’ netta e non per ripicche e personalismi, per antipatia verso uno o piu’ leader, ma perche’ e’ necessaria”.

“Non una mera alleanza, ma una casa nuova”

“La sonora sconfitta ai ballottaggi ci da’ anche un insegnamento per il futuro: la necessita’ di una casa nuova per tutti, non una mera alleanza elettorale, ma una casa nuova per tutti che guarda al passato e guarda al futuro”.

“Un errore abolire l’articolo 18”

“Da sempre, in tempi assolutamente non sospetti, ho detto che sarebbe stato un errore abolire l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. E non per ragioni ideologiche, ma perche’ per cinque anni da sindaco di Milano ho ricevuto tanti imprenditori stranieri e nessuno mi ha detto che era quello il problema per investire in Italia”.

“Oggi nasce un nuovo soggetto politico, oggi si chiama Insieme ma il nome lo sceglieremo insieme”.

Le facce della manifestazione (Foto di Raffaele Marino)

In piazza anche i giornalisti de ‘L’Unità’

BERSANI: “BASTA BONUS, VOUCHER E GIGLI MAGICI”

pier luigi bersani“Da questa bellissima piazza vogliamo rivolgerci a tutto quel popolo di centrosinistra che se ne sta testardamente a casa, disilluso, sfiduciato, che ha sentito anche il discorso che ha fatto oggi Renzi, ma ormai gli passa in testa come l’acqua sul marmo. Ma noi vogliamo reagire o no? Possiamo accettare supinamente che la destra prenda in mano il paese? Possiamo accettare questa deriva?”, chiede Pier Luigi Bersani dal palco.

“Contro una destra regressiva l’unica risposta può venire da una sinistra di governo che può prendere la forma di un centrosinistra largo e plurale, politico e civico. Con meno di questo possiamo fare solo una testimonianza”.

Poi, aggiunge: “Il Pd non è in condizione né ha l’intenzione di promuovere questo centrosinistra largo perché pensa che il centrosinistra si riassume nel Pd e il Pd si riassume nel capo”.

“Quando chiediamo discontinuità radicale con le politiche di questi anni pensano forse che lo facciamo per rancore, per antipatia, per nostalgia? Non è che tutto il mondo gira intorno alla Leopolda- aggiunge- veniamo giù e diamoci una misura. Noi abbiamo un pensiero, se ne prenda atto. Ai dirigenti del Pd vorrei chiedere: voi che pensiero avete? Cosa pensate di ciò che succede nel profondo? Ora il pensiero chi lo dà, Bonifazi?”.

“Noi oggi nasciamo in alternativa” alle politiche del Pd “e nasciamo sui contenuti. Parole come centrosinistra senza progetti che si capiscono non commuovono piu’ nessuno, non c’e’ bisogno di spiegarlo a noi”, spiega Bersani.

“Basta coi giovani sbattuti da uno stress all’altro, basta coi voucher, basta coi licenziamenti collettivi e disciplinari troppo facili. Basta con gli sgravi. Il lavoro non si fa con gli sgravi, si fa con gli investimenti. Solo gli investimenti danno lavoro”, aggiunge.

“Basta bonus, e sulla scuola, per favore, basta con gli algoritmi“, osserva l’ex segretario Pd che sulle tasse invita a respingere la ricetta di “Renzi che fa parti uguali tra diseguali. Paghino tutti e chi ha di piu’ paghi di piu'”. Le istituzioni vanno servite “con disciplina e onore. Basta camarille, basta gigli magici. E basta arroganza, non se ne puo’ piu’“.

CUPERLO: NOI SIAMO QUELLI CHE COSTRUISCONO PONTI

“La sinistra del Pd deve svolgere la funzione del genio civile, di quelli che arrivano nelle zone distrutte dove è crollato il ponte e devono ricostruire tutto”. Lo dice Gianni Cuperlo, in piazza Santi Apostoli. “Il Pd deve prendere atto che da solo non è più in grado di vincere- aggiunge- ma senza Pd non si può immaginare un centrosinistra di governo”.

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